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AGI –  Un 14enne è stato arrestato per aver pugnalato in una scuola di Jerez de la Frontera tre docenti e due studenti, infliggendo loro ferite di “gravità variabile”. L’aggressione è avvenuta nella scuola pubblica Elena Garcia Armada nel quartiere di San José Obrero.

Secondo la testimonianza di una studentessa a El Pais, il giovane è arrivato in classe alle 8.20, ha tirato fuori due coltelli e ha attaccato uno degli studenti alle spalle, urlandogli “ti uccido“. Il resto della classe ha cominciato a scappare nel panico mentre la professoressa di biologia ha tentato di dissuaderlo, chiedendogli di fermarsi, ma è stata colpita a un occhio. Il 14enne a quel punto si è recato in un’altra classe e ha tentato di aggredire altre persone, ferendo il professore presente.

Nel frattempo una telefonata aveva avvertito la polizia che è intervenuta e ha arrestato il giovane. Ignoto il motivo dell’attacco. Secondo la testimone, si tratta di uno studente intelligente ma sempre solo e frequentemente preso in giro dai compagni.

AGI – L’ agenzia per l’energia atomica russa Rosatom è impegnata nella creazione di armi avanzate in grado di mantenere un equilibrio strategico nel mondo: lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin nel suo messaggio di congratulazioni e saluto ai lavoratori dell’industria nucleare.

“Stanno risolvendo in maniera alacre i problemi di introduzione di tecnologie innovative nei settori dell’energia e dello spazio, della medicina nucleare, dell’ecologia e della modernizzazione della flotta di rompighiaccio nucleari. Partecipano alla creazione di armi avanzate in grado di mantenere un equilibrio strategico nel mondo”, ha detto nel messaggio rilanciato dall’account Telegram dell’agenzia. 

AGI – Appena un mese e mezzo fa la sinistra in Grecia sembrava essere allo sbando e ci si interrogava sul futuro di un partito come Syriza, che solo pochi anni fa aveva conquistato la ribalta europea con Alexis Tsipras. Basterebbe questa circostanza a rendere l’idea di come il nome di Stefanos Kasselakis abbia rappresentato un vero e proprio colpo di scena sulla scena politica non solo ellenica, ma europea. Il nuovo leader di Syriza, eletto a furor di popolo appena tre giorni fa, fino al 29 agosto scorso, giorno della sua candidatura, era infatti un perfetto sconosciuto.

Figlio di un armatore e di una dentista, il trentacinquenne Kasselakis ha trascorso gli ultimi 21 anni negli Stati Uniti, dove si era trasferito grazie a una borsa di studio ottenuta giovanissimo, quando aveva fatto parlare di se per le doti fuori dal comune nell’ambito della matematica. Completamente privo di un pedigree famigliare in politica, Kasselakis è un ex trader di Goldman Sachs e fondatore di una compagnia di navigazione che lo ha reso ricco. Appena sei mesi fa è diventato membro di Syriza.

Troppo borghese per i socialisti, troppo liberale per i comunisti

Se la sua esperienza lavorativa mostra un percorso e rivela delle idee molto più liberali che socialiste, la sua esperienza politica è limitata a una partecipazione attiva alla campagna che ha portato all’elezione del presidente americano Joe Biden. Caratteristiche che non lo hanno certamente reso popolare presso i partiti politici della sinistra ellenica. Troppo “borghese” per i social democratici di Pasok, troppo “liberale” per i comunisti del KKE. E il malcontento non è mancato neanche da parte della chiesa ortodossa greca per una omosessualità mai nascosta.

Kasselakis non ha mai fatto calcoli sulla componente religiosa del Paese e per tutta la campagna è comparso al fianco del marito Tyler McBeth. “Oggi hanno vinto la luce e la speranza di tutti, la speranza nei confronti del futuro”, ha detto dopo la sua elezione sul palco a fianco del marito. Sarebbe tuttavia sbagliato pensare che Kasselakis abbia scalato posizioni fino alla vetta di Syriza senza alcun sostegno da parte della politica greca. Uno dei suoi grandi sostenitori è stato l’ex presidente del partito Pavlos Polakis, ma anche l’entrourage di Alexis Tsipras non gli ha fatto mancare appoggio, a partire dal fratello dell’ex leader, Yorgo, che di Kasselakis ha curato la campagna durante le primarie.

