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(AGI) – Roma, 17 lug. – Mannarino torna live a Roma stasera per il progetto “Corde” che nel 2013, con un sold out dopo l’altro, aveva incantato il pubblico. Con “Corde 2015”, il cantautore romano porta in scena uno spettacolo totalmente rinnovato. A dare un nuovo vestito musicale ai brani piu’ amati del repertorio di Mannarino saranno le corde, protagoniste assolute di questo show. Domenica ricevera’ a Rosolina Mare (Rovigo) il Premio Amnesty International italia 2015 per aver composto il miglior testo sui diritti civili con il brano “Scendi Giu'”.

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“Quello che cerco di fare con questo nuovo tour- racconta Mannarino – e’ soprattutto far risuonare le CORDE profonde degli spettatori, attraverso quei suoni organici e vivi che escono fuori dalle vibrazioni dei legni e di chi li suona. Uno strumento biologico, come una chitarra, un tamburo o un violino, somiglia molto a un corpo umano, teme il freddo e il caldo, parla piano e urla forte, sa cantare a piena voce e sa anche sussurrare. Questi pezzi di legno, pelle, corde si incastrano bene con gli esseri umani e sono strumenti in grado di tradurre meglio di altri l’anima in suono”.

Queste le prossime date di “Corde 2015”: oggi 18 luglio a ROMA (Cavea dell’Auditorium Parco della Musica per Luglio Suona Bene 2015); il 23 luglio a Monteprandone – Ap (Piazza dell’Unita’, nell’ambito di Cose Pop Festival); l’1 agosto a Sassari (sito prenuragico di Monte D’Accoddi in occasione del Festival Abbabula); il 5 agosto a Melpignano – LE (piazzale del Convento degli Agostiniani, in occasione del So What Festival in collaborazione con SudEst Indipendente); il 7 agosto al Parco Archeologico di Vulci – VT (per il Vulci Music Fest 2015); il 9 agosto a Palermo (Teatro della Verdura); il 10 agosto a Tindari – ME (Teatro Greco); l’11 agosto a Marina di Ragusa – RG (all’ Arena del Mediterraneo Music Festival); il 22 agosto a Pignola – PZ (Cava Ricci nell’ambito di PercorsiDiVersi 2015); il 23 agosto ad Avellino (corso Garibaldi, durante la manifestazione C’entro Per Il Centro); il 25 agosto a Macerata (Sferisterio); il 2 settembre a Prato (Piazza Duomo); 13 settembre a Camigliatello Silano (Monte Curcio, all’interno del festival La Sila Suona Bee); il 18 settembre a Terni (piazza Europa, in occasione del Festival TerniOn). (AGI)

(AGI) – Roma, 16 lug. – ‘Tevere’ di Luciana Capreti, ha vinto la X edizione del premio nazionale di cultura “Benedetto Croce” per la sezione narrativa. La kermesse letteraria e’ in programma a Pescasseroli (Aq) dal 31 luglio al primo agosto prossimi. Per la sezione saggistica, il premio e’ andato a Marina Caffiero, con il libro “Storia degli Ebrei nell’Italia moderna – dal Rinascimento alla restaurazione” (Carocci Editore); per la sezione giornalismo letterario, il riconoscimento e’ stato assegnato a Paolo Di Paolo con il libro “Tutte le speranze-Montanelli raccontato da chi non c’era” (Rizzoli Editore). Il premio alla memoria e’ stato assegnato, invece, al francese Jacques Le Goff, scomparso lo scorso anno, considerato uno dei piu’ famosi studiosi al mondo di storia del medioevo, al quale gli organizzatori hanno dedicato il convegno di apertura del Premio Croce (venerdi’ 31 luglio, alle ore 17, nella sala conferenze del Parco nazionale d’Abruzzo). Interverranno, al dibattito sulla figura di Le Goff, il Presidente della Giunta regionale, Luciano D’Alfonso, Jean Claude Maire Vigueur (Universita’ Roma Tre), l’Ad di Edizioni Laterza, Alessandro Laterza, e Chiara Frugoni, studiosa del Medioevo. La cerimonia di premiazione del Premio “Benedetto Croce”, infine, si terra’ sabato primo agosto nel cortile del palazzo “M. Boccia” di Piazza d’Annunzio, a Pescasseroli, alla presenza del Presidente della giuria Natalino Irti e della scrittrice Dacia Maraini. A seguire, alle ore 21.30, lo spettacolo “Dal Big Bang alla Civilta’” di Antonio Pascale. “E’ un premio letterario importante che e’ cresciuto sino ad arrivare alla X edizione – ha osservato il Presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio – cio’ significa che gli organizzatori hanno lavorato bene e con passione. L’iniziativa culturale, che ha varcato i confini nazionali, ruota intorno a quattro punti: il pensiero di Le Goff sulla nascita dell’Europa, il concetto di accoglienza riferito oggi alla problematica degli immigrati, la partecipazione degli studenti al premio e, non per ultimo, rende omaggio alla localita’ nella quale si anima l’iniziativa culturale, cioe’ Pescasseroli, sede storica del Parco d’Abruzzo e luogo di nascita del filosofo Benedetto Croce”. (AGI) .

