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Amatrice – Altri due corpi privi di vita sono stati recuperati nel corso della notte tra le macerie dell'hotel Roma, ad Amatrice. A quanto apprende l'Agi, i due corpi erano stati individuati nelle ore precedenti duranti i sopralluoghi e le ricerche da parte dei vigili del fuoco e di altri soccorritori per poi procedere in piena notte nella delicata operazione di recupero, fatta con estrema cautela per non mettere a repentaglio l'incolumita' degli operatori. Il ritrovamento di questi altri due cadaveri porterebbe quindi a 283 il numero finora di vittime del terremoto, ma dal dipartimento della protezione civile non viene alcuna ufficialita', dev'essere seguita tutta una procedura prima di poter inserire questi altri due recuperi nel triste elenco delle vittime.

Non e' infatti da escludersi che proprio per il fatto che fossero stati gia' localizzati quei due corpi venissero di fatto gia' inclusi nella triste contabilita' dell'elenco. Ad Amatrice si continua a scavare e cercare, pur nella consapevolezza che le speranze di trovare ancora persone in vita sotto le macerie sono ormai sempre piu' flebili, se non vicine allo zero a oltre 72 ore dal sisma. (AGI) 

Tunisi – Il governo di unita' nazionale del premier tunisino Youssef Chahed ha ottenuto, a larga maggioranza, la fiducia del Parlamento con 167 voti a favore, 22 contro e 5 astensioni. Lo ha reso noto il portavoce dell'Assemblea Hassen Fathalli annunciando che da gia' oggi sara' operativo il nuovo esecutivo. Mentre la successione con l'ex premier Habib Essid avverra' lunedi'. Chahed, 40 anni, e' il piu' giovane primo ministro tunisino da quando il Paese ha acquisito l'indipendenza dalla Francia nel 1956.

Per il paese nordafricano si tratta del settimo premier da meno di sei anni. In un intervento prima del voto Chahed ha sottolineato la "necessita" del suo governo di far fronte alle sfide economiche del Paese ancora aperte dalla rivoluzione del 2011. "Non abbiamo ancora raggiunto gli obiettivi della rivoluzione – ha detto -. I nostri giovani hanno perso le speranze e la fiducia dei cittadini e' venuta a mancare". Tra le priorita' del nuovo governo la lotta alla corruzione e al terrorismo.

Il nuovo governo di Chahed era stato presentato lo scorso 20 agosto. La squadra e' composta da 40 persone, tra cui 26 ministri e 14 ministri senza portafoglio. Chahed ha mantenuto sei deiministri del precedente governo di Habib Essid, inparticolare si tratta di del ministro degli Esteri, KhemaiesJhinaoui, del ministro del Turismo, Salma Elloumi Rkik, delministro della Difesa, Farhat Horchani, del ministro deiTrasporti, Anis Ghedira, del ministro dell'Istruzione, NejiJalloul, e del ministro degli Affari locali, Mohamed SalahArfaoui. (AGI) 

Dacca – La polizia del Bangladesh ha ucciso tre terroristi tra cui Tamin Chowdhury, considerato la 'mente' dell'attacco del 1 luglio scorso all'Holey Artisan restaurant di Dacca in cui sono morte 22 persone tra cui nove italiani. Lo ha reso noto il funzionario di polizia Sanwar Hossain spiegando che l'operazione si e' svolta a Narayanganj, cittadina a 25 chilometri a sud di Dacca. Chowdhury, ritornato dal Canada nel 2013, e' anche considerato il leader del gruppo estremista bandito nel Paese Jmb, Jamayetul Mujahideen Bangladeshi a cui si attribuisce l'attentato. (AGI) 

Londra – La macchina propagandistica di Isis ha diffuso un ennesimo video dell'orrore, girato nelle vicinanze della roccaforte siriana di Raqqa, in cui si vedono 5 bambini uccidere con un colpo di pistola alla nuca 5 prigionieri curdi. Tra i 5 baby/killer anche un britannico. Secondo il Daily Mirror l'antiterrorismo di Londra sta cercando di accertare ae si tratti dell'11enne Abu Abdullah Al-Britani il figlio di Sally Jones, giovane vedova originaria del Kent di un hacker di Isis, che lascio' il Regno Unito per trasferirsi in Siria nel 2013 portadosi con se' il figlio che ribattezzo' Hamza. Gli altri 4 bimbi plagiati dai carnefici di Isis sarebbero un egiziano, un curdo, un tunisisno ed un uzbeco. (AGI) 

