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AGI – Il DG Joe Barone rimane ricoverato presso la terapia intensiva cardio-chirurgica dell’ospedale San Raffaele di Milano in condizioni cliniche critiche in conseguenza di un arresto cardiaco extra ospedaliero. Le funzioni vitali sono sostenute da tecniche di supporto meccanico artificiale. Ogni
previsione prognostica è attualmente fuori luogo. La famiglia Barone, la famiglia Commisso e tutta la
Fiorentina ringraziano il San Raffaele e tutta l’equipe del Professor Zangrillo per l’operato che è stato messo in atto fin dal primo momento”. Lo comunica la Fiorentina sul sito della società.

AGI – E’ stata presentata dalla Federcalcio e dall’Adidas la collezione di prodotti dedicati alle Nazionali italiane di calcio (maschili, femminili, beach soccer, futsal e eSports), un nuovo capitolo della partnership tra il brand e la Federazione Italiana Giuoco Calcio. La campagna di comunicazione che accompagna il lancio della collezione Figc esalta il legame tra i calciatori e i tifosi, rappresentato dalla maglia, come elemento distintivo. Nell’amichevole della nazionale italiana con il Venezuela, il programma il 21 marzo a Fort Lauderdale gli azzurri per la prima volta nella storia indosseranno una maglia con il tricolore applicato sulle spalle. Una maglia realizzata da Adidas unendo la tradizione dell’azienda ai colori della bandiera italiana che si chiama Home Jersey. La texture della maglia è realizzata inserendo un codice-binario che replica la lettera i, iniziale della parola Italia, imprimendola nel tessuto della maglietta stessa: un’esecuzione che ritroviamo anche nella versione Away, su base bianca.

 

 

Nel retrocolletto, compare la scritta “L’Italia chiamo’”, dettaglio che rimanda a ‘Il Canto degli Italiani’, scritto da Goffredo Mameli e musicato da Michele Novaro. Sul petto sinistro figura lo stemma Figc, mentre sul lato opposto in bianco c’è il logo Adidas. Sui fianchi il disegno è caratterizzato da due inserti bianchi a mezzaluna. Ritornano i pantaloncini bianchi, che insieme ai calzettoni azzurri completano il kit casalingo.

 

 

Anche la maglia che la nazionale indosserà per la partita amichevole con l’Ecuador in programma a New York il 24 marzo, l’Away Jersey, prende ispirazione dalla bandiera italiana. Gli inserti rossi – sul lato sinistro – e verdi – sul lato destro – abbinati al corpo bianco della maglia compongono infatti il Tricolore. Il colletto rimanda invece al Blu Savoia, così come il logo Adidas e la bordatura dello stemma Figc.

 

Nella parte posteriore, il dettaglio “L’Italia chiamò” rappresenta un ulteriore legame con l’identità nazionale e il suo Inno. Il kit completo prevede pantaloncini azzurri e calzettoni bianchi. “E’ impossibile parlare delle maglie della Nazionale italiana senza sentire addosso l’eredità, estesa da decenni, di prodotti bellissimi e design eleganti – spiega Sam Handy, Senior Vice-President Product & Design di adidas – con le maglie di quest’anno per i Campionati Europei Uefa 2024, siamo lieti di aver proseguito questo percorso con una gamma di prodotti che si rifà a quell’eredità, pur proiettandosi verso il futuro. Siamo certi che i tifosi apprezzeranno la novitàa’ di portare il tricolore sulle maniche della maglia home, al contempo la tecnologia Heat.rdy di nuova generazione sara’ apprezzata dai giocatori in campo in termini di comfort e traspirabilità”.

 

 

 

 

 

AGI – Reduce dalla cocente eliminazione in Champions League ai rigori contro l’Atletico Madrid, l’Inter rallenta anche in campionato pareggiando con il Napoli nel big match della 29 giornata di Serie A. A San Siro finisce 1-1 con la rete dell’ex Jesus ad annullare il momentaneo vantaggio di Darmian. La squadra di Inzaghi interrompe la striscia di dieci successi consecutivi in campionato (dove nel 2024 aveva sempre vinto) salendo a 76 punti, ma perdendone due in favore del Milan secondo (restano comunque 14 lunghezze di vantaggio).

