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AGI – Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha firmato la precettazione per lo sciopero del trasporto pubblico locale programmato venerdi’. Lo riferisce in una nota il Mit. La mobilitazione, proclamata per 24 ore, sarà solo di 4.

“Ho ritenuto doveroso intervenire per ridurre a solo 4 le ore di sciopero, garantendo l’accesso agli uffici, alle fabbriche, alle scuole, in entrata e in uscita, perché i diritti dei lavoratori vengono prima di tutto e di tutti”, ha spiegato il ministro. “Siccome il governo stra preparando una legge di Bilancio che metterà miliardi di euro per aumentare stipendi e pensioni, non potevo, da ministro dei Trasporti, accettare che venerdì milioni di lavoratori e di studenti rimanessero a piedi tutto il giorno e tutta la sera”, ha aggiunto.

Usb sposta lo sciopero al 9 ottobre e conferma le 24 ore

Usb ha deciso di spostare al 9 ottobre lo sciopero del trasporto pubblico locale, confermando la durata di 24 ore. “Quattro ore non bastano ai lavoratori per rivendicare i propri diritti. Lo sciopero del 29 settembre 2023 di 24 ore lo posticipiamo al 9 ottobre 2023 sempre di 24 ore, per permettere a tutti gli autoferrotranvieri di poter scendere in piazza e manifestare il loro dissenso; una giornata, quella del 9 ottobre 2023, che per tutti gli autoferrotranvieri si trasforma in un grande impegno di mobilitazione per il diritto dell’esercizio di sciopero nei servizi pubblici essenziali”, si legge in una nota del Coordinamento nazionale Usb Lavoro privato settore Trasporto pubblico locale.

AGI – I droni iraniani utilizzati in attacchi recenti alle città ucraine sono pieni di componenti europei. È quanto sostenuto in un documento segreto inviato agli alleati da Kiev, chiedendo missili a lungo raggio per attaccare i siti di produzione in Russia, Iran e Siria. Nel rapporto, rilanciato dal Guardian e risalente allo scorso agosto, si sottolinea che nei tre mesi precedenti ci sono stati più di 600 raid sulle città ucraine utilizzando aerei senza pilota contenenti tecnologia occidentale.

Cinque società europee, tra cui una filiale polacca di una multinazionale britannica, vengono nominate come produttori originali dei componenti identificati. “Tra i produttori ci sono aziende con sedi nei Paesi che applicano sanzioni: Usa, Svizzera, Paesi Bassi, Germania, Canada, Giappone e Polonia”.

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha nominato l’ex campione di calcio Andriy Shevchenko come suo consigliere indipendente. Lo riporta la stampa locale, citando il decreto presidenziale pubblicato sul sito. Shevchenko ha giocato nel Milan, è stato allenatore della nazionale ucraina e ha vinto nel 2004 il pallone d’oro. Nel decreto presidenziale Shevchenko è nominato come consigliere esterno. Nel maggio 2022, il campione di calcio è diventato ambasciatore della piattaforma di raccolta fondi UNITED24. 

Mosca diffonde un secondo video di Sokolov

Mosca ha diffuso un secondo video dell’ammiraglio Viktor Sokolov, comandante della flotta russa del Mar Nero, che gli ucraini sostengono di aver ucciso nell’attacco a Sebastopoli della scorsa settimana. In un’intervista al sito militare russo Zvezda, Sokolov, vestito in uniforme, afferma che “la flotta del Mar Nero svolge i compiti stabiliti dal comando con sicurezza e successo”.

Mosca, Usa e Gb hanno aiutato Kiev in attacco Crimea

Il ministero degli Esteri russo ha accusato Usa e Regno Unito di aver aiutato Kiev nell’attacco missilistico contro il quartier generale della flotta russa del Mar Nero in Crimea. “Non c’è il minimo dubbio che l’attacco sia stato pianificato in anticipo utilizzando risorse dell’intelligence occidentale, attrezzature satellitari della Nato e aerei da ricognizione”, ha affermato la portavoce, Maria Zakharova, sottolineando lo “stretto coordinamento con i servizi segreti americani e britannici”.