Secondo quanto riporta il quotidiano spagnolo El Pais, lo stesso Alexis Tsipras avrebbe sostenuto Kasselakis da dietro le quinte. Al di là dei proclami di imparzialità, El Pais insiste sul fatto che Tsipras avrebbe spinto per una rottura rispetto alle dinamiche in cui il partito era finito impantanato negli ultimi anni. Una necessità emersa anche nelle recenti elezioni di giugno, quando Syriza ha ottenuto appena il 17,8% dei voti, mentre i conservatori del partito neo democratico andavano al potere con ben il 40,5%. Risultati che hanno costretto Tsipras alle dimissioni. E i primi passi di Kasselakis alla testa del partito sembrano aver già proiettato Syriza verso una nuova dimensione.

Un Mitsotakis di sinistra?

A un primo superficiale sguardo di lui colpisce l’aspetto fisico: biondo, occhi chiari, fisico da atleta, sempre perfettamente pettinato e vestito con eleganza. Tuttavia bastano poche parole a rivelare altro del nuovo leader e della linea che ha in mente. Kasselakis ha riportato entusiasmo, ha ripetuto più volte di essere certo che Syriza tornerà al governo e vuole costruire un partito sul modello dei Democratici Usa, inclusivo e meno ideologico. Una “grande tenda” sotto cui possano “trovare posto e sentirsi a casa” tante anime diverse.

Il neo segretario di Syriza ha sfidato apertamente il premier Kyriakos Mitsotakis accusandolo di aver usato il parlamento per consolidare controllo sui media e instaurare una sorta di egemonia culturale. “Più inglese, più finanza, più expertise” è il motto con cui si è presentato come un “Mitsotakis di sinistra”, come è stato definito da molti. Tuttavia a Kasselakis va riconosciuto il merito di aver affrontato di petto temi della politica greca che gli stessi gruppi progressisti hanno fatto fatica ad affrontare e che sono rimasti tabu negli anni, allontanando molti elettori. Più volte ha ripetuto che la Grecia è uno stato laico dove vige la divisione tra stato e chiesa. Una circostanza che spiana la strada al riconoscimento dei diritti per la comunità Lgbtq e al matrimonio per gli omosessuali.

Altro tabu sfatato riguarda l’esercito. Stop alla leva obbligatoria, il nuovo segretario di Syriza vuole solo militari professionisti. Kasselakis non si è risparmiato neanche sul caldissimo tema dei migranti, ha ripetuto più volte di essere favorevole allo ius soli e al riconoscimento immediato della cittadinanza per i figli dei migranti nati in Grecia. Una vera e propria ondata di aria fresca, con promesse di un piano economico che permetta di abbassare le tasse sia per i lavoratori del settore pubblico che per le aziende private. Promesse che trovano credibilità nella carriera brillante in ambito finanziario del nuovo leader di Syiriza. Un percorso completamente diverso da quello della maggior parte dei politici ellenici. Promesse che hanno conquistato la gente, ma non hanno spento le polemiche.

Ma per l’opposizione interna è “la morte del partito”

Kasselakis si è infatti conquistato l’attenzione del pubblico attraverso un video diventato virale e che si è poi rivelato decisivo per sconfiggere la principale candidata, Effie Achtisoglou, ex ministro del lavoro di Tsipras. “Siamo alla politica dei social”, ha detto al Guardian lo scrittore greco Dimitris Psarras, legato ai marxisti leninisti. “Ormai è Netflix che comanda e il partito è diventato come una serie. Alla gente non interessa che questa persona non abbia alcuna esperienza politica nè un programma vero”, ha rincarato la dose l’intellettuale. Le critiche non sono mancate neanche dall’interno del partito.

Il parlamentare di Syriza Stelios Kologlou ha definito la leadership di Kasselakis “la morte del partito” e dichiarato che il nuovo leader “cambierà tutto” nonostante sia ” letteralmente spuntato dal nulla”. Da un lato l’ala più a sinistra del partito è orientata verso le dimissioni, dall’altro però Syriza sembra ora avere le carte in regola per attirare attenzioni e voti di anime diverse della società. Gente che negli ultimi anni ha fatto fatica a sentirsi rappresentata e che non crede più nella politica tradizionale.

Le tante critiche e perplessità comunque non sembrano scalfire Kasselakis, che non ha perso la fiducia in se stesso e guarda al futuro e al popolo che lo ha scelto. “Non sono un fenomeno, ma sono la voce della società civile e non vi deluderò mai. Da domani basta con le teorie, da domani si inizia a lavorare”, ha detto appena eletto. A lui il compito di rilanciare un partito che aveva conquistato la ribalta europea per poi perdersi in lotte intestine e dinamiche politiche. Un pantano per districarsi dal quale un non politico con la mentalità da manager rappresenta una alternativa nuova cui affidarsi e Kasselakis sembra avere tutte le carte in regola per riuscire in questo difficile compito. 

