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Amatrice – A circa un chilometro da Amatrice la viabilita' e' bloccata e si e' formato una lunga fila di soccorsi: ambulanze e mezzi dei vigili del fuoco che stanno arrivando da tuta Italia per portare soccorso alle popolazioni colpite dal sisma di stamane. Le auto bloccate nel traffico ogni tanto oscillano per le scosse di assestamento che sembrano proseguire da oltre dieci ore dal terremoto. (AGI) 

Roma – Nuova forte scossa simsmica nell'area teatro questa notte del terremoto, la magnitudo e' stata di 4.9 e la scossa si e' sviluppata lungo la dorsale che va dal Reatino all'Ascolano, passando anche per l'Umbria. Il dato e' stato riferito nella Sala stampa del Dipartimento della Protezione civile. "Dobbiamo abituarci a questo susseguirsi di scosse , tendenzialmente con magnitudo decrescente", ha detto Titti Postiglione, responsabile de dipartimento emergenza della Protezione civile. (AGI) 

Roma – "I numeri stanno crescendo": cosi' il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano se fosse cambiato il bilancio ufficiale fermo finora a 38 vittime. "In serata – ha spiegato Curcio – daremo un nuovo bollettino. Comunque si tratta di un prezzo importante". (AGI) 

L'Aquila – Sono 19 i feriti giunti finora all'ospedale "San salvatore" di L'Aquila da Amatrice, da stamattina alle ore 6, dove sono stati trasportati e ricoverati dopo la scossa di terremoto, avvenuta nella cittadina della provincia di Rieti, alle 3.36. Dei 19 feriti, 2 sono da codice rosso (molto gravi) mentre gli altri sono in condizioni meno serie. I 19 degenti si trovano nei reparti di rianimazione e neurochirugia (i codici rossi) mentre gli altri 17 a ortopedia e chirurgia. Al San Salvatore, dove le operazioni di soccorso sono scattate gia' alle ore 4, alla presenza del manager Rinaldo Tordera e di tutti i suoi piu' stretti collaboratori – tra cui Luigi Valenti, direttore del pronto soccorso, Tullio Pozone, responsabile dell'emergenza-urgenza, e Sabrina Cicogna, direttore di' cardiologia – si e' trovata la disponibilita' di 74 posti letto per affrontare l'emergenza. In mattinata all'ospedale di L'Aquila e' arrivato anche l'assessore regionale alla programmazione sanitaria Silvio Paolucci insieme al direttore dipartimento sanita' della Regione Angelo Muraglia. Intanto a Montereale e' stato istituito un posto medico avanzato per gestire i casi meno gravi, codici bianchi e verdi, in modo da alleggerire il carico di lavoro che grava quasi esclusivamente sull'ospedale San Salvatore. Alla postazione medica di Montereale sono presenti 5 medici dell'ospedale e sono stati allestiti 6 posti letto. Sempre a Montereale il sindaco del paese ha messo a disposizione la scuola come base logistica in cui alloggiare temporaneamente le persone, provenienti da Amatrice che, dopo essere state visitate, vengono valutate non bisognose di ricovero o cure particolari. Intanto dall'ospedale di L'Aquila e' stato inviato ad Amatrice, tramite elisoccorso, del materiale da primo soccorso da utilizzate per prestare le cure ai feriti presenti nel centro laziale duramente colpito dalla scossa tellurica. Nel frattempo la prefettura di L'Aquila ha convocato un vertice alle ore 12.00 per fare il punto della situazione, summit a cui ha ovviamente partecipato anche la Asl. Intanto il manager Tordera da stamani si tiene in contatto col sindaco di L'Aquila, Massimo Cialente, che si trova ad Amatrice per mantenere un filo diretto con l'amministrazione comunale e unire le forze per coordinare le varie attivita'. L'organizzazione dei soccorsi riguarda anche gli altri ospedali della Asl 1, vale a dire Avezzano e Sulmona. Nel presidio marsicano sono stati messi a disposizione 20 posti letto mentre in quello peligno 23, per un totale complessivo, relativo a i tre ospedali di L'Aquila, Avezzano e Sulmona, di 117 posti. (AGI) 

