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(AGI) – New York, 12 mag. – E’ andata oltre le attese l’asta da Christie’s a New York dove un quadro di Pablo Picasso “Les femmes d’Alger (Version ‘O’) e’ stato aggiudicato a 179,3 milioni di dollari (160,8 di euro), segnando il nuovo record assoluto per un’opera d’arte venduta all’asta, battendo il precedente picco toccato raggiunto a novembre del 2013 dal ‘trittico’ “Three studies of Lucian Freud”, fermatosi a 142,4 milioni di dollari.

Picasso e Giacometti, star da record dell’arte

Anche in quel caso la casa d’aste battitrice fu Christie’s. In teoria altre due opere sarebbero state vendute ad un prezzo maggiore, ma non in aste pubbliche e quindi le cifre non sono mai state certificate. Si tratta di un quadro di Paul Gauguin, “Nafea faa ipoipo (“Quando ti sposi?” in haitiano)” acquisito privatamente dalla famiglia del collezionista Rudolf Staechelin, dal museo della casa dell’emiro del Qatar, gli al Khalifa, si dice per una somma vicina ai 300 milioni di dollari. Nel 2011 sempre l’emirato di Doha si aggiudico’ privatamente “I giocatori di carte” di Paul Cezanne per oltre 259 milioni di dollari. La cifra esatta cui l’opera e’ stata venduta, dopo 11 minuti di offerte e rilanci al cardiopalma ad opera di collezionisti collegati al telefono e non presenti in sala, e’ 179.365.000 dollari. La stima iniziale era di 140 milioni. L’opera era una degli ultimi capolavori del pittore spagnola ancora in mani private. Ne esistono 15 versioni prodotte e quella venduta stasera (appunto la “Version O”) e’ del 1955. Peraltro e’ cubisticamente ispirata ad un altro quadro, “Donne di Algeri nei loro appartamenti” del capostipite della scuola romantica francese, Eugene Delacroix del 1834 e conservata al Louvre. Davvero una notte da record a New York. Subito dopo Picasso e’ stata la volta della statua “L’homme au doigt” dello scultore svizzero Alberto Giacometti, ad abbattere ogni precedente.

 

Il bronzo alto 1,77 metri ha spuntato la somma piu’ alta spesa per una scultura: 141,2 milioni di dollari. Il precedente record era sempre di un’altra opera di Giacometti “L’homme qui marche I”, battuta a 103,9 milioni di dollari nel 2010 a Londra dalla rivale Sotheby’s. L’opera venne prodotta in sei esemplari da Giacometti nel 1947. Ad aumentare il valore di quella aggiudicata al’asta ieri sera a New York (oltre al fatto che le altre sono in musei o collezioni private) il fatto che sia stata dipinta a mano dallo scultore per intensificarne l’impatto visivo. (AGI) .

(AGI) – Roma, 11 mag. – Osama Bin Laden fu ‘venduto’ alla Cia da uno 007 pakistano, che rivelo’ la posizione del suo nascondiglio in cambio di 25 milioni di dollari. I servizi segreti di Islamabad, del resto, tenevano lo ‘Sceicco di al Qaeda’ prigioniero fin dal 2006 e collaborarono al raid dei Navy Seals in cui trovo’ la morte. Non solo: il corpo del superterrorista non fu affatto sepolto in mare ma i suoi resti vennero gettati dall’elicottero sulle montagne afghane.

Casa Bianca respinge ruolo Pakistan in blitz

Con un articolo ‘bomba’ pubblicato sulla London Review of Books, il giornalista e premio Pulitzer, Seymour Hersh, accusa Barack Obama di aver mentito agli americani sull’operazione del secolo, l’uccisione di Bin Laden. E smentisce punto dopo punto quelle che definisce come le “menzogne” del presidente Usa sulla missione del 2011 che – a suo dire – e’ stata “il fattore principale della sua rielezione” alla Casa Bianca. Secondo Hersh, innanzitutto, non e’ vero che il raid fu un ‘affare’ completamente americano, progettato e portato a termine senza informare i pakistani. Al contrario il generale Ashfaq Parvez Kayani, capo di Stato maggiore dell’esercito, e Ahmed Shuja Pasha, numero uno dell’Isi, sapevano e collaborarono, consentendo ai due elicotteri Usa di varcare lo spazio aereo nazionale in tutta tranquillita’.

