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AGI – Meta sta prendendo in considerazione l’ipotesi di introdurre nell’Unione Europea versioni di Facebook e Instagram a pagamento ma senza pubblicità. Lo hanno detto al ‘New York Times’ tre persone a conoscenza dei piani dell’azienda. Questa sarebbe la risposta dell’azienda ai piani normativi della Ue.

Coloro che pagheranno per l’abbonamento a Facebook e Instagram non vedranno la pubblicità nelle app, hanno detto le tre persone, che hanno parlato a condizione di anonimato perché i piani sono ancora confidenziali.

Ciò potrebbe aiutare Meta a respingere le preoccupazioni sulla privacy e altri controlli da parte delle autorità di regolamentazione della Ue, offrendo agli utenti un’alternativa ai servizi con le pubblicità che si basano sull’analisi dei dati delle persone.

Meta – prosegue il Nyt – continuerà anche a offrire versioni gratuite di Facebook e Instagram con annunci nella Ue, hanno detto le tre persone. Non è chiaro quanto costerebbero le versioni a pagamento e quando l’azienda potrebbe realizzarle.

Un portavoce di Meta, interpellato dal ‘New York Times’, ha rifiutato di commentare. Per quasi 20 anni, il core business di Meta è stato incentrato sull’offerta gratuita di servizi di social networking agli utenti e sulla vendita di pubblicità alle aziende che desiderano raggiungere quel determinato pubblico.

Fornire un servizio a pagamento sarebbe uno degli esempi più tangibili fino di come le aziende debbano riprogettare i loro prodotti per conformarsi alle norme sulla privacy dei dati, in particolare in Europa.

AGI – Anche X, l’ex Twitter, potrà essere utilizzato come Whatsapp per effettuare chiamate audio e video: lo ha annunciato sul suo profilo lo stesso numero uno del social network, Elon Musk. “Chiamate video & audio in arrivo su X. Funziona su iOS, Android, Mac e PC. Non serve avere nessuna utenza telefonica. X è la rubrica telefonica globale efficace. Un mix di fattori unico”, si legge nel messaggio di lancio dell’iniziativa diffuso da Musk.

Video & audio calls coming to X:

– Works on iOS, Android, Mac & PC
– No phone number needed
– X is the effective global address book

That set of factors is unique.

— Elon Musk (@elonmusk)
August 31, 2023

Verso Usa 2024

Ma non è l’unica novità introdotta dal magnate sulla piattaforma. Musk ha infatti revocato il divieto di pubblicità politica su X, una regola messa in atto per prevenire la disinformazione prima che lo stesso imprenditore sudafricano acquistasse il social network precedentemente chiamato Twitter.

X ha spiegato in un post sul blog che l’autorizzazione agli annunci politici, a partire dagli Stati Uniti, e’ un nuovo passo nel suo “impegno per la libertà di parola”. Il social network di Musk ha sottolineato nel post che vieta la promozione di informazioni false o fuorvianti, comprese le affermazioni false volte a minare la fiducia in un’elezione. 

AGI – La cinese Baidu ha lanciato al pubblico Ernie Bot per rivaleggiare con ChatGPT. Si tratta di un grande passo avanti per il settore tecnologico del Paese che mira a trarre profitto dalla corsa all’oro globale dell’intelligenza artificiale. “Siamo entusiasti di comunicare che ERNIE Bot è ora completamente aperto al pubblico a partire dal 31 agosto”, ha affermato Baidu in una nota.

Il sistema ERNIE sarebbe stato addestrato a censurare argomenti altamente sensibili per il Partito Comunista Cinese, come ad esempio la repressione di Tiananmen. Questo mese Pechino ha emesso nuove normative per gli sviluppatori cinesi di intelligenza artificiale.

“Oltre a ERNIE Bot, Baidu lancerà una suite di nuove app native per l’intelligenza artificiale – comuica l’azienda – che consentiranno agli utenti di sperimentare appieno le quattro capacità principali dell’intelligenza artificiale generativa: comprensione, generazione, ragionamento e memoria”. 

AGI – Meta ha esteso a Mac la possibilità di effettuare chiamate di gruppo connettendosi con un massimo di 8 persone in videochiamate e un massimo di 32 persone in chiamate vocali. Si puoi partecipare a una chiamata di gruppo dopo che questa è iniziata, vedere la cronologia delle chiamate e scegliere di ricevere le notifiche delle chiamate in arrivo anche quando l’app è chiusa. Lo ha annunciato lo stesso Mark Zuckerberg in un post

Si possono condividere file trascinandoli e rilasciandoli in una chat e visualizzare altri contenuti della cronologia. Come avviene quando si usa WhatsApp su qualsiasi dispositivo, WhatsApp per Mac mantiene privati i messaggi personali e le chiamate su più dispositivi grazie alla crittografia end-to-end.