La Cnn, il gruppo Wagner è tornato a Bakhmut

I mercenari del gruppo Wagner sono tornati a Bakhmut, in Ucraina orientale. Lo scrive la Cnn in un reportage esclusivo sulla controffensiva di Kiev, citando fonti ucraine sul terreno. “Si, anche la Wagner è qui, sono tornati, hanno rapidamente cambiato i loro comandanti e sono tornati qui”, ha affermato una fonte.

 

AGI – I mercati restano deboli e preoccupati dalle mosse delle banche centrali. Gli investitori continuano a temere la prospettiva di un prolungato periodo di tassi di interesse elevati che potrebbe avere forti ricadute sull’economia. La prima riduzione dei tassi da parte della Fed è attesa ora il prossimo giugno, dopo che la banca centrale Usa la scorsa settimana ha fatto sapere che i tagli nel 2024 e 2025 saranno meno del previsto. Gli occhi sono ora puntati sui dati macroeconomici in arrivo e sugli interventi del presidente della Fed, Jerome Powell, e del numero uno della Bce, Christine Lagarde, in agenda, rispettivamente, domani e venerdì.

Intanto c’è attesa per i dati preliminari di venerdì sull’inflazione dell’Eurozona, che dovrebbero mostrare che i prezzi al consumo hanno rallentato al 4,5% a settembre, dal 5,2% di agosto. La scorsa settimana, la Bce ha rialzato al 4% il tasso sui depositi, in quella che secondo gli analisti potrebbe essere l’ultimo rialzo di questo ciclo di aumenti. Oggi negli Usa saranno pubblicati i dati sugli ordini di beni durevoli, domani i consueti dati sulle nuove richieste di sussidi e, infine, venerdì quelli sul deflatore Pce, ovvero la misura d’inflazione maggiormente monitorata dalla Fed.

Restano sullo sfondo anche i timori per la tenuta dell’economia cinese. La Banca centrale cinese (Pboc) ha detto che potenzierà la politica monetaria in modo “preciso ed energico” per sostenere un’economia la cui ripresa sta migliorando con “slancio crescente”. L’obiettivo è mantenere una liquidità ragionevolmente ampia e stabile l’espansione del credito. Ma resta l’incertezza sul piano di rinnovamento del debito del colosso immobiliare cinese Evergrande dopo la notizia degli arresti domiciliari del suo fondatore. Sul fronte macroeconomico, i profitti delle imprese industriali cinesi sono scesi dell’11,7% rispetto all’anno precedente, attestandosi a 4.655,82 miliardi di yuan nei primi otto mesi del 2023, a causa della debolezza della domanda interna ed estera e della persistente pressione sui margini.

Tuttavia nel solo mese di agosto, i profitti industriali sono aumentati del 17,2% su base annua dopo il calo del 6,7% di luglio, grazie ai primi segnali di stabilizzazione economica. Intanto in Giappone, i responsabili politici della Bank of Japan concordano sulla necessità di mantenere una politica monetaria ultra-allentata, ma sono divisi sulla tempistica con cui la banca centrale potrebbe porre fine ai tassi di interesse negativi, come emerge dai verbali della riunione di luglio. Gli investitori guardano anche agli Stati Uniti alle prese con il rischio di uno shutdown.

La Camera e il Senato si apprestano ad affrontare in modi diversi la battaglia sulle spese del governo, a soli 5 giorni dalla scadenza dello shutdown. Il Senato, controllato dai democratici, ieri ha fatto un passo avanti su un disegno di legge bipartisan inteso a impedire la chiusura delle attività federali, votando con 77 sì e 11 no l’avvio di una misura che finanzierebbe il governo fino al 17 novembre e che comprende circa 6 miliardi di dollari per le risposte ai disastri interni e altri 6 miliardi di dollari di aiuti per l’Ucraina. Sul fronte interno oggi il Consiglio dei ministri esaminerà la Nota di aggiornamento al Def con il nuovo quadro di finanza pubblica, passaggio chiave in vista della legge di bilancio. Secondo fonti qualificate, il Pil del 2023 potrebbe attestarsi a +0,8%, in leggera flessione rispetto al +0,9% tendenziale ipotizzato nel Def e del +1% stimato sul piano programmatico. Il Pil tendenziale per il 2024, invece, potrebbe aggirarsi sul +1%, mentre il Def calcolava una ipotesi di crescita dell’1,4%. 