(AGI) – Roma, 16 lug. – E’ giunta alle battute finali la quinta edizione del Premio letterario “Goliarda Sapienza – Racconti dal carcere”, promosso da inVerso Onlus, DAP Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Dipartimento per la Giustizia Minorile e SIAE. Unico premio letterario in Europa dedicato ai detenuti adulti e minori affiancati da importanti scrittori ha visto anche quest’anno partecipare circa 500 racconti, giunti da tutte le carceri d’Italia. Venticinque i finalisti selezionati (20 per la sezione “Adulti”, 5 per la sezione “Minori”) per essere abbinati a scrittori, giornalisti e artisti nel ruolo di tutor letterari. “Con gli oltre duemila racconti che hanno partecipato al concorso in questi cinque anni, il Premio Goliarda Sapienza e’ diventato un osservatorio privilegiato del rapporto tra carcere e scrittura” dice la giornalista Antonella Bolelli Ferrera, che ne e’ l’ideatrice e curatrice. “Questo rivela un desiderio sempre crescente di mettersi a nudo attraverso la parola scritta, come atto di liberta’”. I 25 racconti finalisti, con le introduzioni dei rispettivi tutor, saranno raccolti nel volume “All’inferno fa freddo, Racconti dal carcere” in libreria dal 16 novembre (Rai Eri), giorno in cui sara’ presentato in occasione della cerimonia di premiazione che si terra’ a Roma presso la Casa Circondariale di Regina Coeli. La giuria, presieduta da Elio Pecora, costituita da, Daria Galateria, Angelo Maria Pellegrino, Paolo Fallai, Silvia Calandrelli, Ruben De Luca, Giordano Bruno Guerri scegliera’ i tre vincitori della sezione “adulti” e i vincitori della sezione “minori”. I 25 finalisti riceveranno in premio un pc portatile dotato di strumenti didattici e i vincitori riceveranno anche un premio in denaro. venticinque storie off limits per il mondo “fuori”, 25 vite vissute sull’orlo di un precipizio da cui inevitabilmente cadi. Spesso sono le esperienze dell’infanzia a giocare d’anticipo: l’iniziazione alla criminalita’ organizzata, gli abusi sessuali e le botte di una madre, l’obbligo di uccidere quando sei chiamato alla guerra sia essa contro un clan rivale sia contro i ribelli del Darfour. C’e’ la violenza sulle donne e l’indifferenza per una vita che esce di scena come scelta estrema di liberta’. L’idea della morte affiora e svanisce, riaffiora e si concretizza “Dispose lo sgabello, vi sali’ sopra, si assicuro’ il cappio intorno al collo?” Storie di carcere, di com’era ieri e di com’e’ oggi. E’ aspro il ricordo dell’Asinara e di chi e’ stato umiliato in “massima sicurezza”. Chi e’ arrivato da lontano, concentra il proprio racconto sul “prima”, sul viaggio a bordo di un gommone che, in mezzo al mare, in una notte senza luna, si spegne all’improvviso. Alcuni racconti spiccano per qualita’ letteraria giocando su scambi di ruolo – il detenuto indossa inaspettatamente i panni di un poliziotto penitenziario e il poliziotto si ritrova detenuto -, avvincenti storie di vendetta, e persino una nevicata che non ti aspetti. I tutor della sezione “adulti” sono: Luca Argentero, Marco Buticchi, Pino Corrias, Emilia Costantini, Giancarlo De Cataldo, Maurizio De Giovanni, Erri De Luca, Marco Franzelli, Carlo Maria Grillo, Massimo Lugli, Silvana Mazzocchi, Federico Moccia, Antonio Pascale, Andrea Purgatori, Roberto Riccardi, Fiamma Satta, Gloria Satta, Salvo Sottile, Cinzia Tani, Andrea Vianello. Quelli della sezione ‘Minori’: Eraldo Affinati, Alessandro D’Alatri, Paolo Di Paolo, Walter Veltroni, Luca Zingaretti. Madrina e’ la scrittrice Dacia Maraini. (AGI) .