Bin Laden, del resto, prosegue il giornalista, era in mano ai servizi di Islamabad almeno dal 2006; tenuto di fatto prigioniero nel compound di Abbottabad. Hersh – che ha raccolto la maggior parte delle sue informazioni da una singola fonte dell’intelligence Usa – smentisce anche la vulgata ufficiale secondo cui la Cia scovo’ il superterrorista grazie a un corriere di al Qaeda. La soffiata, scrive, arrivo’ da un ex ufficiale dell’intelligence pakistana che, in cambio, intasco’ quasi tutta la taglia sulla testa di bin Laden: ben 25 milioni di dollari. Falso anche – secondo il premio Pulitzer – che i Navy Seals spararono perche’ bin Laden oppose resistenza. Il commando aveva licenza di uccidere; per questo “entro’ e lo cancello'”, ha raccontato la fonte a Hersh.

Nemmeno la storia della sepoltura in mare e’ verosimile, secondo il reporter. Stando alle sue fonti, i suoi resti – i Seals si vantavano di averlo fatto a pezzi – vennero gettati dall’elicottero sulle montagne Hindu Kush durante il viaggio di ritorno. Anche l’importanza di Bin Laden sul piano operativo fu sapientemente gonfiata con notizie create ad arte. In realta’, accusa Hersh, l’uomo era praticamente un terrorista in pensione. “La Casa Bianca doveva dare l’impressione che Bin Laden fosse ancora importante dal punto di vista operativo. Altrimenti perche’ ammazzarlo?”, ha rivelato la fonte. “La storia della Casa Bianca potrebbe essere stata scritta da Lewis Carroll”, l’autore di ‘Alice nel Paese delle Meraviglie’, denuncia il giornalista, che attualmente scrive per il New Yorker.

Hersh nell’aprile 2014 aveva gia’ attaccato Obama per aver tradito l’impegno a intervenire in Siria nel caso di attacchi chimici e lo aveva accusato di mentire sulle responsabilita’ dell’impiego del sarin. Era diventato famoso per la sua inchiesta sul massacro di My Lai durante la Guerra del Vietnam, per la quale ricevette il Premio Pulitzer nel 1970. (AGI)

(AGI) – Roma, 11 mag. – L’emergenza immigrazione “non solo e’ un’emergenza umanitaria, ma anche una crisi di sicurezza e noi siamo qui per agire e per agire subito”, perche’ “per noi e’ un dovere morale”. L‘Alto rappresentante per la politica Estera e di Sicurezza europea, Federica Mogherini, parlando davanti al Consiglio di sicurezza dell’Onu nella prospettiva di una risoluzione che dia il via al piano elaborato dalla Ue che comprende anche missioni contro gli scafisti, i trafficanti e le loro imbarcazioni, ha sottolineato che siamo di fronte ad una crisi “eccezionale”, che necessita di “una risposta eccezionale, immediata e coordinata”.

Intervistato dalla Cnn anche il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha spiegato che la risoluzione Onu “fornirebbe una cornice di legalita’ internazionale per poter condurre operazioni mirate all’identificazione e distruzione delle imbarcazioni dei trafficanti di migranti prima che queste ultime partano”.

Mattarella, “Europa faccia presto”

Mogherini ha illustrato a Palazzo di Vetro la bozza del piano di azione dell’Europa che prevede quattro punti principali:

aiuti ai paesi di origine e di transito dei migranti;

controlli alle frontiere in Libia e nei paesi confinanti;

missioni contro i trafficanti di esseri umani e gli scafisti;

suddivisione dei profughi attraverso un meccanismo di quote tra i Paesi dell’Unione.

Da Madrid, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha affermato che “siamo in attesa di una risoluzione delle Nazioni Unite, per poi ascoltare i libici”, perche’, ha precisato, “occorre il loro consenso all’ipotesi di una guida italiana di una missione internazionale in Libia. “Quando ci sara’ una decisione dell’Onu e quando la Libia avra’ trovato una condizione che la faccia uscire da questo stato di mancanza di autorita’, l’Italia sara’ pronta ad aiutare”, ha assicurato il capo dello Stato.

Intanto sale la tensione tra il governo libico di Abdullah Al Thani, riconosciuto dalla comunita’ internazionale, e la Turchia che sostiene l’esecutivo islamista di Tripoli, dopo che un mercantile turco e’ stato attaccato dall’esercito libico davanti alle coste di Tobruk. Nel raid e’ morto il terzo ufficiale della nave e altri membri dell’equipaggio sono rimasti feriti. L’esercito, guidato dal generale Khalifa Haftar, ha confermato di aver bombardato il cargo “diretto a Derna” che avrebbe violato l’ordine dei militari di non avvicinarsi alla citta’ in parte controllata da milizie affiliate all’Isis.