 

Gli uomini di Calzona centrano invece il secondo pari di fila e sesto risultato utile, salendo a quota 45. I padroni di casa provano a fare la gara sin dalle battute iniziali di gioco, creando il primo pericolo con Lautaro all’11’ (bella chiusura di Jesus) e sfiorando per due volte in pochi istanti il vantaggio giusto un paio di minuti più tardi: Darmian colpisce di testa su cross di Thuram impegnando in tuffo Meret, provvidenziale anche sulla successiva ribattuta di Lautaro.

 

Il copione della gara vede i nerazzurri con il pallino del gioco in mano, i partenopei pero’ sono attenti e compatti a concedere il meno possibile. Proprio a ridosso dell’intervallo arriva il vantaggio dell’Inter: Bastoni sfonda a sinistra ed offre al centro per Darmian, il cui mancino di prima intenzione batte Meret per l’1-0. L’avvio di ripresa è praticamente tutto di marca nerazzurra, con un paio di parate di Meret su Lautaro prima e Dimarco poi, e un tentativo di Thuram da buona posizione indirizzato alto sopra la traversa.

 

Con il passare dei minuti il Napoli cresce e viene fuori, spaventando la retroguardia di Inzaghi con due conclusioni di Traore e Anguissa (entrambe sballate), poi all’81’ i partenopei trovano il pareggio con l’ex Jesus, che segna di testa dopo una spizzata di Bastoni sul corner di Politano. Nel finale puo’ succedere di tutto, ma al triplice fischio resiste l’1-1. 

AGI – Bel gesto di Jannik Sinner durante la sospensione per la pioggia della semifinale contro Carlos Alcaraz a Indian Wells. Due ragazze che facevano le raccattapalle hanno raggiunto i due giocatori per proteggerli con l’ombrello mentre si accomodavano alle rispettive postazioni. Ma mentre lo spagnolo si è seduto e ha lasciato in piedi la ragazza a tenere l’ombrello, l’altoatesino lo ha invece preso lui, ha fatto accomodare la giovane al suo fianco e ci ha scambiato qualche parola. “Ho fatto la raccattapalle per diversi grandi tennisti, ma sono contentissima di farlo per te”, ha detto lei, visibilmente emozionata. Anche un telecronista americano ha sottolineato il gesto commentando: “Chi l’ha detto che la cavalleria è morta?”. 

 

Sinner gentleman regge l’ombrello e chiacchera con una raccattapalle in una pausa del torneo di Indian Wells. Non cambiare mai Jannik. pic.twitter.com/wMqLezcMCs

— Cad Bane Parody (@_Brick_Block_)
March 16, 2024

 

 

Che carino Sinner che regge l’ombrello alla ragazza in panchina. L’unico ❤ #IndianWells pic.twitter.com/tKqz4CV8OZ

— Soleil Sorge Fan Club (@SoleilSorgeFan)
March 17, 2024

 

 

AGI – Il keniano Asbel Rutto ha vinto la 29ma edizione della maratona di Roma arrivando sul traguardo da solo e con il tempo record per la gara della Città Eterna di due ore, 6 minuti e 24 secondi, migliorando anche il suo primato personale di tre minuti. Podio tutto keniano con il secondo posto di Brian Kipsang (2h07’56”) e il terzo di Sila Kiptoo (2h08’09”). Tra le donne si è imposta un’altra keniana, Ivyne Lagat, in 2h 24’35” davanti alla connazionale Lydia Simiyu e all’etiope Emebet Niguse. Con 40mila partecipanti, la Acea Run Rome The Marathon ha registrato un numero record di pettorali. Il via sui Fori Imperiali è stato dato dall’Assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda di Roma Capitale, Alessandro Onorato. 

 AGI – L’Italia ha battuto il Galles 24-21 (11-0) a Cardiff e ha concluso il miglior Sei Nazioni della sua storia. Con questo successo che arriva dopo quello sulla Scozia e il pareggio con la Francia, gli azzurri chiudono lasciano ai gallesi il ‘cucchiaio di legno’ dell’ultimo posto. In passato al massimo c’erano state due vittorie, nel 2013 e nel 2017, quando i ct erano due francesi, rispettivamente Pierre Berbizier e poi Jacques Brunel. Stavolta sono arrivati 11 punti frutto delle vittorie con Scozia e Galles, il pareggio con la Francia e un punto di bonus difensivo.