CdV – "Tutte le volte che il Papa emerito, accogliendo il mio invito, e' apparso in pubblico e l'ho potuto abbracciare davanti a tutti, la gioia e l'applauso dei presenti sono stati sinceri e intensi. Sono stato molto grato a Benedetto XVI per aver voluto partecipare all'apertura del Giubileo della misericordia, passando attraverso la porta santa subito dopo di me". Lo scrive Papa Francesco nella prefazione della biografia di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI curata dal teologo Elio Guerriero ed edita da Mondadori. Nel testo, il Papa cita un recente intervento del predecessore che "mette in evidenza come 'segno dei tempi' il fatto che 'l'idea della misericordia di Dio diventi sempre piu' centrale e dominante' e che 'l'uomo d'oggi e' in attesa della misericordia', dimostra ancora una volta nel modo piu' chiaro come l'amore misericordioso di Dio sia il filone unificante piu' profondo degli ultimi pontificati, il messaggio piu' urgente che la Chiesa in uscita porta fino alle periferie di un mondo segnato da conflitti, ingiustizie e disprezzo per le persone umane".

"La missione della Chiesa, il servizio di Pietro, attraverso le naturali variazioni delle situazioni e delle persone – scrive Francesco – sono sempre annuncio dell'amore misericordioso di Dio per il mondo. Tutta la vita di pensiero e di opere di Joseph Ratzinger ha mirato a questo fine, e nella stessa direzione con l'aiuto di Dio mi sforzo di continuare". Secondo Bergoglio, "tutti nella Chiesa abbiamo un grande debito di gratitudine con Joseph Ratzinger-Benedetto XVI per la profondita' e l'equilibrio del suo pensiero teologico, vissuto sempre al servizio della Chiesa fino alle responsabilita' piu' alte, di prefetto della Congregazione per la dottrina della fede durante il lunghissimo pontificato di Giovanni Paolo II e infine di pastore universale". "Il contributo dellasua fede e della sua cultura a un magistero della Chiesa capace di rispondere alle attese del nostro tempo, – sottolinea Francesco parlando del suo predecessore – soprattutto nel corso degli ultimi tre decenni, e' stato fondamentale. E il coraggio e la determinazione con cui ha affrontato situazioni difficili hanno indicato la strada per rispondervi con umilta' e verita', in spirito di rinnovamento e purificazione. Ma vorrei insistere sul fatto che in questi primi anni del mio pontificato il mio legame spirituale con lui rimane particolarmente profondo". Bergoglio sottolinea, infatti, che "la sua presenza discreta e la sua preghiera per la Chiesa sono appoggio e conforto continuo per il mio servizio. Ho ricordato spesso l'ultima udienza di congedo dai cardinali, il 28 febbraio 2013, prima di lasciare il Vaticano, quando pronuncio' quelle parole commoventi: 'Tra voi c'e' anche il futuro Papa, al quale gia' oggi prometto la mia incondizionata reverenza e obbedienza'. Allora non potevo sapere che si sarebbero riferite a me. Ma in tutti gli incontri con lui ho potuto sperimentare non solo reverenza e obbedienza, ma anche cordiale vicinanza spirituale, gioia di pregare insieme, fraternita' sincera, comprensione e amicizia, e anche disponibilita' al consiglio. Chi meglio di lui puo' comprendere le gioie ma anche le difficolta' del servizio della Chiesa universale e del mondo di oggi, ed essere spiritualmente vicino a chi e' chiamato dal Signore a portarne il peso?". "Percio' – conclude Francesco – la sua preghiera mi e' particolarmente preziosa e la sua amicizia gradita. Per la Chiesa la presenza di un Papa emerito oltre a quello in carica e' una novita'. E poiche' si amano, e' una novita' bella. In certo senso esprime in maniera particolarmente evidente la continuita' del ministero petrino, senza interruzione, come gli anelli di una stessa catena saldati dall'amore. Il popolo santo di Dio in cammino lo ha capito molto bene". (AGI) 

CdV – "Dopo l'esperienza del viaggio in Messico e a Cuba, non mi sentivo più in grado di compiere un viaggio così impegnativo". "La rinuncia era per me un dovere". Lo confida Benedetto XVI in un'intervista – pubblicata su Repubblica – rilasciata al teologo Elio Guerriero, direttore dell'edizione italiana della rivista Communio fondata nel 1972, tra gli altri, da Joseph Ratzinger, Hans Urs von Balthasar e Henri de Lubac. Ratzinger spiega che durante "il viaggio in Messico e a Cuba ho sperimentato con grande forza i limiti della mia resistenza fisica. Soprattutto mi sono reso conto di non essere più in grado di affrontare in futuro voli transoceanici per il problema del fuso orario. Naturalmente ho parlato di questi problemi anche con il mio medico, il professore Patrizio Polisca. Diveniva in questo modo chiaro che non sarei più stato in grado di prender parte alla Giornata mondiale della gioventù a Rio de Janeiro nell'estate del 2013, vi si opponeva chiaramente il problema del fuso orario. Da allora in poi dovetti decidere in un tempo relativamente breve sulla data del mio ritiro".