AGI – Il Congreso spagnolo boccia Alberto Nùnez Feijòo. Come ampiamente previsto, il leader del Partito Popolare non ha ottenuto alla Camera la maggioranza necessaria per dar vita ad un nuovo governo: Feijòo ha incassato 172 voti, 137 del PP, 33 di Vox e 2 della Coalizione delle Canarie e dell’UPN, mentre 178 parlamentari (PSOE, Sumar, ERC, Junts, EH Bildu, PNV e BNG) hanno votato contro. Dopo il tentativo fallito, Feijòo si ripresenterà al Congresso venerdi’, quando servirà per ottenere la fiducia solo la maggioranza semplice. Ma il risultato di oggi anticipa la sconfitta definitiva del leader del centrodestra nella seconda chiama: al numero uno dei Popolari manca una manciata di voti, una soglia numericamente irrisoria ma politicamente insormontabile e anche il secondo giro, quasi certamente, andrà a vuoto.

A partire da dopodomani dunque, la palla passa nel campo del centro-sinistra: con ogni probabilità il re consegnerà l’incarico di formare il governo al leader socialista Pedro Sànchez che avrà due mesi di tempo, fino al 27 novembre, per mettere insieme una coalizione che possa guidare il paese. Se entro quella data il leader del Psoe non riuscirà a chiudere l’accordo con i catalani di Junts (che dispongono di 7 voti decisivi) la Spagna tornerà alle urne il 14 febbraio del 2024. Fonti del governo spagnolo, ancora guidato ad interim da Sanchez, fanno sapere che l’esecutivo avvierà un ciclo di contatti con i partiti politici in Parlamento subito dopo venerdì, ovvero dopo che il Congreso avrà certificato la definitiva sconfitta dei Popolari e della destra estrema di Vox. Le stesse fonti non hanno precisato con quale partito Sanchez inizerà le sue ‘consultazioni’, ma i round di incontri saranno portati avanti in modo ‘intenso e pubblico’.

“Abbiamo fatto tutto il possibile”, è stato il commento di Feijòo al termine della seduta, “la Spagna può stare tranquilla perché continueremo a lavorare per il paese”, ha aggiunto. “Venerdì dobbiamo votare di nuovo, poi vedremo i voti e dovremo continuare a lavorare per il nostro Paese”, ha concluso il leader dei Popolari. Feijòo “lascia il dibattito così come ci è entrato, ovvero come leader dell’opposizione”, è stato il commento del portavoce del PSOE, Patxi Lopez. 

AGI – Una madre messicana ha fatto da scudo al figlio dopo che un orso è saltato su un tavolo da picnic e ha divorato i tacos e le enchiladas destinati alla cena di compleanno del ragazzo, a pochi centimetri dalla sua faccia.

Silvia Macías di Città del Messico era andata con la famiglia al Parco Chipinque, alla periferia della città settentrionale di Monterrey, per festeggiare il quindicesimo compleanno di suo figlio Santiago, affetto da sindrome di Down.

Poco dopo essersi seduti a mangiare il cibo che avevano portato, l’orso si è presentato e ha ingoiato patatine fritte, enchiladas, tacos e salsa. Un video girato dalla sua amica Angela Chapa mostra Macías seduta stoicamente, a pochi centimetri dalla bocca dell’orso, che tiene Santiago e gli protegge gli occhi con la mano tenendo lo sguardo basso, per evitare qualunque cosa l’orso potesse considerare una sfida.

 

AGI – I droni iraniani utilizzati in attacchi recenti alle città ucraine sono pieni di componenti europei. È quanto sostenuto in un documento segreto inviato agli alleati da Kiev, chiedendo missili a lungo raggio per attaccare i siti di produzione in Russia, Iran e Siria. Nel rapporto, rilanciato dal Guardian e risalente allo scorso agosto, si sottolinea che nei tre mesi precedenti ci sono stati più di 600 raid sulle città ucraine utilizzando aerei senza pilota contenenti tecnologia occidentale.

Cinque società europee, tra cui una filiale polacca di una multinazionale britannica, vengono nominate come produttori originali dei componenti identificati. “Tra i produttori ci sono aziende con sedi nei Paesi che applicano sanzioni: Usa, Svizzera, Paesi Bassi, Germania, Canada, Giappone e Polonia”.