Ginevra – Al termine di una maratona di 12 ore di negoziati a Ginevra, il segretario di Stato americano, John Kerry, e l'omologo russo, Serghei Lavorv, non hanno raggiunto alcun accordo sul cessate il fuoco in Siria, ma secondo il capo della diplomazia Usa e' stata fatta "chiarezza" sui passi da compiere per avere una nuova tregua visto che la precedente "non e' stata rispettata"

Kerry, che aveva al fianco Lavrov, ha aggiunto di ritenere che "siamo vicini (ad un accordo) ma non vogliamo precipitarci verso un'intesa fino a quando questo non soddisfera' completamente tutti i bisogni del popolo siriano".

 "Oggi posso dire che abbiamo fatto chiarezza sulla strada da seguire" per raggiungere un accordo per nuovo un cessate il fuoco ha specificato Kerry aggiungendo che gli sherpa russi e americani resteranno a Ginevra per proseguire i colloqui nei prossimi giorni per superare le ultime divergenze. Sulla stessa linea Lavrov secondo il quale "ci sono (ancora) alcune cose che debbono essere definite". 

Al centro dell'incontro una tregua per consentire la distribuzione degli aiuti umanitari, dopo la disponibilita' data da Mosca a uno stop di 48 ore ai combattimenti ad Aleppo. Dove, secondo l'Unicef, "piu' di 100.000 bambini restano intrappolati nella parte orientale della citta', dall'inizio di luglio. Oltre 35.000 persone sono sfollate nella parte occidentale della citta'". A Deraya, sobborgo di Damasco in mano ai ribelli e assediato dalle forze di Damasco, e' cominciata intanto l'evacuazione di migliaia di civili intrappolati e allo stremo dopo l'accordo tra il regime e le diverse fazioni di rivoluzionari che operano nella zona. Ma Lavrov e Kerry discutono anche la possibilita' di unaccordo sul coordinamento delle operazioni militari dicontrasto all'Isis, che da mercoledi' vede impegnate anche sulterreno le forze turche. Ankara oggi ha inviato altri 4 carriarmati a Jarabulus, liberata dall'Isis mercoledi' grazieall'offensiva a sostegno dei ribelli siriani moderati e lacopertura aerea della coalizione internazionale. Mentrel'esercito turco continua nell'operazione di pulizia della zonadagli jihadisti, sono arrivate le critiche dell'Iran, alleatodi ferro di Bashar al-Assad: un portavoce del ministero degliEsteri, senza citare la Turchia, con cui Teheran ha ottimiscambi economici, ha ricordato che le operazionianti-terrorismo sul suolo siriano vanno condotte con ilpermesso di Damasco e devono rispettare la sovranita' dellaSiria. Per ora e' stato rinviato un incontro annunciato peroggi a Ankara tra il capo dell'esercito turco Hulusi Akar e ilsuo omologo russo Valery Gerasimov, al fine di realizzare unmaggiore coordinamento tra gli eserciti e l'intelligence diAnkara e Mosca, sia nella lotta all'Isis che nella gestionedella crisi siriana. In Turchia due attacchi del Pkk almeno 13 morti e 78feriti. Il premier turco Binali Yidirim si e' scagliato controi media occidentali, smentendo che l'operazione militare turcain Siria, oltre che colpire l'Isis, voglia anche contrastare icurdi che stanno guadagnando terreno nel nord della Siria. Emerge intanto l'esistenza di colloqui segreti tra Damascoe Ankara, acerrimo nemico di Bashar al-Assad, per riallacciarele relazioni bilaterali. L'ex direttore di una unita'dell'intelligence dell'esercito turco, Ismail Hakki Pekin, harivelato di aver partecipato nelle vesti mediatore a cinqueincontri, due nel 2015 e tre quest'anno. La Turchia,dall'inizio della crisi siriana ha appoggiato i gruppi ribelliarmati che combattono il regime. Ma dopo la pace tra Erdogan ePutin e con i numerosi interessi in gioco gli scenari sono inrapido mutamento. (AGI) 