Papa Francesco "tutta la Chiesa gli deve gratitudine"

"Nel 2013 – confida il Papa emerito – vi erano numerosi impegni che non ritenevo più di poter portare a termine. In particolare era gia' stata fissata la data della Giornata Mondiale della Gioventù che doveva svolgersi nell'estate del 2013 a Rio de Janeiro in Brasile. Secondo Ratzinger, "con l'impostazione data da Giovanni Paolo II a queste giornate, la presenza fisica del Papa era indispensabile. Non si poteva pensare a un collegamento televisivo o ad altre forme garantite dalla tecnologia. Anche questa era una circostanza per la quale la rinuncia era per me un dovere". "Avevo infine – aggiunge il Papa Emerito – la fiducia certa che anche senza la mia presenza l'anno della fede sarebbe comunque andato a buon fine. La fede, infatti, è una grazia, un dono generoso di Dio ai credenti. Avevo, perciò, la ferma convinzione che il mio successore, così come è poi avvenuto, avrebbe ugualmente portato al buon fine voluto dal Signore, l'iniziativa da me avviata". Oltre al momento in cui rendere effettive le dimissioni, bisognava scegliere il luogo dove abitare da Papa emerito. "Avevo visitato – racconta Benedetto XVI – molte volte il monastero Mater Ecclesiae fin dalle sue origini. Spesso mi ero recato lì per partecipare ai vespri, per celebrarvi la santa messa per tutte le religiose che vi si erano succedute. Da ultimo vi ero stato in occasione della ricorrenza dell'anniversario di fondazione delle Suore Visitandine. A suo tempo, Giovanni Paolo II aveva deciso che la casa, che in antecedenza era servita come abitazione del direttore della Radio Vaticana, doveva diventare in futuro un luogo di preghiera contemplativa, come una fonte d'acqua viva in Vaticano. Avendo saputo che in quella primavera scadeva il triennio delle Visitandine, mi si dischiuse quasi naturalmente la consapevolezza che questo sarebbe stato il luogo dove potermi ritirare per continuare a mio modo il servizio della preghiera al quale Giovanni Paolo II aveva destinato questa casa".

"L'obbedienza al mio successore non è mai stata in discussione. Ma poi vi è il sentimento di comunione profonda e di amicizia. Frazncesco mi ha fatto dono di un rapporto meravigliosamente paterno-fraterno", assicura Benedetto XVI che dedica a Papa Francesco una parte rilevante della sua intervista al teologo Elio Guerriero. "Al momento della sua elezione – racconta il Papa Emerito – provai, come tanti, uno spontaneo sentimento di gratitudine verso la Provvidenza. Dopo due pontefici provenienti dall'Europa Centrale, il Signore volgeva per così dire lo sguardo alla Chiesa universale e ci invitava a una comunione più estesa, più cattolica".

"Personalmente – rivela Ratzinger – io rimasi profondamente toccato fin dal primo momento dalla straordinaria disponibilita' umana di papa Francesco nei miei confronti. Subito dopo la sua elezione cercò di raggiungermi al telefono. Non essendo riuscito questo tentativo, mi telefonò ancora una volta subito dopo l'incontro con la Chiesa universale dal balcone di san Pietro e mi parlò con grande cordialita'. Spesso mi giungono quassù piccoli doni, lettere scritte personalmente. Prima di intraprendere grandi viaggi, il Papa non manca mai di farmi visita. La benevolenza umana con la quale mi tratta, è per me una grazia particolare di quest'ultima fase della mia vita della quale posso solamente essere grato. Quello che dice della disponibilita' verso gli altri uomini, non sono solamente parole. La mette in pratica con me. Che il Signore gli faccia a sua volta sentire ogni giorno la sua benevolenza. Per questo prego il Signore per lui". (AGI)

I rumor sull’arrivo del servizio Playstation Now su PC si sono rivelati fondati. Nella serata di ieri tramite il Playstation Blog, Sony ha annunciato l’arrivo del servizio per giocare in streaming su PC, con un catalogo di più di 300 giochi Playstation 3, compresi i brand di Uncharted o God of War. La notizia farà di certo felicissimi i possessori PC, ma non quelli italiani che probabilmente non vedranno il servizio Playstation Now ancora per molto tempo.