AGI – Un derby atteso 18 anni come una rivincita contro lo strapotere dei soldi nel calcio: è quello andato in scena questa sera tra l’Austria Salisburgo e la Red Bull. La partita è stata vinta per 4-0 dalla nuova corazzata del calcio austriaco, che si è cosi’ qualificata per gli ottavi di finale della Coppa d’Austria a danno dei nostalgici che hanno preservato il nome e i colori della squadra più antica della città di Mozart.

La partita è stata giocata nella Untersberg-Arena di Grodig, stadio di 4 mila posti della cittadina a sud di Salisburgo, che ha una capienza maggiore rispetto a quello dell’Austria Salzburg, e per i tifosi viola è stata una sfida storica. Lo strappo si consumò nel 2005, quando il colosso della bevanda energetica rilevò il club di Salisburgo. Nonostante la promessa di massicci investimenti, un gruppo di sostenitori irriducibili non accettò il cambiamento di nome e dei colori (dal bianco-viola al biancorosso) e scelse di rifondare il club nato nel 1933 partendo dalla serie più bassa. Un club che peraltro aveva una sua dignitosa storia, con tre campionati vinti negli anni ’90 e una finale di Coppa Uefa persa nel 1994 contro l’Inter.

Dal 2007, poi il Fussballclub Red Bull Salzburg ha dominato il calcio austriaco vincendo 14 volte su 17 il campionato e nove volte la coppa nazionale. Il gruppo nel frattempo è diventato una potenza nel calcio (tra l’altro controlla il Lipsia) ma anche nella Formula 1 dove ha appena conquistato il suo sesto mondiale costruttori. 

Il rinato Austria Salisburgo, da parte sua, ha iniziato una lenta e faticosa risalita: con quattro promozioni consecutive era arrivato in Erste Liga, la seconda divisione austriaca, ma poi ha avuto problemi economici ed è retrocesso in terza divisione, dove milita ancora.

Per il mondo dell’Austria Salzburg la ferita del 2005 è ancora sanguinante: “La nuova proprietà ha distrutto la nostra storia, l’ha ignorata e poi cancellata”, aveva dichiarato alla vigilia Stefan Stefan Schubert, membro del consiglio di amministrazione, alla Bbc, “avevamo negoziato con loro per un po’ e tutto quello che ci hanno offerto alla fine è stato di mantenere i calzini viola del portiere. Con quella società non era possibile dialogare, quindi abbiamo deciso di fondare un nostro club”. Non a caso la dirigenza dell’Austria aveva scelto di non citare mai la Red Bull nella presentazione di questo derby facendo riferimento ai rivali cittadini soltanto con l’acronimo Rbs.

Nel 2005 era stato l’ex patron della Red Bull, Dietrich Mateschitz, morto un anno fa, a imporre un cambiamento di nome, simbolo e colori sociali come condizione per salvare l’Austria Salisburgo da una grave crisi economica. Il nome era già stato ‘appaltato’ in passato (nella finale di Uefa con l’Inter il club si chiamava Casino Salisburgo) ma i colori erano rimasti sempre uguali. Di qui la scelta di gran parte dei tifosi di sposare il club ‘fenice’ nato l’anno successivo. E al 78mo minuto di ogni partita in casa, Franz Xaver Ager detto ‘Schutzei’ si posiziona davanti al tunnel dei giocatori nel piccolo Austria Stadion e urla “Ratatatatatata”, con i tifosi che rispondono all’unisono: “Austria!”. Un rituale, quello che va in scena al 33mo minuto della ripresa, che richiama l’anno della fondazione del più antico club di Salisburgo, il 1933. 