AGI – Quando consumiamo un caffè o una bibita con bicchieri e cannucce di carta crediamo di fare la nostra parte per salvaguardare il pianeta. Ma due nuovi studi ci dicono il contrario; e cioè che queste alternative “ecocompatibili” contengono in realtà sostanze chimiche di lunga durata e potenzialmente tossiche. Il primo studio riguarda una grande analisi di ricercatori del Belgio che hanno testato 39 marche di cannucce alla ricerca di un gruppo di sostanze chimiche sintetiche note come sostanze poli e perfluoroalchiliche (PFAS).

Il gruppo di ricerca ha acquistato 39 diverse marche di cannucce realizzate con cinque materiali: carta, bambù, vetro, acciaio inossidabile e plastica. Le cannucce, acquistate principalmente da negozi, supermercati e fast-food, sono state poi sottoposte a due cicli di test per la presenza di PFAS. Dalla ricerca emerge che i PFAS sono stati trovati nella maggior parte delle cannucce testate ed erano più comuni in quelle realizzate in carta e bambù.

I prodotti chimici di sintesi vengono utilizzati per realizzare prodotti di uso quotidiano, dall’abbigliamento outdoor alle padelle antiaderenti, resistenti all’acqua, al calore e alle macchie. Sono, tuttavia, potenzialmente dannosi per le persone, la fauna selvatica e l’ambiente.

Le sostanze si decompongono molto lentamente nel tempo e possono persistere per migliaia di anni nell’ambiente, una proprietà che le ha portate a essere conosciute come “sostanze chimiche per sempre”. Sono stati collegati a una serie di problemi di salute, tra cui una minore risposta ai vaccini, un basso peso alla nascita, malattie della tiroide, aumento dei livelli di colesterolo, danni al fegato, cancro ai reni e cancro ai testicoli. 

L’analisi ha rivelato che la maggior parte dei marchi – il 69% – conteneva PFAS, con 18 diversi PFAS rilevati in totale. Il PFAS più comunemente presente, l’acido perfluoroottanoico (PFOA), è stato vietato a livello globale dal 2020. Sono stati rilevati anche acido trifluoroacetico (TFA) e acido trifluorometansolfonico (TFMS) – PFAS a “catena ultra corta” che sono altamente solubili in acqua e quindi potrebbero filtrare dalle cannucce nelle bevande.

Le concentrazioni di PFAS erano basse e, poiché la maggior parte delle persone tende a utilizzare le cannucce solo occasionalmente, rappresentano un rischio limitato per la salute umana. Tuttavia, i PFAS possono rimanere nell’organismo per molti anni e le concentrazioni possono accumularsi nel tempo. Gli autori hanno consigliato alle persone di utilizzare cannucce di acciaio inossidabile o di evitare del tutto l’uso di cannucce.

“Le cannucce realizzate con materiali di origine vegetale, come carta e bambù, sono spesso pubblicizzate come più sostenibili ed ecologiche di quelle realizzate in plastica”, ha affermato il ricercatore Thimo Groffen, scienziato ambientale presso l’Università di Anversa, che è stato coinvolti nello studio.

Il secondo studio, pubblicato su Environmental Pollution, proviene dall’Università di Gothenburg in Svezia e ha testato le tazzine di carta comunemente usate per caffè e altre bevande. I ricercatori hanno scoperto che la carta abbandonata nell’ambiente può causare danni simili alla plastica, dato che contiene anch’essa sostanze chimiche tossiche. Lo studio svedese testa gli effetti di coppette monouso realizzate con diversi materiali sulle larve della zanzara farfalla.

“Abbiamo lasciato tazzine di carta e di plastica nel sedimento umido e nell’acqua per alcune settimane e abbiamo monitorato come le sostanze chimiche rilasciate abbiano influenzato la crescita delle larve. Tutte le tazze hanno avuto un impatto negativo sulla crescita delle larve di zanzara”, afferma Bethanie Carney Almroth, Professoressa di Scienze Ambientali presso il Dipartimento di Biologia e Scienze Ambientali dell’Università di Gothenburg.

La carta utilizzata per il confezionamento alimentare deve essere trattata con uno strato superficiale di plastica. Questa plastica è spesso realizzata in polilattide, PLA, un tipo di bioplastica. Le bioplastiche vengono prodotte da risorse rinnovabili (il PLA è comunemente prodotto da mais, manioca o canna da zucchero) anziché da combustibili fossili, come avviene per il 99% delle plastiche attualmente in commercio.