(AGI) – Roma, 16 lug. – Mannarino torna live a Roma domani sera per ul progetto “Corde” che nel 2013, con un sold out dopo l’altro, aveva incantato il pubblico. Con “Corde 2015”, il cantautore romano porta in scena uno spettacolo totalmente rinnovato. A dare un nuovo vestito musicale ai brani piu’ amati del repertorio di Mannarino saranno le corde, protagoniste assolute di questo show. Domenica ricevera’ a Rosolina Mare (Rovigo) il Premio Amnesty International italia 2015 per aver composto il miglior testo sui diritti civili con il brano “Scendi Giu'”.

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“Quello che cerco di fare con questo nuovo tour- racconta Mannarino – e’ soprattutto far risuonare le CORDE profonde degli spettatori, attraverso quei suoni organici e vivi che escono fuori dalle vibrazioni dei legni e di chi li suona. Uno strumento biologico, come una chitarra, un tamburo o un violino, somiglia molto a un corpo umano, teme il freddo e il caldo, parla piano e urla forte, sa cantare a piena voce e sa anche sussurrare. Questi pezzi di legno, pelle, corde si incastrano bene con gli esseri umani e sono strumenti in grado di tradurre meglio di altri l’anima in suono”. Queste le prossime date di “Corde 2015”: domani e 18 luglio a ROMA (Cavea dell’Auditorium Parco della Musica per Luglio Suona Bene 2015); il 23 luglio a Monteprandone – Ap (Piazza dell’Unita’, nell’ambito di Cose Pop Festival); l’1 agosto a Sassari (sito prenuragico di Monte D’Accoddi in occasione del Festival Abbabula); il 5 agosto a Melpignano – LE (piazzale del Convento degli Agostiniani, in occasione del So What Festival in collaborazione con SudEst Indipendente); il 7 agosto al Parco Archeologico di Vulci – VT (per il Vulci Music Fest 2015); il 9 agosto a Palermo (Teatro della Verdura); il 10 agosto a Tindari – ME (Teatro Greco); l’11 agosto a Marina di Ragusa – RG (all’ Arena del Mediterraneo Music Festival); il 22 agosto a Pignola – PZ (Cava Ricci nell’ambito di PercorsiDiVersi 2015); il 23 agosto ad Avellino (corso Garibaldi, durante la manifestazione C’entro Per Il Centro); il 25 agosto a Macerata (Sferisterio); il 2 settembre a Prato (Piazza Duomo); 13 settembre a Camigliatello Silano (Monte Curcio, all’interno del festival La Sila Suona Bee); il 18 settembre a Terni (piazza Europa, in occasione del Festival TerniOn). (AGI) .