Mogherini ha dichiarato che il Consiglio di Sicurezza “condivide il senso di urgenza”. “Bisogna essere sicuri che i barconi non vengano piu’ usati” ha ammonito l’Alto rappresentante Ue, assicurando che le prime decisioni in materia di sicurezza e politica estera contro i trafficanti saranno prese lunedi’ 18 maggio al Consiglio europeo. “L’Unione europea – ha detto – e’ pronta a fare la propria parte e ad assumersi le proprie responsabilita’, anche se non e’ sempre stato cosi’. L’Ue puo’ fare molto, faremo molto, ma non lo faremo da soli. Vogliamo lavorare con l’Onu sul mandato di una operazione navale per fermare il traffico illegale di migranti”.

Quanto ai tempi per l’approvazione della risoluzione preparata dall’Italia e presentata dalla Gran Bretagna, secondo Gentiloni ci vorra’ una decina di giorni per capire se, oltre all’appoggio che gia’ c’e’ da parte di Francia, Gran Bretagna, Spagna e Lituania, si potra’ contare anche su quello degli altri undici membri. La Russia, per ora, non ha vincolato il suo si’ alla questione delle sanzioni, lasciando aperta la strada dell’ottimismo. Intervenendo nella trasmissione della Cnn condotta da Christiane Amanpour, Gentiloni ha spiegato che la risoluzione “fornirebbe una cornice di legalita’ internazionale per poter condurre operazioni mirate all’identificazione e distruzione delle imbarcazioni dei trafficanti di migranti prima che queste ultime partano”. Ma, ha precisato, sarebbe folle immaginare di distruggere i barcono quando sono gia’ in mare carichi di migranti, bisogna fermarli prima.

Dalla Libia pero’ arrivano parola dure contro il piano Ue. L’inviato di Tripoli alle Nazioni Unite, Ibrahim Dabbashi, ha sottolineato che “l governo libico non e’ stato consultato dall’Unione europea, ci hanno lasciato all’oscuro delle loro intenzioni e del tipo di azioni militari che stanno per prendere nelle nostre acque territoriali”. In particolare, ha rilevato l’inviato di Tripoli, non e’ chiaro come i servizi di soccorso marittimo dell’Ue dovranno distinguere le barche dei pescatori dalle navi dei trafficanti. (AGI)

(AGI) – Washington, 11 mag. – La Casa Bianca ha smentito categoricamente che il Pakistan abbia avuto un ruolo nella cattura di Osama bin Laden, secondo quanto affermato dal giornalista e premio Pulitzer Seymour Hersh. Nel suo articolo ‘bomba’ pubblicato sulla London Review of Books, Hersh sostiene che lo Sceicco di al Qaeda fu ‘venduto’ da uno 007 pachistano, il quale rivelo’ il suo nascondiglio in cambio di 25 milioni di dollari e i servizi segreti di Islamabad avevano imprigionato bin Laden dal 2006. L’operazione che porto’ alla morte della mente che ideo’ l’attentato dell’11 settembre 2001 “e’ stata, in tutto e per tutto un’operazione statunitense”, ha affermato Edward Price, un portavoce della Casa Bianca. “L’idea che la missione non fu unilaterale e’ palesemente falsa”, ha aggiunto sottolineando che i dettagli dell’operazione erano disponibili a una “piccola cerchia di funzionari degli Stati Uniti”. Non solo: “il presidente decise subito di non informare alcun governo, tra cui il Pakistan, avvisato solo dopo raid avvenuto”. Il blitz di Abbottabad a opera dei Navy Seals suscito’ diverse proteste pubbliche in Pakistan e incrino’ i rapporti gia’ tesi tra Washington e Islamabad. .

(AGI) – Washington, 11 mag. – “Non e’ esclusa” una visita di Barack Obama a Cuba nel 2016. Lo ha affermato il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest, precisando che al momento il presidente americano non ha programmi immediati di una visita ufficiale all’Avana. .

(AGI) – Roma, 11 mag. – Il ministro della Giustizia egiziano, Mahfouz Saber, si e’ dimesso in seguito alle polemiche scatenate dalle sue affermazioni in una intervista tv, secondo le quali i “figli dei raccoglitori di immondizia non dovrebbero diventare giudici”. I giudici dovreberro provenire da “un milieu rispettabile”. Lo rende noto la Bbc. .