Il PLA è spesso considerato biodegradabile, il che significa che può degradarsi più velocemente delle plastiche a base di petrolio nelle giuste condizioni, ma lo studio dei ricercatori mostra che può comunque essere tossico. “Le bioplastiche non si degradano efficacemente quando finiscono nell’ambiente, nell’acqua.

Potrebbe esserci il rischio che la plastica rimanga in natura e che le microplastiche risultanti vengano ingerite dagli animali e dagli esseri umani, proprio come avviene con le altre plastiche. Le bioplastiche contengono almeno tante sostanze chimiche quanto le plastiche convenzionali”, spiega Bethanie Carney Almroth. “Alcune sostanze chimiche nelle plastiche sono note per essere tossiche, mentre altre mancano di studi a riguardo. Anche gli imballaggi di carta rappresentano un potenziale rischio per la salute rispetto ad altri materiali, ed è un fenomeno in aumento. Siamo esposti alle plastiche e alle sostanze chimiche a esse associate attraverso il contatto con il cibo”.

L’autore dello studio svedese Bethanie Carney Almroth discute delle importanti modifiche necessarie per attenuare i danni continui all’ambiente e le minacce alla nostra salute causate dalla crisi dell’inquinamento da plastica: “Quando i prodotti monouso sono arrivati sul mercato dopo la Seconda Guerra Mondiale, sono state condotte grandi campagne per insegnare alle persone a gettare i prodotti – dice il ricercatore -. Ora dobbiamo tornare indietro e abbandonare gli stili di vita monouso. È meglio se porti con te la tua tazza quando compri il caffè da asporto. Oppure prenditi qualche minuto, siediti e bevi il caffè da una tazza di porcellana”.

Attualmente, presso l’ONU è in corso un lavoro in cui i paesi del mondo stanno negoziando un accordo vincolante per porre fine alla diffusione della plastica nella società e nella natura. LapProfessoressa Carney Almroth fa parte di un consiglio di scienziati, SCEPT – Scientists Coalition for an Effective Plastics Treaty, che fornisce prove scientifiche alle negoziazioni. Il consiglio chiede un rapido smantellamento delle plastiche superflue e problematiche, oltre a vigilare per evitare di sostituire un prodotto dannoso con un altro altrettanto pericoloso per l’ambiente.

AGI – Sperimentati con successo micro-impianti cerebrali in grado di decifrare le parole di persone con problemi di linguaggio su uno schermo del computer. È quanto descritto in un articolo appena apparso su Nature da ricercatori della Stantford University. Sulla prestigiosa rivista, viene raccontata la storia di Pat Bennett paziente volontaria che ha acconsentito a farsi impiantare un gruppo di sensori delle dimensioni di un’aspirina nel suo cervello, per risolvere una condizione che l’ha frustrata per anni: la perdita della capacità di parlare in modo comprensibile.

La storia di Pat Bennett

I dispositivi trasmettono segnali da alcune regioni del cervello legate al linguaggio a un software all’avanguardia che decodifica l’attività cerebrale di Bennett e la converte in testo visualizzato su uno schermo del computer. Bennett, ora 68enne, è una ex direttrice delle risorse umane e un’ex sportiva che faceva jogging quotidianamente.

Nel 2012, le è stata diagnosticata una malattia neurodegenerativa progressiva chiamata sclerosi laterale amiotrofica (SLA), che colpisce i neuroni responsabili del movimento, causando debolezza fisica e paralisi.”

Quando si pensa alla SLA, si pensa all’impatto su braccia e gambe”, ha scritto Bennett in un’intervista condotta via email. “Ma in un gruppo di pazienti con SLA, inizia con difficoltà nel linguaggio. Non riesco a parlare”

Di solito, la SLA si manifesta per la prima volta alla periferia del corpo, cioè braccia e gambe, mani e dita. Nel caso di Bennett, il deterioramento non è iniziato nel midollo spinale, come è tipico, ma nel tronco cerebrale. Può ancora muoversi, vestirsi e usare le dita per digitare, sebbene con crescente difficoltà. Ma non può più utilizzare i muscoli delle labbra, della lingua, della laringe e delle mascelle per pronunciare chiaramente i fonemi, cioè le unita’ sonore come “sh”, che sono i mattoni fondamentali del linguaggio.

Una possibile soluzione

Anche se il cervello di Bennett può ancora formulare le direzioni per generare quei fonemi, i suoi muscoli non possono eseguire i comandi. Il 29 marzo 2022, un neurochirurgo di Stanford Medicine ha inserito due piccoli sensori in due regioni separate, entrambe coinvolte nella produzione del linguaggio, sulla superficie del cervello di Bennett.