(AGI) – Houston, 16 lug. – La rockstar Neil Youg ha deciso di mettere al bando lo streaming della sua musica e non per questioni legati ai diritti d’autore ma per la bassa qualita’ del suono. “Non voglio che la mia musica venga svalutata dalla peggior qualita’ della storia di trasmissione o da qualunque altra forma di distribuzione”, ha scritto il rocker canadese sulla sua pagina Facebook. “Non credo sia corretto consentire che venga venduta cosi’ ai miei fan. E negativo per la mia musica”, ha spiegato. Neil Young non e’ la prima star a rinunciare alla musica in streaming. Anche Prince all’inizio di luglio ha comunicato un’analoga decisione. (AGI)

(AGI) – Houston, 16 lug. – La rockstar Neil Youg ha deciso di mettere al bando lo streaming della sua musica e non per questioni legati ai diritti d’autore ma per la bassa qualita’ del suono. “Non voglio che la mia musica venga svalutata dalla peggior qualita’ della storia di trasmissione o da qualunque altra forma di distribuzione”, ha scritto il rocker canadese sulla sua pagina Facebook. “Non credo sia corretto consentire che venga venduta cosi’ ai miei fan. E negativo per la mia musica”, ha spiegato. Neil Young non e’ la prima star a rinunciare alla musica in streaming. Anche Prince all’inizio di luglio ha comunicato un’analoga decisione. (AGI)

(AGI) – Londra, 15 lug. – Il figlio 15enne del cantautore australiano Nick Cave e’ morto in ospedale dopo essere caduto da una scogliera di Brighton, nel sud dell’Inghilterra. Secondo quanto riporta la Bbc, Arthur Cave era stato trovato dopo le 18 di martedi’ (le 19 in Italia) privo di coscienza e ferito gravemente per la caduta.

Dopo il ricovero al Royal Sussex County Hospital di Brighton, il ragazzo e’ deceduto a causa delle ferite.

La famiglia ha rilasciato un comunicato firmato dallo stesso 57enne cantautore, leader della band Nick Cave and the Bad Seeds: “Nostro figlio Arthur e’ morto martedi’ sera. Era un ragazzo bellissimo, felice e affettuoso”.

Con voce da baritono, Nick Cave nei suoi testi esprime una forte tensione religiosa e affronta temi come la ricerca della redenzione e il senso del divino. (AGI) .

(AGI) – Napoli, 15 lug. – Una nuova vita ‘latina’ e molti progetti per Antonio Banderas, tra cui il bioopic ‘Versace’, un ritorno a lavorare con Bille August dopo ‘La casa degli spiriti’ del 1993, guardando al Mediterraneo “la sua storia, la sua cultura”. A Ischia per il Legend award che gli ha assegnato il Global Fest, il divo lanciato da Pedro Almodovar rivela che della pellicola sul grande couturier italiano “due mesi fa e’ stata completata la sceneggiatura” e che a dirigerlo in questo progetto ci sara’ proprio il regista danese anche lui a Ischia. Piu’ complesso invece districare il nodo di un altro suo ‘cantiere aperto’, quello di ’33 dies’ firmato da Carlos Saura, il racconto dei giorni in cui Pablo Picasso ha dipinto Guernica e “le difficolta’ che ha incontrato sul fronte della politica, del sociale e quello personale”. L’attore spagnolo spera di iniziarne le riprese “a fine marzo, inizio aprile 2016 – spiega – stiamo cercando di risolvere i problemi finanziari che bloccano la sceneggiatura. Ci sono trattative in corso”. In bilico fra nuovo e vecchio continente, Banderas, e fra vecchie e nuove passioni. ‘Versace’, forse non a caso in un periodo che lui stesso definisce di “svolta” (“Dopo il divorzio ho avuto la consapevolezza che un periodo della mia vita era finito”, puntualizza), e’ ambientato nel mondo della moda, quello da lui frequentato per 18 anni come testimonial di fragranze per Coty anche legate al suo nome, e quello a cui lui guarda pure ora. “Vivo tra New York e Londra, dove sto studiando moda, e nel futuro mi interessero’ di moda”, dice. “Tutto quello che ho fatto ha senso per me – aggiunge – anche la pubblicita’. Mi diverte molto quando la gente per strada mi grida ‘Antonio, come sta la gallina?’, ho visto Maurizio Crozza e mi ha divertito molto anche lui. Se c’e’ la parodia, vuol dire che quello che fai e’ molto conosciuto e non sei invisibile. E poi con la famiglia Barilla c’e’ un legame solido, mi hanno coinvolto nella parte creativa e andremo avanti per altri due anni”. Le radici latine “non le ho mai dimenticate. Sono arrivato in America 25 anni fa quando la comunita’ ispanica cominciava ad avere rappresentanza e non solo di attori. Lavoravano per mandare i figli all’universita’, e ora quella generazione e’ alla Corte Suprema (Sonia Sotomar, nominata da Obama, ndr.).