(AGI) – Santiago, 11 mag. – Il presidente cileno, Michelle Bachelet ha silurato il ministro delle Finanze, Alberto Arenas, insediando al suo posto l’economista Rodrigo Valdes. Il cambio della guardia fa parte di un piu’ ampio rimpasto governativo che ha visto 4 ministri molto vicini alla Bachelet venire fatti fuori o spostati. E’ la prima volta, da quando il Cile e’ tornato alla democrazia nel 1990, che un ministro delle Finanze si e’ dimesso prima della scadenza della legislatura. L’uscita di scena di Arenes giunge dopo alcuni scandali finanziari, un rallentamento dell’economia e una serie di passi falsi nell’approvazione delle riforme, in particolare una riforma fiscale molto mal vista dagli imprenditori. Valdes, 49 anni, e’ l’ex presidente del Banco del Estado e ha ricoperto ruoli importanti in Barclays e Btg Pactual. Ha una laurea al Mit ed e’ un ex direttore del Fmi, insomma, e’ un nuovo ministro considerato ‘market-friendly’ nella cui agenda ai primi posti ci sono le scadenze sui debiti internazionali e un’economia che nel 2014 ha frenato a +1,9%, il livello piu’ basso da 5 anni a questa parte. .

(AGI) – New York, 11 mag. – La piorita’ per l’Europa nella gestione della crisi dell’immigrazione e’ “salvare vite umane”: Lo ha affermato l’Alto rappresentante della politica estera dell’Ue Federica Mogherini, parlando davanti al Consiglio di sicurezza dell’Onu, a New York. L’Ue, ha aggiunto, “e’ pronta a fare la sua parte”. “Non e’ sempre stato cosi'”, ha ammesso l’ex titolare della Farnesina, “ma ora siamo pronti a farlo e ad affrontare sfide che interessano tutti, soprattutto dalla prospettiva umanitaria. Possiamo fare e faremo molto, deve essere uno sforzo globale comune”. Durante il suo discorso al Palazzo di Vetro ai rappresentanti dei 15 Paesi membri, Mogherini ha ricordato le parole di Papa Francesco, secondo il quale “la storia dei migranti ci fa piangere e vergognare.

Mattarella: ora serve azione lungimirante dell’Europa

“Faccio appello a voi per smettere di piangere e di vergognarci”, ha affermato il capo della diplomazia europea. La crisi dei migranti e’ “senza precedenti” e per questo servono “risposte eccezionali”. Lo ha affermato l’Alto rappresentante della politica estera dell’Ue Federica Mogherini parlando al Consiglio di sicurezza dell’Onu. Mogherini ha chiesto ai 15 membri del Consiglio sostegno alla strategia dell’Ue. “Contiamo sul vostro aiuto per salvare vite umane e smantellare le organizzazioni criminali”, ha affermato, ricordano anche che la risposta alla crisi deve arrivare alle radici del problema e per questo serve dare una risposta alla poverta’ nei Paesi di origine dei flussi dei migranti. (AGI) .

(AGI) – Washington, 11 mag. – La Casa Bianca ha smentito categoricamente che il Pakistan abbia avuto un ruolo nella cattura di Osama bin Laden, come affermato dal giornalista e premio Pulitzer Seymour Hersh. Nel suo articolo ‘bomba’ pubblicato sulla London Review of Books, Hersh sostiene che lo sceicco di al Qaeda fu ‘venduto’ da uno 007 pachistano, il quale rivelo’ il suo nascondiglio in cambio di 25 milioni di dollari e i servizi segreti di Islamabad avevano imprigionato bin Laden dal 2006. L’operazione che porto’ alla morte della mente che ideo’ l’attentato dell’11 settembre 2001 “e’ stata, in tutto e per tutto un’operazione statunitense”, ha affermato Edward Price, un portavoce della Casa Bianca.

SCOOP DI SEYMOUR HERSH: PAKISTAN SAPEVA DEL BLITZ E NON INTERCETTO’ I NAVY SEAL

“L’idea che la missione non fu unilaterale e’ palesemente falsa”, ha aggiunto sottolineando che i dettagli dell’operazione erano disponibili a una “piccola cerchia di funzionari degli Stati Uniti”. Non solo: “il presidente decise subito di non informare alcun governo, tra cui il Pakistan, avvisato solo dopo raid avvenuto”. Il blitz di Abbottabad a opera dei Navy Seals suscito’ diverse proteste pubbliche in Pakistan e incrino’ i rapporti gia’ tesi tra Washington e Islamabad. .