I sensori sono componenti di un’interfaccia cervello-computer intracorticale, o iBCI. In combinazione con un software all’avanguardia per la decodifica, sono progettati per tradurre l’attività cerebrale correlata ai tentativi di parlare in parole visualizzate su uno schermo. Circa un mese dopo l’intervento chirurgico, un team di scienziati di Stanford ha iniziato sessioni di ricerca bisettimanali per addestrare il software che interpretava il suo linguaggio.

Dopo quattro mesi, le tentate enunciazioni di Bennett venivano convertite in parole su uno schermo del computer a 62 parole al minuto, più di tre volte più veloce del record precedente per la comunicazione assistita da BCI.  

Gli scenari futuri

“Questi risultati iniziali hanno dimostrato il concetto e alla fine la tecnologia si svilupperà per renderla facilmente accessibile alle persone che non possono parlare”, ha scritto Bennett. “Per coloro che sono non verbali, ciò significa poter rimanere connessi al mondo più ampio, forse continuare a lavorare, mantenere relazioni con amici e familiari”.

Il ritmo di Bennett inizia a raggiungere il tasso di circa 160 parole al minuto, tipico delle conversazioni naturali tra i parlanti inglesi, ha detto Jaimie Henderson, il chirurgo che ha eseguito l’intervento chirurgico. “Abbiamo dimostrato che è possibile decodificare il linguaggio intenzionale registrando l’attivita’ da una piccola area sulla superficie del cervello“, ha detto Henderson. Henderson, professore di neurochirurgia presso il dipartimento di neurochirurgia John e Jean Blume-Robert e Ruth Halperin, è co-autore principale dell’articolo.

L’altro co-autore principale, Krishna Shenoy, professore di ingegneria elettrica e di bioingegneria, e’ deceduto prima della pubblicazione dello studio. Frank Willett, uno scienziato dell’Istituto medico Howard Hughes affiliato al Laboratorio di Neuroprotesi Traslazionale, fondato da Henderson e Shenoy nel 2009, condivide la paternita’ di autore principale con gli studenti Erin Kunz e Chaofei Fan.

Come è nata la collaborazione con Bennett

Nel 2021, Henderson, Shenoy e Willett sono stati coautori di un altro studio, sempre pubblicato su Nature, che descriveva il loro successo nel convertire la scrittura immaginaria di una persona paralizzata in testo su uno schermo utilizzando un iBCI, raggiungendo una velocità di 90 caratteri, o 18 parole, al minuto – un record mondiale fino ad ora per una metodologia correlata a un iBCI.

Nel 2021, Bennett ha appreso del lavoro di Henderson e Shenoy. Si è messa in contatto con Henderson e si è offerta volontaria per partecipare alla sperimentazione clinica. I sensori impiantati da Henderson nella corteccia cerebrale di Bennett, lo strato più esterno del cervello, sono matrici quadrate di piccoli elettrodi in silicio.

Ogni matrice contiene 64 elettrodi, disposti in griglie di 88 e separati l’uno dall’altro da una distanza di circa la meta’ dello spessore di una carta di credito. Gli elettrodi penetrano nella corteccia cerebrale a una profondità pari a circa due quarti impilati. Le matrici impiantate sono attaccate a sottili fili d’oro che escono attraverso piedistalli avvitati al cranio, che vengono poi collegati tramite cavo a un computer.

Un algoritmo di intelligenza artificiale riceve e decodifica le informazioni elettroniche provenienti dal cervello di Bennett, imparando infine a distinguere le distinte attività cerebrali associate ai suoi tentativi di formulare ciascuno dei 39 fonemi che compongono l’inglese parlato. Fornisce le sue migliori ipotesi sulla sequenza dei fonemi tentati da Bennett in un cosiddetto modello linguistico, essenzialmente un sofisticato sistema di correzione automatica, che converte i flussi di fonemi nella sequenza di parole che rappresentano.

Come funziona l’algoritmo

“Questo sistema è addestrato per sapere quali parole dovrebbero venire prima delle altre e quali fonemi compongono quali parole”, ha spiegato Willett. “Se alcuni fonemi sono stati interpretati in modo errato, è comunque possibile fare una buona ipotesi.”

Per insegnare all’algoritmo a riconoscere quali modelli di attività cerebrale erano associati a quali fonemi, Bennett si è impegnata in circa 25 sessioni di allenamento, ciascuna della durata di circa quattro ore, durante le quali ha tentato di ripetere frasi scelte casualmente da un ampio set di dati costituito da campioni di conversazioni tra le persone che parlano al telefono.