AGI – Il nuovo decreto sull’immigrazione e la nota di aggiornamento del documento di economia e finanza (Nadef). Sono i due temi sul tavolo del Consiglio dei ministri di martedì. Per quanto riguarda il fronte dei migranti sono confermate le misure annunciate la scorsa settimana dalla premier Meloni. Prevista l’espulsione per gravi motivi di ordine pubblico o di sicurezza o per chi mente sull’età, il Viminale per gli hotspot potrà dal 2024 ricorrere alla Guardia costiera. In caso di momentanea indisponibilità di strutture ricettive temporanee” il prefetto potrà “disporre la provvisoria accoglienza del minore di età non inferiore a sedici anni in una sezione dedicata nei centri e strutture” ordinarie “per un periodo comunque non superiore a novanta giorni”.

In serata si è tenuto il pre-Consiglio e il contenuto del provvedimento potrebbe cambiare. Su alcune norme è in corso un confronto. Soprattutto quelle riguardanti i minori, un tema sul quale Forza Italia è stata sempre sensibile e, stando a fonti parlamentari, il partito azzurro avrebbe chiesto di approfondire meglio con il responsabile degli Interni Piantedosi le misure.

La Lega alza la voce con Berlino

Intanto la Lega torna ad alzare la voce nei confronti della Germania. “Stanno cercando di destabilizzare il governo attraverso il finanziamento delle Ong per riempirci di clandestini e far scendere il consenso del centrodestra in Italia”, ha sottolineato il vicesegretario del partito di via Bellerio Crippa.

Ma il focus del Consiglio dei ministri sarà sui dati economici in vista della manovra. Anche lunedì in Consiglio dei ministri si è registrato un asse tra la premier Meloni e il ministro dell’Economia Giorgetti quando si è tornati ad accennare alla legge di bilancio. Da una parte il governo ha fornito ulteriori aiuti per 1,3 miliardi, dall altra resta la preoccupazione per la situazione e, in particolare, i timori sul prezzo della benzina che potrebbe continuare a salire. Con il titolare dell’Economia che non avrebbe escluso un inverno difficile da questo punto di vista. Nessun problema di stoccaggio ma basta uno sciopero in un Paese del mondo per far salire il prezzo del gas, ha argomentato un altro esponente dell’esecutivo. Da qui i richiami generali alla prudenza. Con il responsabile di via XX Settembre che sarebbe tornato a toccare il tasto della spending review

Cautela sui conti

Nelle scorse settimane gli esponenti dell’esecutivo sono stati invitati a compilare una tabella di riduzione delle spese correnti ma non tutti hanno adempiuto al compito. “Aspetto le vostre proposte, altrimenti vado in proporzione. Evitate di farlo fare a me…, “, è stata la battutà del ministro secondo quanto viene riferito da chi ha partecipato alla riunione.

I margini per la legge di bilancio restano stretti, quando sul tavolo del Consiglio dei ministri approderà la Nadef la partita entrerà nel vivo. Ci sarà una quota per il ponte sullo Stretto di Messina, ha sottolineato Salvini. “L’obiettivo è garantire tutta la copertura per tutto l’arco degli anni e non mettere un tot ogni anno visto che si fa perchè è un’opera fondamentale, bisogna garantire la copertura dall’inizio alla fine”, ha aggiunto. In ogni caso “non ci sarà alcun miracolo”, ha chiarito. L’obiettivo dell’esecutivo resta quello di rassicurare i mercati.

Si profila una revisione al ribasso nella Nadef delle stime della crescita dell’Italia, con una diminuzione del Pil sia per il 2023 sia per il 2024 rispetto alle previsioni contenute nel Def di aprile scorso e una possibile variazione al rialzo del rapporto deficit/Pil. Una scelta definita “prudente” da parte del governo visto lo scenario macroeconomico, caratterizzato dal conflitto in corso in Ucraina che ha innescato una spirale di crescita dei prezzi e spinto le banche centrali a una politica monetaria rialzista.