(AGI) – Londra 11 mag. – Un nuovo governo tutto Tory, nato dalle elezioni di giovedi’ 7 maggio e gia’ accolto dalla Regina, con l’incontro fra David Cameron e la sovrana di venerdi’ 8 maggio, come pienamente legittimo. In pratica, un grande rimpasto in Gran Bretagna, che ha visto alcuni posti chiave dell’esecutivo saldamente nelle mani dei precedenti ministri, altre poltrone importanti cambiare di proprietario e soprattutto che ha una principale caratteristica: e’ un governo al 100% Tory, come Cameron non aveva potuto fare nel 2010, costretto a una coalizione di governo con i liberaldemocratici di Nick Clegg ora spazzati via dall’ultimo voto. In attesa del discorso della regina a Westminster previsto per il 27 maggio, quando i parlamentari per la prima volta voteranno una sorta di “fiducia” al nuovo governo, la squadra di Cameron e’ gia’ stata ufficializzata. Non tante donne per il momento, almeno non quante ci si aspettava, anche se ancora mancano alcune nomine dei sottosegretari. Pero’, di sicuro, una squadra forte per un partito, quello conservatore, che ha ben chiari in testa gli obiettivi dei prossimi cinque anni: negoziare con l’Europa migliori condizioni per il Regno Unito (ed eventualmente uscire dal recinto comunitario grazie a un referendum gia’ promesso da Cameron per il 2017), abolire lacci e lacciuoli come la legge (britannica) sui diritti umani che al momento e’ troppo legata al controllo da parte di Bruxelles, continuare a far crescere l’economia e a tenere a poco piu’ del 5% la disoccupazione, convincere le aziende e la finanza della City di Londra che, se la tanto temuta ‘Brexit’ avverra’, non sara’ poi questa grande tragedia per l’economia britannica. Fra i nuovi entrati nel governo, ecco cosi’ Saijd Javid come ministro alle Imprese, che prende il posto di Vince Cable, sconfitto alle urne come parlamentare. Ancora, Amber Rudd ha le deleghe per l’Energia, mentre un Tory sempre piu’ forte come Boris Johnson, potente ed eccentrico sindaco di Londra, trova un posto nel gabinetto di governo come ‘osservatore esterno’. Non ha carica ministeriale e continuera’ a fare il primo cittadino, pur essendo ora anche parlamentare, pero’ Cameron ha pensato bene di includerlo per dare forza ai conservatori in una Londra che, contrariamente al resto del Paese, lo scorso 7 maggio ha virato decisamente a sinistra, facendo vincere il Labour nella maggior parte dei collegi in cui e’ divisa la metropoli inglese. Secondo il Financial Times ora Johnson potrebbe influire sulla decisione relativa a quale aeroporto londinese allargare in vista delle nuove sfide del futuro. I piu’ vorrebbero far crescere Heathrow, il piu’ grande della capitale, con una terza pista, il biondo sindaco ha invece sempre proposto un nuovo ed enorme scalo da miliardi e miliardi di sterline da costruire dalle fondamenta alla foce del Tamigi. Ancora per quanto riguarda i ministri, fra i lib-dem esclusi, chiaramente, c’e’ anche l’ex vice premier Nick Clegg, colpevole secondo tanti della debacle del partito e che, non essendo i liberaldemocratici appunto inclusi nel governo, ha dovuto dire addio. Ancora, alla cultura arriva John Whittingdale, della truppa Tory piu’ euroscettica, un politico che nel 2013 aveva criticato duramente il canone della Bbc, considerato quasi sacro nel Regno Unito. Al Lavoro e alle pensioni va Priti Patel, di genitori indiani emigrati in Uganda e poi espulsi dal Paese africano, mentre alla Salute e’ stato confermato Jeremy Hunt. Confermati anche George Osborne come cancelliere dello scacchiere (ministro dell’Economia), Theresa May all’Interno, Philip Hammond agli Esteri e Michael Fallon alla Difesa. A far discutere gia’ da ora, intanto, e’ la nomina di Michael Gove alla Giustizia, ministro dell’Istruzione nei primi anni del governo Cameron poi ‘dimissionato’ e sostituito per la strenua opposizione dei sindacati della scuola e per i tanti scioperi degli insegnanti. Il Daily Telegraph ha ricordato come solo 20 anni fa scrivesse editoriali per il Times invocando la reintroduzione della pena di morte e del cappio e che il suo primo compito ora sara’ quello di far abolire lo Human Right Act del 1998, legato alle leggi europee e alla corte europea per i diritti dell’uomo, per far approvare una legge tutta britannica che dia mano libera al governo Cameron per attuare le riforme restrittive in campo di giustizia penale e di immigrazione. Una prima polemica potrebbe quindi nascere sui giornali gia’ nei prossimi giorni, anche se Cameron oggi parlando con i giornalisti ha voluto rassicurare l’opinione pubblica. E’ vero, si tratta di un governo tutto Tory. Ma, secondo il primo ministro, i britannici avranno a che fare con dei “conservatori compassionevoli”, attenti al welfare e al bene della societa’. I britannici stanno a guardare. (AGI) .

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