Mentre tentava di recitare ogni frase, l’attività cerebrale di Bennett, tradotta dal decodificatore in un flusso di fonemi e poi assemblata in parole dal sistema di correzione automatica, veniva visualizzata sullo schermo sotto l’originale. Quindi sullo schermo apparirà una nuova frase. Bennett ripeteva dalle 260 alle 480 frasi per sessione di allenamento.

L’intero sistema ha continuato a migliorare man mano che acquisiva familiarità con l’attività cerebrale di Bennett durante i suoi tentativi di parlare. La capacita’ di traduzione del parlato previsto dall’iCBI è stata testata su frasi diverse da quelle utilizzate nelle sessioni di formazione. Quando le frasi e il modello linguistico di assemblaggio delle parole erano limitati a un vocabolario di 50 parole (nel qual caso le frasi utilizzate venivano estratte da un elenco speciale), il tasso di errore del sistema di traduzione era del 9,1%.

Quando il vocabolario è stato ampliato a 125.000 parole (abbastanza grandi da comporre quasi tutto ciò che si vorrebbe dire) il tasso di errore è salito al 23,8%: lungi dall’essere perfetto, ma un passo da gigante rispetto allo stato dell’arte precedente.

“Si tratta di una prova scientifica del concetto, non di un dispositivo reale che le persone possono utilizzare nella vita di tutti i giorni”, ha affermato Willett. “Ma è un grande passo avanti verso il ripristino di una comunicazione rapida per le persone paralizzate che non possono parlare”.

“Immaginate”, scrisse Bennett, “quanto sarà diverso condurre attività quotidiane come fare la spesa, presentarsi agli appuntamenti, ordinare cibo, andare in banca, parlare al telefono, esprimere amore o apprezzamento – persino discutere – quando le persone non verbali potranno comunicare i loro pensieri in tempo reale.” Il dispositivo descritto in questo studio è concesso in licenza solo per ricerca scientifica e non è disponibile in commercio.

AGI – L’intelligenza artificiale generativa ha maggiori probabilità di aumentare i posti di lavoro anziché distruggerli, automatizzando alcune mansioni piuttosto che sostituendole completamente. Lo sostiene uno studio dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (Ilo), secondo cui la maggior parte dei posti di lavoro e dei settori industriali sono solo parzialmente esposti all’automazione ed è più probabile che vengano integrati piuttosto che sostituiti dalle ultime novità della IA, come chatGPT. Pertanto, l’impatto di questa tecnologia non sarà probabilmente la distruzione di posti di lavoro, ma piuttosto i potenziali cambiamenti nella qualità dei posti di lavoro, in particolare l’intensità e l’autonomia del lavoro.

Più a rischio le mansioni impiegatizie

Secondo il rapporto, il lavoro impiegatizio è risultato essere la categoria con la maggiore esposizione tecnologica, con quasi un quarto delle mansioni considerate altamente esposte e più della metà delle mansioni con un’esposizione di livello medio.

In altri gruppi occupazionali – tra cui dirigenti, professionisti e tecnici – solo una piccola parte delle mansioni e risultata altamente esposta, mentre circa un quarto ha livelli di esposizione medi.

Lo studio, di portata globale, documenta notevoli differenze negli effetti sui Paesi a diversi livelli di sviluppo, legate alle attuali strutture economiche e ai divari tecnologici esistenti.

L’analisi rileva che il 5,5% dell’occupazione totale nei Paesi ad alto reddito e potenzialmente esposto agli effetti di automazione della tecnologia, mentre nei Paesi a basso reddito il rischio di automazione riguarda solo lo 0,4% dell’occupazione.

D’altra parte, il potenziale di aumento è quasi uguale tra i vari Paesi, il che suggerisce che, con le giuste politiche, questa nuova ondata di trasformazione tecnologica potrebbe offrire importanti benefici ai Paesi in via di sviluppo.

AGI – Ormai anche i più fedeli sostenitori si sono arresi alla scomparsa del jack per gli auricolari dagli smartphone e sono sempre di più quelli che virano verso le soluzioni senza fili. Per questo l’offerta di auricolari bluetooth si è fatta sempre più ampa e non c’è azienda produttrice di smartphone che non ne abbia in scuderia almeno un modello.