Ecco i requisiti che Sony ha annunciato per beneficiare al massimo di Playstation Now:

  • Windows 7 (SP1), 8.1 o 10
  • 3.5 GHz Intel Core i3 o 3.8 GHz AMD A10 o superiore
  • 300 MB o superiore; 2 GB o superiore
  • Scheda audio; porta USB

Inoltre è stato aggiunto che per ottenere un esperienza migliore saranno utili almeno 5 Mb/sec in download nella propria connessione domestica, e via cavo. Infine è stato anche annunciato un adattatore USB Wireless per giocare ai titoli con il Dualshock ufficiale Playstation.

playstationnow

Playstation Now arriverà su PC in alcuni paese europei, mentre per il Nord America verrà presto annunciata una data. Per l’Italia purtroppo non è stata diffusa alcuna notizia.

Roma – Un minuto di lutto sarà osservato rima di tutte le partite di calcio e le altre manifestazioni sportive del fine settimana per onorare le vittime del terremoto nell'Italia centrale: lo hanno annunciato la Federazione italiana giuoco calcio e il Coni.

La Fgci ha espresso "profondo cordoglio e vicinanza ai familiari delle vittime". "Le Nazionali che scenderanno in campo nei prossimi giorni indosseranno inoltre il lutto al braccio, in segno di comune partecipazione, in un momento di cosi' grande dolore per tutto il Paese", si legge ancora nella nota.

 "A nome personale e di tutto il mondo sportivo italiano esprimo il più sincero cordoglio alle famiglie delle vittime del sisma", ha fatto sapere il presidente del Coni, Giovanni Malago', "in questo momento di dolore, lo sport si stringe con solidarietà attorno alle popolazioni colpite. Oggi siamo, e lo saremo domani, sempre al vostro fianco".

 

Tanti i messaggi di solidarietà dal mondo dello sport: "Un risveglio di dolore dopo una notte di paura", ha twittato il tecnico marchigiano Roberto Mancini, "una preghiera per le vittime,un incoraggiamento per volontari e #protezionecivile". Leonardo Bonucci ha annunciato un silenzio social per lutto: "Saranno molti i messaggi sul terremoto. Io per oggi non farò attività sui social in segno di vicinanza e rispetto!". Messaggi pure da Gigi Datome, Max Biaggi, Federica Pellegrini. Stephan El Shaarawy, Andrea Bertolacci, Fabio Cannavaro e Flavia Pennetta e sui siti di quasi tutti i club di calco di serie A oltre che si club stranieri come lo Schalke 04. (AGI)

 

Roma – Matteo Renzi ha assicurato che la macchina dei soccorsi per il terremoto nel centro Italia è in piena azione e "nessuno verrà lasciato solo". "Nei momenti di difficolta' l'Italia sa come fare, mostra il suo volto piu' bello. Prendiamo l'impegno che nessuno verra' lasciato da solo, nessuna famiglia, nessun comune, nessuna frazione", ha promesso il premier in una dichiarazione alla stampa a Palazzo Chigi in cui ha annunciato una visita alla zona nel pomeriggio. "Adesso la priorita' e' continuare a scavare nelle macerie", ha spiegato Renzi, "nel tardo pomeriggio visitero' personalmente la zona e partecipero' alle riunioni operative".

"Vorrei dire grazie a chi sta salvando delle vite umane", ha aggiunto Renzi, "si sta dimostrando quanto grande possa essere l'importanza della protezione civile e del volontariato", ha sottolineato, a proposito del terremoto del centro Italia, indicando come priorita' la necesssita' di scavare fra le macerie". 

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha affermato che "è un momento di dolore e di appello alla comune responsabilita'". "Tutto il Paese deve stringersi con solidarieta' attorno alle popolazioni colpite", ha sottolineato  il Capo dello Stato, rientrato a Roma da Palermo apena appresa la notizia del sisma. "Il mio primo pensiero", ha aggiunto, "va alle tante vittime di questo devastante sisma che ha colpito una parte cosi' ampia di territorio nazionale". "Voglio ringraziare le autorita' locali, la protezione civile, i vigili del fuoco, le forze di polizia, le forze armate, i volontari, per l'impegno e la dedizione nell'opera di soccorso", ha detto Mattarella, "nell'immediato occorre impegnare tutte le forze per salvare vite umane, curare i feriti e assicurare le migliori condizioni agli sfollati". "Sara' subito dopo necessario un rapido sforzo corale per garantire la ricostruzione dei centri distrutti, la ripresa delle attivita' produttive e il recupero della normalita' di vita", ha insistito il Capo dello Stato. 