Ne sono fiero. Io sono stato fortunato. Il primo film a Hollywood che ho fatto era ‘Mambo king’, e i miei colleghi latini dicevano ‘farai solo parti da cattivo’. Cinque anni dopo ero con mantello e spada quello che combatteva un cattivo biondo e con gli occhi azzurri (‘Zorro’, ndr.). Poi il ‘Gatto con gli stivali’, un eroe con accento ispanico, e il cattivo aveva quello americano di Billy Bob Thorton. Attraverso i bambini, quel film ha cambiato la percezione con cui i latinos guardavano a se stessi. Ora Cuarron fa ‘Gravity’, Innaritu ‘Birdman’, non c’e’ piu’ ‘io e te’, ma ‘tante possibilita’ per tutti'”. “Mi piacerebbe rendere omaggio alla mia cultura mediterranea e farlo con la mia arte – rivela Banderas – e siccome c’e’ solo una cosa certa, quella cioe’ che prima o poi moriremo tutti, non credendo di aver fatto ancora la cosa per cui saro’ ricordato, vorrei scrivere, dirigere, produrre, allargare la mia sfera di attivita’ anche oltre la mia professione”. I progetti, appunto, non mancano. “Mi hanno offerto un film d’azione – elenca – prodotto da Avi Lerner (con cui ha fatto ‘I mercenari’, ndr.), e sto scrivendo con Bill Murray, e vorrei tornare in teatro anche se questo richiede tempo”. Quanto all’Italia, “mi piacerebbe avere una opportunita’ di lavorare qui, perche’ e’ un paese che ha avuto sempre grandi registi da Fellini a Pasolini”, magari con Sorrentino o Tornatore. (AGI) .

(AGI) – Roma, 14 lug. – Spotify ha stilato una classifica internazionale sui gusti dei cittadini di 1000 citta’ del mondo. Si chiama “Mappa Musicale: Citta’ del Mondo” e riflette i gusti musicali di ogni singola area, basati sulla musica “distintiva” di ogni area.

La Mappa e’ una guida illustrata interattiva su come le persone ascoltano la musica nelle diverse citta’ del mondo. Navigandola, infatti si ritrovano alcune playlist citta’ per citta’ in cui si possono ascoltare band e artisti di quella regione che ricevono maggiori stream su quella che e’ la principale piattaforma di streaming del mondo. La mappa mostra circa 1000 playlist di citta’ specifiche che riflettono i gusti musicali di ogni singola area.

Spotify ha creato la mappa basandosi sulla musica “distintiva” di ogni area – vale a dire quelle canzoni che sono ascoltate di frequente in alcune citta’ e non in altre. La playlist si aggiorna automaticamente ogni due settimane permettendo agli ascoltatori di viaggiare musicalmente nel mondo e stare al ritmo dello scenario musicale di ogni citta’. Ogni aggiornamento include l’analisi di circa 20 miliardi di canzoni ascoltate dagli utenti di Spotify. La piattaforma, analizzando i dati ha scoperto che e’ l’Hip Hop il genere piu’ ascoltato stando alla mappa e che la componente locale regna – gli artisti locali sono molto piu’ popolari nelle aree in cui vivono e vale per tutti i generi musicali.