La denominazione wireless indica una tipologia di connettività che non fa uso di fili, mentre la connettività Bluetooth è un tipo particolare di wireless. Sostanzialmente, una cuffie Bluetooth è sempre wireless, ma non è vero il contrario poiché la connettività senza cavo opera principalmente tramite infrarossi e radiofrequenze. Ma distinguiamo i diversi tipi:

  • Cuffie Bluetooth wireless: si tratta di modelli tradizionali senza cavo.
  • Auricolari Bluetooth wireless: hanno un solo cavo che collega gli auricolari 
  • Auricolari true wireless: sono sprovvisti di qualunque filo. Questa tecnologia consente di utilizzare gli auricolari a una notevole distanza rispetto al cellulare e i modelli True Wireless eliminano anche il collegamento fisico tra l’auricolare destro e il sinistro

Ce ne sono così tanti e in range di prezzo così ampi che è difficile dire quale sia il migliore. È però possibile fare una panoramica dei migliori.

Sony WF-C700N

Sono i più economici auricolari dotati dell’ottima cancellazione del rumore di Sony, e sono anche molto comodi. Hanno una qualità audio superiore alla media e microfoni molto buoni: difficile chiedere di più per il prezzo che oggi è di 84 euro.

OPPO Enco Air 3 Pro

Comodi da indossare, hanno un buon livello di dettaglio nel suono e una buona cancellazione del rumore. Buoni anche i microfoni, che garantiscono chiamate chiare in ambienti non troppo rumorosi. Funziona molto bene l’app HeyMelody di OPPO. La vestibilità in-ear offre un efficace effetto di isolamento, sono leggere e confortevoli e nonostante l’aspetto ‘plasticoso’ dato anche dalla disponibilità di alcuni colori molto pop, come il verde pastello, hanno una cura di costruzione da fascia più elevata dei circa 90 euro con i quali si possono acquistare. I controlli sono sensibili ed è possibile impostare diversi gesti per controllare varie funzioni di riproduzione, cancellazione del rumore, assistente vocale e volume, tutte personalizzabili in modo dettagliato.

Jabra Elite 3

Sono i primi auricolari economici di Jabra, società specializzata nei dispositivi audio che fino a poco tempo fa si era dedicata solo alla fascia alta del mercato. Gli Elite 3, molto comodi, hanno una buona qualità audio, ottima modalità ‘Trasparenza’ che è una via di mezzo tra la cancellazione totale del rumore e il caos e presenta pulsanti fisici, comodissimi da cliccare. E un prezzo sotto i 70 euro che non è da sottovalutare.

Samsung Galaxy Buds 2

Buona qualità audio, buoni microfoni, tante funzioni smart e hanno anche la cancellazione attiva del rumore. Sono leggere e comode, estremamente equilibrate: vantano qualche chicca in più se associati a uno smartphone Samsung, ma sono compatibili con tutti i dispositivi Android (non con iPhone). Costano intorno agli 80 euro.

Pixel Buds Pro

Anche se hanno già un anno, gli auricolari di Google, che nascono come estensione dell’assistente vocale della casa, e dunque più incentrati sulle funzioni smart che sul resto, restano comunque un ottimo acquisto. La qualità è alta e il prezzo è già sceso a circa 125 euro, contro i 200 del lancio. La cancellazione del rumore con frequenze basse e regolari, come rumori di fondo di mezzi pubblici o aerei, fa davvero bene il suo lavoro. Il controllo dell’isolamento, una funzione disponibile nell’app e quindi solo su Android, sfrutta i microfoni per valutare il coretto inserimento degli auricolari e ottimizzare la riduzione del rumore.

AGI – Attraverso l’intelligenza artificiale sono state riportate in vita le molecole di proteine prodotte, da ominidi dei tempi di Neanderthal, estinte. Lo dimostra lo studio dell’Università della Pennsylvania a Philadelphia, pubblicato su Cell Host & Microbe. I ricercatori hanno applicato metodi computazionali ai dati sulle proteine sia degli esseri umani moderni, ovvero Homo sapiens, sia dei nostri parenti estinti da tempo, come l’Homo di Denisova

Questo ha permesso agli scienziati di identificare molecole in grado di uccidere i batteri che causano malattie, che potrebbero ispirare nuovi farmaci per il trattamento delle infezioni umane. “Siamo motivati dall’idea di riportare in vita le molecole del passato per affrontare i problemi di oggi”, ha detto Cesar de la Fuente, coautore dello studio e bioingegnere presso l’Università della Pennsylvania a Philadelphia.

Lo sviluppo degli antibiotici ha subito un rallentamento negli ultimi decenni e la maggior parte di quelli prescritti oggi è in commercio da più di 30 anni, mentre, il numero dei batteri resistenti agli antibiotici è in aumento. Molti organismi producono brevi subunità proteiche, chiamate peptidi, che hanno proprietà antimicrobiche. Una manciata di peptidi antimicrobici, la maggior parte dei quali sono stati isolati da batteri, sono già in uso clinico.