A quanto si apprende da fonti qualificate, il Pil del 2023 potrebbe attestarsi a +0,8%, in leggera flessione rispetto al +0,9% tendenziale ipotizzato nel Def e del +1% stimato sul piano programmatico. Il Pil tendenziale per il 2024, invece, potrebbe aggirarsi sul +1%, mentre il documento di economia e finanza calcolava una ipotesi di crescita dell’1,4%. Potrebbe crescere, invece, il rapporto deficit/PIL, si ipotizza fino a qualche decimale sopra il 5%, in rialzo rispetto alla stima di aprile al 4,5%

AGI – Su Jim Morrison, cantautore e poeta, leader carismatico del gruppo rock dei ‘Doors‘, artista mito di una generazione, morto a soli 27 anni a Parigi il 3 luglio 1971 si è scritto moltissimo. Forse tutto quello che c’era da scrivere. Difficile pensare dunque che ci sia ancora qualcosa di inedito da pubblicare. O forse no. È quello che si è chiesto Federico Traversa scrittore e cofondatore di Chinaski Edizioni, casa editrice genovese indipendente, autore di diversi libri legati al mondo del rock e vero e proprio appassionato di Jim Morrison.

In realtà un libro che parla di quello che fu soprannominato ‘Re Lucertola’ in Italia non è mai stato pubblicato – e per anni neppure ripubblicato nel mondo – quello scritto nel 1973 (e poi aggiornato nel 1991) dal critico musicale parigino Hervé Muller, amico di Jim Morrison, che indagò sulla sua morte e che fece una scoperta che permette di riscrivere la dinamica del decesso. Muller ebbe seri problemi psichiatrici per cui non volle che il suo libro fosse ripubblicato.

Dopo la sua morte, avvenuta nel 2021, la sorella decise di mandare nuovamente in stampa il volume e Traversa non si fece sfuggire l’occasione di acquistarne i diritti per Chinaski Edizioni. E cosi’ arriva finalmente in libreria in Italia ‘Jim Morrison, ultimi giorni a Parigi‘ di Hervé Muller (Ed. Il Castello, traduttore Michelle Zarro: pagg. 160 – Prezzo: 19 euro) dedicato agli ultimi giorni del frontman dei ‘Doors’.

Secondo la ricostruzione ufficiale Jim Morrison morì il 3 luglio 1971 per arresto cardiaco, ma secondo l’autore critico rock parigino e amico del protagonista le cose non andarono così. Questa indagine realizzata poche settimane dopo la sua morte, partendo dai testimoni che con lui condivisero gli ultimi giorni di vita nella capitale francese, vuole fare luce su questa misteriosa e ambigua vicenda.

La ricerca passa al setaccio i verbali della polizia, i referti e le testimonianze della fidanzata Pamela. Le dichiarazioni degli amici Agnes Varda e Alain Ronay, del conduttore radio Jean-Bernard Hebey e del dj Cameron Watson. Finanche le confidenze della cantante Marianne Faithfull, che in quel periodo si trovava a Parigi. Scavando nell’underground con le informazioni date per certe dagli spacciatori dei club che frequentavano proprio in quei giorni, Muller ne conclude che Morrison sia morto per overdose nei bagni della discoteca Rock’n’Roll Circus.

Successivamente trasportato a casa e posizionato nella celebre vasca da bagno. Non un giallo, non un rapporto di cronaca nera, ma un sentito racconto di “quei giorni a Parigi” che diventano quasi uno “state of mind” per una figura del calibro di Morrison. Il titolo del libro – anche nella versione francese – fa riferimento agli ultimi giorni a Parigi, ma in realtà questo è solo una piccola parte di questa biografia, anche se la più interessante dal punto di vista storiografico.

In realtà Muller scrive una bella e originale biografia – titolo originale nel 1973 è, infatti, ‘Jim Morrison, au-dela’ des Doors’ (Jim Morrison, al di là dei ‘Doors’) – in cui nella parte finale parla del viaggio a Parigi del cantante che doveva essere un nuovo capitolo della sua vita, un momento per dedicarsi alla scrittura e limitare gli eccessi. Un passo verso l’agognato anonimato prendendo le distanze dai ‘Doors’ e più in generale dallo showbiz.