Il gruppo piu’ ascoltato a New York e’ The Chainsmokers, ad Atlanta fa tendenza Tamia. Los Angeles non puo’ fare a meno di Grupo Maximo Grado mentre Chicago e’ fan di King Louie. Spotify dedica attenzione non solo alle tendenze degli Stati Uniti e tra le pricipali citta’ del mondo la mappa evidenzia come Berlino sia sensibile al fascino dello stile di Mia, come Rio de Janeiro ami Mc Nego do Borel. Londra preferisce le note di Jamie xx e Milano preferisce il rap dei Low Low (AGI)

(AGI) – Roma, 14 lug. – Accade spesso e dura pochissimo, forse un minuto, e si chiama “pentimento”. Una donna che scopre di essere incinta lo prova: la vita sara’ presto sconvolta per nove mesi, anzi per tutta la vita. Cosa fare ora? Nessuna lo ammette, e’ una piccola paura: prima nascosta, poi solo travolta da altre emozioni. Ci sono i medici da scegliere, l’ospedale, gli esami, mamma e suocera pronte a dire la loro, per non dire tutte le altre, ovvero le donne che hanno sempre una storia da raccontare. Il “racconto dei racconti” di una donna e’ infatti il proprio parto. Prima di raccontarlo pero’, il viaggio e’ lungo. Lo scopriamo in ‘Partorirai con dolore’ di Rossana Campisi (Rizzoli Bur, 14 euro): un’inchiesta unica nel suo genere su un evento “rimasto troppo tempo un tabu'”. Dati, interviste a medici, ostetriche, ministri ed ex ministri, storie, soprattutto consigli per farsi spazio tra luoghi comuni, disservizi, siti internet, informazioni corrette che latitano, riforme sanitarie che sembrano arcipelaghi (il federalismo non aiuta), ingiustizie e paure. C’e’ la storia di Costanza, abbandonata in un lettino di ospedale con l’ostetrica orgogliosa di quel travaglio naturale: senza ossitocina, epidurale, cesareo. La bambina stava bene, perche’ questa mamma urlava disperata? Poi pero’ ci sono quelle come Marta, a cui mamma suocera e ginecologa consigliavano con insistenza (e’ un eufemismo) di chiudere le tube: tanto dopo tre cesarei, cosa vuoi fare un parto naturale? Le ha chiuse, si e’ depressa. Isabella invece lascia Milano per Modica, nell’unico ospedale dove non fanno epidurale: ne e’ orgogliosa. Accanto a loro, le storie straniere a meta’, cioe’ mamme italiane alle prese con ospedali all’estero. E via i confronti. Come Ludovica che ha partorito a Boston (il migliore dei mondi possibili, o quasi), Rosanna che a La Palma (Spagna) ha bevuto solo acqua e cannella per far dilatare l’utero (tra le mani di un matron formale e cordiale, l’ostetrico uomo). Tra una cronaca e l’altra, parlano i ginecologi sballottati tra denunce (sono i medici che ne ricevono di piu’), ansie delle donne che chiedono un’ecografia al mese (e’ dimostrato che tre in nove mesi vanno piu’ che bene, eppure) se non un cesareo programmato (solo per evitare il dolore), gli inviti internazionali a demedicalizzare l’evento nascita (abbiamo il primato europeo dei cesarei), gli ospedali dove l’epidurale gratuita e’ offerta in orari di ufficio, i consultori deserti (tante storie per averli…), i rimborsi regionali per il parto extraospedaliero a macchia di leopardo. Ci sono pero’ anche loro, le ostetriche, depositarie di un sapere che pian piano le mamme stanno imparando a conoscere e usare per il loro benessere. Ci sono i padri piu’ presenti (in sala parto, con i congedi ancora siam messi malino), le donne senza figli che hanno congelato embrioni (abbiamo il primato per la natalita’ piu’ bassa), c’e’ infine il dolore: lui c’e’, non lo eviti in nessun modo, te lo vivi in modo diverso semmai. Il libro e’ un invito a diventare consapevoli. Senza delegare al primario di turno o, peggio, senza pretendere con quattro corsi preparto di conoscere lo scibile: serve imparare ad ascoltarsi e a fidarsi. Serve conoscere, la storia in questione alla fine riguarda tutti. (AGI) .

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