 

L’Italrugby di Gonzalo Quesada ha bissato l’impresa di due anni fa ma in quel caso il successo a Cardiff fu vissuto come un’impresa mentre stavolta gli azzurri hanno dominato al Millennium Stadium. Per i gallesi, rimasti a secco di vittorie e con soli quattro punti in classifica ottenuti grazie ai bonus difensivi, è il primo cucchiaio di legno negli ultimi 21 anni.

 

La nazionale che l’argentino Quesada ha allestito in appena tre mesi è molto solida sotto il profilo tecnico e mentale e la partita si è messa subito con il 6-0 grazie alle punizioni al quinto e al 14mo minuto trasformate da Paolo Garbisi. Al 20mo arriva anche la meta con Garbisi che apre a Monty Ioane e gli permette di schiacciare senza opposizione. La trasformazione non riesce ma gli azzurri vanno al riposto sull’11-0 anche perché davanti il Galles è molto impreciso.

 

Nella ripresa i padroni di casa partono forte ma sono ancora gli azzurri ad andare in meta con una grande azione di Lorenzo Pani che con una finta sfugge a due gallesi. La trasformazione di Garbisi porta al 18-0 al 47mo.

AGI – Cresce l’attesa per la sfida tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz a Indian Wells. La semifinale del torneo californiano, prevista alle 21.30 (ora italiana), non mette in palio solo il secondo posto della classifica Atp ma rappresenta un capitolo tutto nuovo di una rivalità che, a partire da oggi, potrebbe trovare una definitiva consacrazione. Il 20enne spagnolo e il 22enne italiano sono pronti a prendersi il palcoscenico occupato, fino a non molto tempo fa, dalla triade Federer, Nadal, Djokovic. Il primo ha già detto basta con il tennis giocato, il secondo lotta per ritrovare una condizione fisica accettabile mentre il terzo, ancora numero uno del mondo, è partito con il freno tirato in un 2024 che appare per lui sempre più difficile e complicato.

 

Alcaraz è stato il primo a sollevare un titolo del Grande Slam agli US Open del 2022, dove ha eliminato Sinner in uno dei migliori match degli ultimi anni. Lo spagnolo, tuttavia, sta vivendo un periodo complicato, il più lungo della sua carriera senza alzare un trofeo. L’ultimo è stato il clamoroso e indimenticabile successo a Wimbledon, nel luglio scorso, su Novak Djokovic che gli ha permesso di conquistare il suo secondo titolo major. La sua ultima finale risale ad agosto e nelle ultime settimane ha sofferto di problemi fisici, tra cui un infortunio alla caviglia subito a febbraio a Rio de Janeiro. Nell’ultima settimana, tuttavia, il giocatore di Murcia è ha ritrovato stimoli, fiducia e una condizione accettabile: elementi fondamentali per portare a termine la missione di difendere il titolo del Masters 1000 di Indian Wells, dove ha perso un solo set, al debutto, contro Matteo Arnaldi.  

 

Match dopo match, Alcaraz ha alzato il suo livello di gioco superando agevolmente Felix Auger-Aliassime, Fabian Marozsán e Alexander Zverev, quest’ultimo in un match sospeso per due ore a causa di un’insolita invasione di api. “Ero pronto a servire e ho visto alcune api in giro, pensavo fossero solo poche. Ma ho visto il cielo e ce n’erano migliaia che volavano intorno, si attaccavano ai miei capelli, venivano verso di me. È stato pazzesco. Una di loro mi stava pungendo. Ho cercato di allontanarmi, ma era impossibile, così sono scappato. Mi fanno un po’ paura”, ha ammesso.

 

 

L’ex numero uno del mondo ha spiegato che dovrà rivedere la sua strategia per fermare l’inarrestabile ascesa di Sinner. “Onestamente, non so come affronterò il match. È il miglior tennista del mondo in questo momento, senza dubbio”, ha elogiato Alcaraz. “Sta giocando in modo incredibile, non ha mai perso quest’anno. Mi piace molto vederlo giocare”. Per poi ammettere: “Sarà sicuramente il match più difficile che giocherò quest’anno”. Alcaraz, in conferenza stampa, ha poi risposto a una domanda sul documentario in uscita per Netflix. “È emozionante per me fare un progetto così. È qualcosa su cui stiamo lavorando da un po’. Mostreremo non solo il mio lato professionale come tennista, ma anche il mio lato personale. Il mio team, la mia famiglia e io ci divertiremo a realizzare questa docuserie e credo che anche la gente si divertirà a conoscermi un po’ meglio”. 