Nel libro Muller ripercorre la vita di Jim Morrison grazie ai racconti di chi l’ha conosciuto veramente al di là dell’idolo internazionale che era diventato, suo malgrado. Le indiscrezioni dei compagni dei ‘Doors’ Manzarek, Densmore e Krieger, si incrociano con le affermazioni del suo amico Frank Lisciandro e del manager Bill Siddons. Sono i rumors sulla controversa figura della ‘compagna cosmica’ Pamela Courson, però, a chiudere il cerchio.

Gli abusi di alcol e droghe, la provocazione, l’anarchismo incontrollato stridono con la figura di un ragazzo di 27 anni che soffrì molto per non essere veramente riconosciuto come un poeta. Questi giorni a Parigi sono proprio l’apice di un percorso emotivo. Morrison confessa all’autore di voler sfuggire a quei demoni che lui stesso aveva creato, e dei quali aveva perso il controllo. La quotidianità è scandita da continue bevute, jam session occasionali e accese discussioni su cinema e letteratura. Un equilibrio instabile tra mito e realtà.

Nella Francia dove cercava se stesso, patria dei suoi amati poeti Baudelaire e Rimbaud, i suoi ultimi giorni sono sospesi tra sognanti progetti per il futuro e un impeto di autodistruzione nichilista. Una fine forse annunciata di un ragazzo diventato un mito perche’, scrive l’autore al termine del libro, “se ha toccato cosi’ nel profondo le generazioni successive per decenni è proprio perché esprime e rappresenta sentimenti e valori senza tempo. E universali”, conclude.

AGI – Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis è indagato a Roma per falso in bilancio per l’acquisto di Victor Osimhen, fatto dalla società napoletana nell’estate 2020. Il fascicolo è arrivato nella Capitale dalla procura di Napoli. Si tratta dunque di un atto dovuto. 

A giugno del 2022, su mandato dei pm partenopei, la Guardia di Finanza aveva sequestrato le carte relative all’acquisto del nigeriano dal club francese del Lille, con perquisizioni svolte a Castel Volturno, Roma e Francia. 

AGI – Il tema dell’immigrazione è stato al centro del colloquio a due – un faccia a faccia senza le delegazioni che di solito accompagnano i leader – che si è svolto a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il Presidente francese, Emmanuel Macron.

I due leader si sono confrontati per un’ora e venti minuti circa, dopo aver entrambi partecipato al funerale laico del Presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano. I due leader sono usciti insieme dalla Camera, al termine dei funerali, per recarsi a Palazzo Chigi.

Il presidente del Consiglio e il Presidente francese hanno avuto modo di intrattenersi qualche minuto a colloquio anche durante il breve tragitto, coperto a piedi, che separa i due Palazzi della politica. 

AGI – Non è il sangue di Kata quello rilevato dai carabinieri su un rubinetto della stanza 104 dell’ex hotel Astor, dove la bimba di cinque anni è scomparsa lo scorso 10 giugno.

Sono alcune delle conclusioni a cui è giunto il consulente della procura, Ugo Ricci, incaricato di compiere accertamenti genetici su alcuni tamponi repertati in tre camere della struttura. Secondo quanto si apprende, non risultano tracce biologiche della piccola neanche dentro i due trolley e il borsone sequestrati in occasione dello sgombero dell’immobile occupato a due donne peruviane e un uomo rumeno. 

AGI – “Nell’incontro di oggi con la Prefettura dell’Haute Savoie, coerentemente con le indicazioni espresse dal comitato di sicurezza, ci siamo confrontati sull’ipotesi di chiusura del Traforo del Monte Bianco che si protrarrà per un massimo di nove settimane per permettere l’esecuzione di interventi non procrastinabili all’interno del tunnel“. Ad affermarlo, il presidente della Regione Valle d’Aosta Renzo Testolin.

“Con la Prefettura francese – spiega – abbiamo comunque condiviso la necessità che venga, in ogni caso, garantita la data di riapertura del 18 dicembre prossimo per permettere il ripristino della viabilità prima del periodo natalizio e che, se possibile, questa stessa data sia anticipata”. 

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