Gli scenari futuri

Le proteine delle specie estinte potrebbero essere una risorsa non sfruttata per lo sviluppo di antibiotici. A tal proposito, il gruppo di ricerca ha addestrato un algoritmo di intelligenza artificiale a riconoscere i siti delle proteine umane in cui sono note per essere tagliate in peptidi.

Per trovare nuovi peptidi, la squadra di scienziati ha applicato l’algoritmo alle sequenze proteiche disponibili pubblicamente, ovvero mappe degli aminoacidi di una proteina di H. sapiens, H. neanderthalensis e Denisovans e ha poi utilizzato le proprietà dei peptidi antimicrobici per prevedere quali di questi nuovi peptidi potrebbero uccidere i batteri.

“Trovare e testare candidati farmaci utilizzando l’IA richiede poche settimane; al contrario, con i vecchi metodi ci vogliono da tre a sei anni per scoprire un singolo nuovo antibiotico”, ha affermato de la Fuente. I ricercatori hanno testato decine di peptidi per vedere se erano in grado di uccidere i batteri in laboratorio e hanno, poi, selezionato sei potenti peptidi, quattro provenienti da H. sapiens, uno da H. neanderthalensis e uno da H.Denisovans, e li hanno somministrati a topi infettati dal batterio Acinetobacter baumannii, che causa comuni infezioni ospedaliere nell’uomo.

Tutti e sei i peptidi hanno bloccato la crescita di A. baumannii nel muscolo della coscia, ma nessuno ha ucciso i batteri. Cinque delle molecole hanno ucciso i batteri che crescevano negli ascessi cutanei. “Le dosi utilizzate erano estremamente elevate”, ha spiegato Nathanael Gray, biologo chimico della Stanford University in California.

Secondo de la Fuente, modificando le molecole di maggior successo si potrebbero creare versioni più efficaci. Allo stesso modo, ritoccando l’algoritmo si potrebbe migliorare l’identificazione dei peptidi antimicrobici, con un minor numero di falsi positivi. “Anche se l’algoritmo che abbiamo usato non ha prodotto molecole straordinarie, credo che il concetto e la struttura rappresentino una strada completamente nuova per pensare alla scoperta di farmaci”, ha dicchiarato de la Fuente.

“L’idea di fondo è interessante”, ha affermato Gray. “Ma finché l’algoritmo non sarà in grado di prevedere peptidi clinicamente rilevanti con un grado di successo superiore a quello attuale, aver rinvenuto queste molecole non avrà un grande impatto sulla scoperta dei farmaci”, ha proseguito Gray.

Sono entusiasta di vedere un nuovo approccio in un campo poco studiato come quello dello sviluppo di antibiotici”, ha dichiarato Euan Ashley, esperto di genomica e di salute di precisione presso la Stanford University in California. “De la Fuente e i suoi colleghi mi hanno convinto che immergersi nello studio del genoma umano arcaico può essere interessante e potenzialmente utile”, ha concluso Ashley.  

AGI – Quale che sia il vostro tipo di vacanza preferito, uno smartphone è sempre un compagno indispensabile per documentare le avventure e divertirsi. Tuttavia, non tutti gli smartphone sono ugualmente adatti a soddisfare le diverse esigenze di ciascun viaggio.

Per scegliere il miglior dispositivo abbiamo scelto le analisi condotte da Dxomark, il laboratorio indipendente che mette alla prova device di ogni tipo sulle prestazioni di fotocamera, audio, batteria e display.

Tipi alla moda

L’estate è anche la stagione in cui fare sfoggio di design particolare e su questo svettano senza dubbio Oppo Reno10 Pro e realme 11 Pro Plus.

Il Reno 10 Pro è uno smartphone che offre una buona qualità costruttiva, un display di qualità, un’autonomia notevole e un set di fotocamere tra i migliori disponibili. Tutto questo a un prezzo accessibile, ma non esattamente economico: 649 euro. Nel quotidiano l’esperienza è buona e fluida in ogni condizione. È uno smartphone di fascia medio-alta molto valido, con una dotazione fotografica che fa pensare a un dispositivo di fascia più alta. Ottima la ricarica rapida da 80W e il comparto fotocamere che brilla soprattutto nei ritratti e nell’utilizzo del teleobiettivo.