 

L’ascesa di Sinner

L’altoatesino si è fatto aspettare un po’ di più rispetto ad Alcaraz ma la sua crescita, negli ultimi mesi, è stata inarrestabile. Sinner vive una serie aperta di 19 vittorie consecutive ed è 16-0 nel 2024. In questa corsa, simile a una maratona, ha inanellato i successi a Rotterdam e, soprattutto, agli Australian Open, il primo agognato e desiderato titolo del Grande Slam. Anche il suo percorso a Indian Wells è stato rimarchevole, chiedere a Kokkinakis, Struff, Shelton e Lehecka. Sebbene Alcaraz si sia imposto agli US Open e in due Masters 1000, Sinner conduce i testa a testa per 4-3 e ha vinto gli ultimi due incontri. Ora ha la possibilità di vendicare la sconfitta del 2023, sempre in semifinale, a Indian Wells e di strappare ad Alcaraz la posizione n. 2 del ranking ATP. 

 

“È sempre divertente giocare con Carlos”, ha detto Sinner. “Siamo buoni amici fuori dal campo e cerchiamo di dare il 100% quando ci troviamo a giocare”. “È molto difficile affrontarlo, soprattutto quando serve molto bene. Non vedo l’ora di sfidarlo di nuovo”, ha aggiunto. Chi dovesse prevalere troverebbe in finale uno tra il russo Daniil Medvedev e l’americano Tommy Paul che incroceranno le racchette nell’altra semifinale del torneo. 

 

 

AGI – Empoli Bologna termina 0-1. Elia Caprile ha provato a chiudere a doppia mandata la sua porta ma il golden boy, Fabbian, ha spostato l’ago della bilancia, in pieno recupero. Dopo un tiro di Calafiori, respinto ancora dal portiere empolese, è stato il guizzo del centravanti a far gonfiare la rete azzurra e a decidere in favore del Bologna l’anticipo di campionato sul terreno dei toscani. Il portiere empolese era stato protagonista di almeno 4-5 parate importanti che stavano regalando un punto d’oro alla sua squadra, impegnata nella lotta per la salvezza.

 

Dopo una prima fase di studio il Bologna prende il pallino del gioco e colleziona un paio di occasioni importanti. Prima un colpo di testa di Beukema su angolo di Saelemakers Niang sbroglia. Poi, al 18′, doppia chance per i rossoblu’, sugli sviluppi di un angolo. Prima Beukema di testa, poi Urbanski di destro, Caprile respinge entrambi i tiri. Azione in fotocopia subito dopo con Beukema ancora da Caprile mentre Urbanski trova Walukiewicz sulla sua strada. L’Empoli reagisce prima con un tiro alto di un soffio di Zurkowski poi alzando un po’ il baricentro. Al 39′ Ndoye calcia a colpo sicuro ma Caprile è pronto. 
 

AGI – Le api che a Indian Wells hanno imposto la sospensione del quarto di finale tra Carlos Alcaraz e Alexander Zverev non sono i primi animali ‘invasori di campo’ nello sport. Gabbiani, cani, conigli, scoiattoli e persino alligatori hanno in passato interrotto inconsapevolmente partite e competizioni, a volte mettendo a rischio l’incolumità loro o degli sportivi. 

L’alligatore

Negli Stati Uniti capita di vedere alligatori sbucare dagli stagni che punteggiano i campi di golf. Nel 2015 in Florida un rettile lungo quattro metri attraverso’ il ‘green’ durante il Valspar Championship del circuito Pga nell’Innisbrook Golf and Spa Resort, con un po’ di spavento tra gli esterrefatti giocatori professionisti. 

 

Cani

L’invasione di campo più celebre di un cane fu quella che porto’ alla sospensione di tre minuti di una partita del campionato in Bolivia tra The Strongest e il Nacional de Potosi nel periodo delle feste natalizie del 2020. Un cane bianco riusci’ a entrare a bordo campo e addentò uno scarpino con cui fece irruzione sul terreno di gioco. Poi, circondato, si sdraio’ sul prato in cerca di coccole, prima che un calciatore della squadra di casa (che in seguito ha voluto adottarlo) lo prendesse in braccio e lo portasse via.