Roma – Sono quasi 48 ore, due giorni, che i soccorritori non estraggono persone vive dalle macerie delle abitazioni collassate e crollate a causa del terremoto nella notte tra martedi' e mercoledi' nell'area di Amatrice, frazioni comprese. E' un dato che purtroppo induce a ipotizzare che non ci siano sopravvissuti, anche se si continua a scavare sperando in una buona notizia, come ribadito prima dal prefetto Bruno Frattasi, capo del Corpo dei vigili del fuoco, e poi da Angelo Borrelli, vice capo del Dipartimento della Protezione civile, che comunque lasciano aperta una speranza. Pur ammettendo, come ha fatto Frattasi, che si tratta di margini di ottimismo sempre piu' ridotti. Nelle prime fasi dei soccorsi sono state 215 le persone estratte vive dai vigili del fuoco e 23 dal soccorso alpino, tra l'area di Amatrice e quella di Arquata del Tronto, in provincia di Ascoli. Poi piu' nulla. E a conferma del pessimismo c'e' la notizia che i soccorritori del Soccorso alpino e speleologico piemontese hanno considerato concluso questa sera il loro lavoro di ricerca con le unita' cinofile ad Amatrice e frazioni della famosa cittadina turistica. Un segnale di piu' che ormai solo un miracolo potrebbe restituire qualcuno vivo da quelle macerie. (AGI) 

Bolzano – Ennesima tragedia nel mondo dei base jumper. Ancora una volta in Svizzera, ancora durante un volo con la tuta alare. A perdere la vita e' stato Armin Schmieder, 28 anni originario di Merano in Alto Adige che si e' lanciato con la tuta alare dalla vetta dell' "Alpschelehubel", montagna sopra Kandersteg nel Cantone di Berna non distante da dove il 18 agosto e' morto Uli Emanuele. Anche Schmieder, come Emanuele, stava girando un video. Il 22 agosto era stata la volta dell'italo-norvegese Alezander Poli, schiantatosi contro un albero a 1.500 metri di quota sopra Chamonix. Il 13 giugno, nella stessa zona, era morto il 33enne padovano Dario Zanon.

I precedenti

Roma – Tutto parte da un post sul blog di Beppe Grillo: "Vespa, Del Rio e i terremoti che 'creano lavoro…'". "Non volevo crederci quando ieri sera mi hanno invitato a guardare questo video. Ma purtroppo ho dovuto constatare con i miei occhi che, l'altra sera a Porta a Porta, il terremoto sia diventato il volano dell'economia", scrive il consigliere comunale del MoVimento 5 Stelle di Pomigliano d'Arco, Dario De Falco, nel post rilanciato da Grillo sul suo blog, postando il video 'incriminato' di Vespa, riportando le parole del giornalista-conduttore: 'Questa sarebbe una bella botta di ripresa per l'economia perche' pensi l'edilizia che cosa non potrebbe fare'". Il pentastellato, poi, riporta anche le parole di Delrio: "'Adesso L'Aquila e' il piu' grande cantiere d'Europa e anche l'Emilia e' un grandissimo cantiere in crescita, fara' PIL'". E ancora Vespa: "'Dara' lavoro ad un sacco di gente'. Menomale che in studio, Armando Zambrano, Presidente del Consiglio nazionale degli Ingegneri, ha detto che, con i soldi impiegati per riparare i danni dei terremoti, avremmo potuto mettere in sicurezza la stragrande maggioranza dei fabbricati che hanno dei problemi. Allora, forse, avremmo potuto evitare anche le stragi di tanti innocenti. E questo viene prima di qualsiasi economia perche' la vita umana ha un valore inestimabile. Non ce lo dimentichiamo", conclude il grillino.