Nel realme 11 Pro Plus il disegno particolare si unisce a un prezzo decisamente più abbordabile. Con meno di 450 euro ci si porta a casa uno smartphone perfetto per chi è a caccia di un’estetica ricercata. Il reparto multimediale è assolutamente promosso per la fascia di prezzo media, così come la ricarica super veloce da 100W sarà un valore aggiunto per tutti coloro che non hanno sempre a disposizione una presa. Non è il un telefono da grandi prestazioni, ma nel quotidiano  funziona egregiamente: per autonomia, display e comparto camere è uno dei medi di gamma più interessanti.

Amici e vacanze in famiglia

Quando si tratta di viaggi con amici e familiari, ci sono innumerevoli opportunità fotografiche da cogliere. Dalle risate in piscina alle cene in compagnia, catturare questi momenti unici richiede una fotocamera che si adatti bene alle situazioni umane. La fotocamera deve offrire grandi capacità di ritratto, una resa accurata delle tonalità della pelle e la capacità di congelare il movimento su soggetti in movimento. Un’ampia profondità di campo è essenziale per mantenere una buona nitidezza nelle foto di gruppo.

Tra i migliori smartphone per questo tipo di vacanza, spiccano due Honor: Magic5 Pro e V90, per capacità di catturare dettagli e colori accurati in ogni condizione di luce. Anche il Google Pixel 7 offre prestazioni solide a un prezzo più conveniente, mentre l’Apple iPhone 14 Pro Max si distingue per la qualità delle immagini e delle registrazioni audio.

Andare per concerti

I festival musicali richiedono dispositivi che siano in grado di catturare audio di alta qualità, soprattutto durante le esibizioni musicali ad alto volume. Una buona riduzione del rumore del vento è fondamentale per gli eventi all’aperto, mentre una buona qualità video e uno zoom efficace consentono di catturare dettagli degli artisti sul palco.

In questa categoria, il Samsung Galaxy S23 Ultra spicca per la qualità delle registrazioni audio e video, insieme a un’ottima autonomia della batteria. L’Apple iPhone 14 offre una piacevole esperienza di registrazione audio e video, anche se la mancanza di un teleobiettivo potrebbe comportare una leggera perdita di qualità. Per chi cerca un’opzione più economica, il Samsung Galaxy A54 5G è una scelta affidabile.

On the road

Durante i lunghi viaggi su strada, gli smartphone devono essere ottimi dispositivi di intrattenimento. Un buon display e una riproduzione audio di alta qualità consentono di godersi i video e i film durante il viaggio. Inoltre, una lunga autonomia della batteria e la capacità di ricaricare rapidamente sono essenziali per mantenere il dispositivo funzionante fino alla destinazione. In questo Oppo Reno10 Pro e realme 11 Pro Plus sono imbattibili.

Il Samsung Galaxy S23 Ultra è un’ottima opzione per il suo display di alta qualità e la riproduzione audio coinvolgente. Anche l’Apple iPhone 14 Pro Max offre un’esperienza di visualizzazione eccezionale, sebbene la batteria possa richiedere occasionali ricariche durante il viaggio. I telefoni Pixel di Google, come il Pixel 7 Pro e il Pixel 7, sono anche scelte solide con buone prestazioni video e audio. 

Turisti metropolitani

Una vacanza urbana richiede un dispositivo versatile che sia in grado di catturare immagini nitide e ben esposte in tutte le condizioni di luce, dalla luce del giorno intensa alle condizioni interne e notturne. Un’ampia fotocamera ultra grandangolare è utile per la fotografia architettonica, mentre un buon teleobiettivo come quello dell’Oppo Reno 10 Pro consente di catturare i dettagli della vita urbana.

L’Honor Magic5 Pro si distingue per la sua capacità di catturare dettagli in condizioni di scarsa illuminazione e la sua ampia gamma di focali. Anche l’Apple iPhone 14 Pro Max è un’ottima scelta per la fotografia di paesaggi e la leggibilità del display in tutte le condizioni di luce. Il Samsung Galaxy S23 Ultra offre macrofotografia eccezionale e un display di alta qualità.

Escursionismo e campeggio

Per gli amanti della natura e dell’avventura, gli smartphone devono essere in grado di catturare paesaggi spettacolari e belle macro. Il display deve essere leggibile alla luce del sole e la riproduzione audio con altoparlanti integrati consente intrattenimento durante le soste per i picnic o al ritorno al campo dopo una lunga giornata di escursioni.

L’Apple iPhone 14 Pro Max è un’ottima opzione per la fotografia di paesaggi, mentre l’Honor Magic5 Pro offre prestazioni solide sia per la fotografia che per l’audio. Il Samsung Galaxy S23 Ultra è particolarmente adatto per la macrofotografia e offre una buona esperienza di visualizzazione grazie al suo display di alta qualità.

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