"Siamo vicini alla nazione italiana e siamo pronti ad assisterla in tutti i modi possibili", ha scritto da Bruxelles il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, nella lettera inviata a Renzi, dopo il terremoto. "A titolo personale e a nome della Commissione esprimo la mia piu' sincera vicinanza. Sono molto rattristato nell'apprendere la notizia del terremoto. I miei pensieri vanno agli amici e ai parenti delle vittime". 

Papa Francesco ha rinviato la consueta catechesi del mercoledi' e ha invitato i fedeli presenti all'udienza del mercoledi' a recitare con lui un rosario per le vittime "del terremoto che ha colpito il centro Italia lasciando morti e feriti". "Non posso non esprimere – ha dichiarato Francesco davanti ai 20 mila fedeli presenti – dolore e vicinanza alle persone colpite e che hanno perso i loro cari e a quelle che ancora si sentono scosse. Sentire il sindaco di Amatrice dire che il paese non c'e' piu' mi commuove davvero tanto"."Voglio assicurare – ha detto ancora il Papa – a tutte le persone di Amatrice nella diocesi di Rieti e negli altri paesi in quella di Ascoli Piceno e in altre del Lazio, della Marche e dell'Umbria, la nostra preghiera e voglio dire loro di essere sicuri della carezza e dell'abbraccio di tutta la Chiesa che desidera stringervi nel suo amore materno e anche del nostro abbraccio. Grazie ai volontari della protezione civile.Vi chiedo di unirvi nella preghiera. Il Signore consoli i cuori addolorati e doni loro la pace. Lasciamoci commuovere con Gesu'". Francesco ha poi guidato la preghiera del Rosario con la lettura dei Misteri dolorosi. E' la prima volta che un Papa rinuncia alla catchesi dell'Udienza Generale davanti a un disastro naturale o ad un altra disgrazia. (AGI) 

 

Roma – Non e' la prima volta purtroppo che Amatrice ed Accumoli, inerpicate sull'appennino tra Lazio e Abruzzo e accomunate da una faglia ad altissima pericolosita' sismica, vengono sconvolte da un violento terremoto. L'episodio piu' grave avvenne il 7 ottobre del 1639, quando un sisma di magnitudo 6.2 distrusse entrambi gli abitati. Del drammatico evento ci rimane la viva descrizione contenuta nella "Nuoua, e vera relatione del terribile, e spauentoso terremoto successo nella citta della Matrice, e suo stato, con patimento ancora di Accumulo, e luoghi circonuicini, sotto li 7. del presente mese di Ottobre 1639. Con la morte compassioneuole di molte persone, la perdita di bestiami d'ogni sorte, e con tutto il danno seguito fino al corrente giorno", di Carlo Tiberij Romano.

"Alcuni fuggono – riferiva il testimone oculare – altri si rifuggiano nella Chiesa di S.Domenico presso l'esercito del S.S. Rosario per invocare la protezione della Beta Vergine". I Signori Alessandro Orsini e consorte, principi di Amatrice, furono costretti a lasciare il loro palazzo e fuggire nella loro villa di campagna della Santa Iusta. Il relatore stima i danni in 400.000 scudi dell'epoca. Molti furono i morti sepolti sotto le rovine, il relatore comunque ne cita ufficialmente 35.. La scossa piu' forte duro' un quarto d'ora. I danni per le varie frazioni sono elencati nel seguente modo: "Campo Tosto rovinato in parte, S.Martino tutto, Collalto mal tenuto, Pinaca parte, Filetta e Svevocaia tutte, L'abbazia di S. Lorenzo sotto il Vescovado di Ascoli quasi tutta (salvi tutti i frati sottolinea il relatore), Padarga in parte, Cantone Villa solo una casa in piedi, Corva distrutta, Forcella tutta, Capriccio buona parte, Leila poco". Altri forti terremoti nella zona furono registrati nel 1646 e nel 1703, in concomitanza con il primo, grande terremoto dell'Aquila. (AGI) 

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