Roberto Fico, presidente della commissione di Vigilanza Rai – "Sto scrivendo l'ennesima interrogazione su Bruno Vespa che ancora una volta si dimostra non adatto al servizio pubblico. Questa volta occorre una risposta chiara e definitiva, bisogna andare fino in fondo. Affermare che il terremoto produce economia e' a dir poco criminale", afferma Fico. "Affermazione grave, inscusabile. Dopo gli scempi della invito dei parenti dei Casamonica, del figlio di Toto' Riina, ecco la ultima vergogna: affermare che i morti producono PIL. Secondo Vespa per far ripartire la Italia ci vuole un terremoto all'anno e qualche migliaio di morti? Bruno Vespa e' semplicemente inadatto al ruolo della televisione pubblica". 

"Ancora non si e' posata la polvere, i familiari stanno piangendo i propri cari deceduti nella tragedia del terremoto e va in scena la vergogna sulla TV pubblica, con Bruno Vespa che afferma che il terremoto crea Pil! Ancora piu' grave che il ministro Delrio non si sia alzato e se ne sia andato immediatamente, invece ha avallato una follia, un'offesa a tutti i cittadini italiani, anzi ha confermato che l'Aquila oggi e' il piu' grande cantiere d'Europa", fanno eco i capigruppo di Camera e Senato del Movimento 5 Stelle, Laura Castelli e Stefano Lucidi, che "condannano con fermezza: "E' una vergogna che in questo Paese ci sia una classe politica che possa credere che il Pil si fa con la morte. Questo dimostra l'anno zero della politica in cui ci troviamo".

Il Codacons "dimissioni di Vespa e Delrio" – "Odiose e inopportune le frasi sul terremoto pronunciate nel corso di Porta a Porta", sottolinea il Codacons, che chiede le dimissioni di Vespa e del ministro Delrio. "Quanto accaduto stavolta a Porta a Porta non deve rimanere impunito – spiega l'associazione dei consumatori – Piu' volte la trasmissione Rai e' stata oggetto di feroci polemiche, non solo politiche, e della indignazione di massa. In questa occasione il limite e' stato superato attraverso affermazioni assolutamente inopportune; gli utenti non pagano certo il canone Rai per assistere a simili spettacoli ne' per ascoltare frasi odiose in situazioni cosi' delicate anche dal punto di vista emotivo. Chiediamo quindi a gran voce le dimissioni di Bruno Vespa e del ministro Graziano Delrio, e l'intervento immediato e concreto della Commissione di vigilanza". 

Ignazio Abrignani, esponente di Ala-Scelta civica, definisce in una nota "gravissime le dichiarazioni del presidente della Commissione diVigilanza Rai, Roberto Fico, che accusa Bruno Vespa di affermazioni criminali sul terremoto". "Esprimo la mia solidarieta' a Vespa – prosegue Abrignani -, professionista attento e responsabile. E' evidente che i 5 Stelle non perdono occasione per fare polemica, anche quando e' in atto un drammasenza precedenti come quello del sisma che ha devastato il Centro Italia". "Polemizzare per una battuta in buona fede che puo' prestarsi a malevoli strumentalizzazioni puo' starci nel mondo della politica. Ma quando cio' avviene in giorni di grande disgrazia del nostro Paese, nei confronti di un grande professionista dell'informazione come Vespa non fa onore all'Italia, al suo immenso dolore", dichiara il senatore di Forza Italia, Renato Schifani. "Non fa onore – aggiunge l'ex presidente del Senato – alla grande forza di tutti i soccorritori che per fortuna, con la loro grande umanita' e professionalita', oscurano queste pochezze umane". "Delle polemiche dei 5 stelle su Bruno Vespa e sul ministro Graziano Delrio proprio non si sentiva la mancanza. Sono talmente assurde e pretestuose che non vien voglia neanche di contrastarle, se non fosse che vengono alimentate da rappresentanti delle istituzioni che si candidano alla guida del Paese. Se e' questo il loro senso di responsabilita' di fronte alle tragedie…". Lo dichiara Maurizio Lupi, presidente dei deputati di Area popolare. "Trovo davvero sconcertanti le dichiarazioni di autorevoli esponenti del M5s che in un momento come questo trovano il tempo e la volonta' di inventarsi una polemica e di lanciare accuse contro il ministro Delrio e contro Bruno Vespa", dichiara il senatore del Pd Francesco Verducci, vice presidente della commissione di Vigilanza Rai.. "E' davvero al limite del cinico attaccare, estrapolando alcune frasi dal contesto di una trasmissione televisiva che stava fornendo informazioni sulla tragedia del terremoto, il ministro e il conduttore. A che fine? A che pro? Il Paese nel suo insieme sta reagendo in modo positivo, dignitoso, generoso e composto ad una tragedia che ha colpito centinaia di famiglie. Il Governo sta cercando, in modo rapido ed efficace, di affrontare le questioni che gli competono. Il mondo dell'informazione, la Rai, e dentro questo contesto, la puntata di Porta a Porta dell'altra sera, stanno rendendo un servizio alla cittadinanza monitorando e raccontando continuamente l'evolversi della situazione. Solo chi ha l'interesse della polemica sterile e cerca visibilita' alimentando tensioni inutili puo' comportarsi come stanno facendo gli esponenti grillini". (AGI) 