 

 

Nel giugno 2022 un grande cane nero invase il campo durante una partita di calcio femminile tra Cile e Venezuela. Anche lui non voleva saperne di uscire ma alla fine con qualche carezza si è lasciato sollevare.  

 

 

Canguri

Nell’ottobre 2004 il pilota australiano delle V8 Supercars, Jim Richards, investì un canguro ad alta velocità: l’animale volo’ via e mori’ all’istante, la Castrol Commodore di Richards subì gravi danni e fu costretta al ritiro.

 

Conigli

Nell’agosto 2017 un coniglio sbucò sul diamante durante una partita di baseball tra Sioux Falls Canaries e Fargo-Moorhead Redhawks a Fargo, in North Dakota. Dopo una corsetta intorno alla terza base e tra i giocatori, l’animale trovo’ da solo l’uscita abbandonando il terreno di gioco

 

 

Gabbiani

Nel 1998 un gabbiano rubò la pallina che era appena stata spedita da Brad Fabel vicino alla 17ma buca durante il Players Championship di Ponte Vedra Beach, in Florida. Il volatile la afferrò con il becco ma poi il ‘trofeo’ gli cadde mentre sorvolava uno stagno. I giudici accordarono a Fabel la possibilità di ripartire da dove era stata ‘rubata’ la pallina, senza penalità.

 

Martora

Nel 2013 in Svizzera la partita di calcio tra Thun e Zurigo fu interrotta per l’invasione di una martora, mammifero simile alla donnola. Il gioco fu interrotto e dopo vari tentativi il difensore del Zurigo, Loris Benito, riusci’ ad afferrarla ma fu morso sul dito e la dovette lasciare. Alla fine fu decisivo l’intervento del portiere del Zurigo, David Da Costa, che grazie ai guanti fu in grado di catturare l’animale e di consegnarlo agli steward.

 

 

Scoiattoli

 

L’invasione più temeraria resta quella di un piccolo scoiattolo che nell’ottobre 2011 entrò in campo a Wembley, a Londra, durante una partita-esibizione di football americano tra i Chicago Bears e i Tampa Bay Buccaneers. I 70mila spettatori gli tributarono un’ovazione quando varcò la linea della ‘zona rossa’ (l’area compresa tra la linea delle 20 yard e la linea di meta, quella del ‘touchdown’), prima di sparire tra le tribune.  Un episodio simile avvenne in una partita di college tra Louisville e Kent State.

 

 

Infine una selezione di tutte le invasioni più divertenti avvenute negli anni.

 

 

 

 

 

 

 

AGI – Clima pesante in casa Lazio dopo gli ultimi deludenti risultati e le dimissioni di Maurizio Sarri. Ciro Immobile, con la moglie Jessica e il figlio Mattia di 4 anni, sono stati “aggrediti verbalmente e fisicamente da un gruppo di persone davanti all’istituto scolastico del figlio”. A renderlo noto è la Scarlott Company, agenzia che cura la comunicazione per conto dell’attaccante biancoceleste. Un’aggressione, viene lamentato, che arriva in seguito “all’istigazione all’odio messa in atto e sostenuta da alcuni mezzi stampa e giornalisti attraverso i propri canali social che hanno diffuso parole d’odio nei confronti di Ciro Immobile, riportando inoltre ricostruzioni non inerenti alla realtà”. E nei confronti delle quali il giocatore adirà le vie legali.

 

“A seguito di questo episodio il calciatore ha dato mandato ai suoi legali di agire oggi stesso in sede penale nei confronti dei responsabili di tale diffamazione. Tali affermazioni – si legge nella nota – sono gravemente diffamatorie e quindi lesive dell’immagine professionale e personale dell’atleta e saranno portate all’attenzione del magistrato preposto. L’istigazione all’odio, soprattutto in maniera gratuita, è un reato che va punito”.

“Esprimo la mia solidarietà a Ciro Immobile e alla sua famiglia per l’aggressione subita, addirittura davanti a un bambino di quattro anni”, ha affermato Lo afferma il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Alfredo Antoniozzi, “da laziale e da amante del calcio mi chiedo quando arriveremo a considerare lo sport un fatto di civiltà e non un assurdo sfogatoio ingiustificato”. 

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