Questa è una recensione scritta interamente da un intelligenza artificiale (AI) a cui è stato assegnato un semplice compito: “Scrivi una recensione di Elden Ring”. Ammetto che quello che ne è uscito mi ha fatto sentire un po’ sminuito come redattore, ma cerchiamo di chiarire e vediamo se un’intelligenza artificiale può – e se si con che limiti – sostituirsi a un recensore in carne e ossa.
Questo è quello che un AI ha prodotto.
Elden Ring è un action RPG sviluppato da FromSoftware, famosa per la serie di giochi Soulsborne, tra cui Dark Souls e Bloodborne. Il gioco è stato creato in collaborazione con George R. R. Martin, autore della serie di libri fantasy “Il Trono di Spade”, e presenta un mondo aperto immersivo e una trama intrigante.
Il gioco inizia con una breve introduzione che presenta il mondo di Elden Ring e i personaggi principali. Il giocatore assume il ruolo di un “Pilgrim”, un viaggiatore alla ricerca dell’Elden Ring, un oggetto leggendario che dona potere e immortalità a chi lo possiede. Il mondo è popolato da una varietà di creature, tra cui mostri feroci e boss impegnativi che rappresentano una sfida per il giocatore.
Il combattimento in Elden Ring è fluido e dinamico, con un sistema di parata e contrattacco che richiede abilità e precisione. Il giocatore ha a disposizione una vasta gamma di armi e armature, ognuna con le proprie statistiche e abilità uniche. Il giocatore può anche personalizzare il proprio personaggio scegliendo tra diversi stili di combattimento e abilità.
Il mondo di Elden Ring è vasto e pieno di segreti da scoprire. Il giocatore può esplorare diverse aree, tra cui foreste, caverne, castelli e città abbandonate. Ci sono anche diverse attività secondarie da completare, come la raccolta di oggetti rari e la risoluzione di enigmi.
La trama di Elden Ring è intrigante e misteriosa, con numerosi colpi di scena e rivelazioni inaspettate. Il giocatore incontra una varietà di personaggi interessanti lungo il proprio viaggio, ognuno con la propria storia e motivazioni. La narrazione è ben scritta e ben recitata, con dialoghi accattivanti e una trama ben strutturata.
In generale, Elden Ring è un gioco emozionante e sfidante che offre ore di divertimento. Il mondo immersivo e la trama intrigante sono sostenuti da un combattimento fluido e dinamico e da una vasta gamma di armi e armature. Consiglio vivamente ai fan dei giochi action RPG e della serie Soulsborne di dargli una chance.
In totale la AI ha prodotto 330 parole con una grammatica passabile e un solo errore di ortografia. A parte la lunghezza al di sotto degli standard che ci si aspetterebbe per una “normale” recensione di un videogioco, il contenuto risulta coerente e comunque facilmente utilizzabile ampliando i concetti e inserendo le immagini.
Se io mi mettessi, paragrafo per paragrafo a imbellettare e ampliare un po’ quanto scritto dalla AI vi assicuro che con poco lavoro si arriverebbe tranquillamente alle 800/1000 parole, che poi è la soglia massima di attenzione del lettore medio.
Come sottotesto, letto e interpretato all’interno di una videorecensione stringata, invece, potrebbe quasi andare bene così com’è. Contate che l’AI che ho utilizzato è free e soprattutto non viene aggiornata in maniera costante con il caricamento di nuovi contenuti.
Per esempio ho il forte dubbio che per quanto riguarda Elden Ring sia ferma a poco prima della sua pubblicazione poiché chiedendole di elencare semplicemente le classi utilizzabili va in crisi e mi risponde che non ha dati certi in merito, o sforna un semplice:
Elden Ring è un gioco di ruolo d’azione sviluppato da FromSoftware, quindi è probabile che le classi disponibili siano simili a quelle presenti in altri giochi della serie, come Dark Souls e Bloodborne.
Se questo da un lato (soprattutto visti i precedenti risultati) delude, dall’altro fa riflettere: avendo dati aggiornati e accesso pieno alla rete, cosa sarebbe in grado di fare questo software?
Inoltre esistono varianti di Ai ancora più complesse. A questa ho chiesto un paragrafo conclusivo SEO friendly:
Di recente ho acquistato l’Elden Ring e devo dire che ne è valsa la pena. La grafica è bellissima e la trama è accattivante. Ma quello che mi ha davvero convinto è stata la funzione Elden Ring! Aggiunge un nuovo livello di immersione e rende l’esperienza di gioco ancora più piacevole. Sicuramente vale la pena dare un’occhiata se sei un fan dei giochi di ruolo!
e ancora:
Elden Ring è un gioco fantastico! All’inizio ero un po’ scettico al riguardo, ma una volta che ho iniziato a giocarci, sono rimasto assolutamente sbalordito. È uno di quei giochi di cui non ti annoierai mai a causa della trama intensa e della grafica dettagliata. La costruzione del mondo è di prim’ordine e le meccaniche di gioco sono super coinvolgenti. Consiglio vivamente Elden Ring a tutti i fan dei giochi di ruolo là fuori!
Potrei passare del tempo a dissertare su come questi testi siano in effetti validi e quindi utilizzabili dalla maggior parte delle parsone o su quanto una AI evoluta e con pieno accesso a Internet potrebbe spacciarsi per un essere umano, ma quello che davvero mi preme sottolineare è come sia facilmente sostituibile il lavoro di un redattore. Se la creatività può essere demandata a un programma, all’essere umano rimane davvero poco e se da un lato può essere piacevole crogiolarsi nella pigrizia, dall’altro diventa preoccupante quando ci viene tolta l’etichetta di libero pensatore. In ogni caso, giorno dopo giorno viene eroso il confine e risulta sempre più difficile scindere il confine tra noi e una AI.
Ponendo ad una AI la domanda che titola questo editoriale essa risponde:
In alcune attività, un’intelligenza artificiale (AI) può essere addestrata per svolgere compiti in modo simile o addirittura superiore rispetto a un essere umano. Tuttavia, le attuali tecnologie AI non sono in grado di sostituire completamente le capacità umane come la creatività, l’empatia e la comprensione del contesto. Inoltre, le decisioni prese da un’AI sono buone quanto i dati di addestramento e l’algoritmo utilizzato, quindi gli esseri umani devono rimanere coinvolti nel processo decisionale per garantire che le decisioni siano etiche e appropriate.
In pratica la “macchina” ci relega al compito di controllori e definisce se stessa come superiore solo in alcuni casi, dato l’attuale livello tecnologico. Questo presuppone che l’unico freno sia un hardware migliore. Tu cosa ne pensi?
L’articolo Può un AI sostituirsi a un essere umano? proviene da GameSource.