L'Aquila – "La 'zona rossa' del centro storico dell'Aquila deve essere messa in sicurezza, cosi' come concordato unanimemente durante la riunione tenuta in prefettura lo scorso 24 agosto alla quale erano presenti, tra gli altri, esponenti dell'Amministrazione comunale, compreso il vice sindaco Nicola Trifuoggi, dirigenti dell'Ente, rappresentanti delle forze dell'ordine e della Asl". Lo ha detto all'Agi il prefetto del capoluogo, Francesco Alecci. "Io – ha spiegato il rappresentante del governo – non ho il compito di coordinare l'attivita' comunale, ma la sicurezza pubblica si'". In particolare, il dottor Alecci ha sollecitato il Comune, sulla scorta di lettere pervenutegli dal dirigente del settore della Protezione civile comunale e di quello del settore ricostruzione, dalle quali emerge che parti del centro storico del capoluogo si trovano ancora in situazioni di pericolosita', ad installare "sistemi di interdizioni fissi e inamovibili" in quelle zone rimaste interdette, dal 6 aprile 2009, all'accesso pubblico, sia perche' vi sono in attivita' diversi cantieri per la ricostruzione, sia perche' permangono edifici da riattare e che, in caso di eventuali scosse sismiche, potrebbero provocare nuovi cedimenti strutturali. "Dal vertice – ha fatto sapere il prefetto – tutti si sono detti consapevoli dell'urgenza di procedere con l'installazione di barriere di interdizione". Dalla riunione – stando sempre a quanto riferito dal rappresentante del governo – e' emerso che l'Amministrazione ha gia' un programma per la realizzazione di tali opere ma occorre esplicare una gara ad evidenza pubblica che il prefetto auspica venga svolta "con assoluta urgenza". "Pertanto – ha aggiunto il dottor Alecci – l'Amministrazione faccia quello che ha detto nel corso del tavolo tenutosi in prefettura il piu' presto possibile". I contenuti dell'esito della riunione sono stati poi comunicati a tutti i partecipanti con una lettera a firma dello stesso prefetto. La Giunta comunale, comunque, riunita su sollecitazione del vice sindaco, ne ha preso atto lo stesso 24 agosto. Il rinvio di tutte le manifestazioni legate al cartellone della Perdonanza non sarebbe tuttavia legato a quanto stabilito dal tavolo prefettizio ma, come aveva detto il sindaco, in segno di lutto e di vicinanza alle popolazioni colpite dal sisma. Da rilevare, infine, che dai sopralluoghi effettuati in centro storico dopo il terremoto che ha sconvolto il Centro Italia la situazione, stando ai tecnici comunali, sarebbe rimasta invariata. Il problema di una vera messa in sicurezza della zona rossa risale, dunque, a prima del sisma del 24 agosto, ed emerge dalle lettere scritte dai dirigenti comunali e portate a conoscenza, tra gli altri, del sindaco e dello stesso prefetto Alecci. (AGI)

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