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha nominato l’ex campione di calcio Andriy Shevchenko come suo consigliere indipendente. Lo riporta la stampa locale, citando il decreto presidenziale pubblicato sul sito. Shevchenko ha giocato nel Milan, è stato allenatore della nazionale ucraina e ha vinto nel 2004 il pallone d’oro. Nel decreto presidenziale Shevchenko è nominato come consigliere esterno. Nel maggio 2022, il campione di calcio è diventato ambasciatore della piattaforma di raccolta fondi UNITED24. 

Mosca diffonde un secondo video di Sokolov

Mosca ha diffuso un secondo video dell’ammiraglio Viktor Sokolov, comandante della flotta russa del Mar Nero, che gli ucraini sostengono di aver ucciso nell’attacco a Sebastopoli della scorsa settimana. In un’intervista al sito militare russo Zvezda, Sokolov, vestito in uniforme, afferma che “la flotta del Mar Nero svolge i compiti stabiliti dal comando con sicurezza e successo”.

Mosca, Usa e Gb hanno aiutato Kiev in attacco Crimea

Il ministero degli Esteri russo ha accusato Usa e Regno Unito di aver aiutato Kiev nell’attacco missilistico contro il quartier generale della flotta russa del Mar Nero in Crimea. “Non c’è il minimo dubbio che l’attacco sia stato pianificato in anticipo utilizzando risorse dell’intelligence occidentale, attrezzature satellitari della Nato e aerei da ricognizione”, ha affermato la portavoce, Maria Zakharova, sottolineando lo “stretto coordinamento con i servizi segreti americani e britannici”.

La Cnn, il gruppo Wagner è tornato a Bakhmut

I mercenari del gruppo Wagner sono tornati a Bakhmut, in Ucraina orientale. Lo scrive la Cnn in un reportage esclusivo sulla controffensiva di Kiev, citando fonti ucraine sul terreno. “Si, anche la Wagner è qui, sono tornati, hanno rapidamente cambiato i loro comandanti e sono tornati qui”, ha affermato una fonte.

 

AGI – Il Cremlino non conferma la morte dell’ammiraglio Viktor Sokolov, il comandante della flotta del Mar Nero, che sarebbe stato ucciso in Crimea secondo fonti di Kiev. “Non c’è alcuna notizia a questo riguardo da parte del ministero della Difesa”, detto ai giornalisti il portavoce della presidenza russa, Dmitri Peskov. Secondo quanto riferito dall’agenzia Ria Novosti, Solokov “era presente alla riunione odierna del consiglio del ministero della Difesa, come risulta dal video diffuso dal dipartimento“.

L’incontro, secondo quanto riportato, si è tenuto a Mosca sotto la presidenza del ministro della Difesa, Sergei Shoigu. L’agenzia russa, riferendosi all’attacco missilistico di Kiev a Sebastopoli, ha aggiunto che i sistemi di difesa aerea hanno “abbattuto cinque missili” e ha citato il ministero della Difesa di Mosca, secondo cui “a seguito dell’attacco, l’edificio storico del quartier generale della flotta del Mar Nero è stato danneggiato e un militare è scomparso”.

Il comando delle forze operative speciali delle forze armate ucraine dopo l’attacco missilistico su Sebastopoli, avevano annunciato la morte di 34 ufficiali, tra cui lo stesso Sokolov. 

Peskov, Abrams bruceranno e non cambieranno equilibri

I carri armati americani Abrams inviati all’Ucraina “bruceranno” e “non cambieranno i rapporti di forza” tra le truppe russe e quelle di Kiev, ha assicurato Peskov. “Tutto ciò non può in alcuna maniera inficiare la sostanza dell’operazione militare speciale”, tantomeno “il suo risultato”, ha affermato il portavoce del Cremlino. “Non c’è un tipo di arma che possa cambiare il rapporto di forze sul campo di battaglia”. L’invio degli Abrams testimonia soltanto, ha aggiunto Peskov, che “gli americani continuano ad accrescere la loro diretta implicazione in questo conlitto”.

Kiev, colpito il comando russo a Kherson, morti 8 ufficiali

Le forze di difesa ucraine hanno rivendicato un attacco al posto di comando russo nell’oblast di Kherson, a seguito di informazioni del servizio di sicurezza di Kiev. Nell’attacco sarebbero stati uccisi 8 ufficiali di Mosca e sette sarebbero stati feriti. Lo scrive Ukrainska Pravda citando il servizio di sicurezza ucraino.

Shoigu, la controffensiva Kiev non produce risultati significativi

La controffensiva ucraina non ha ottenuto risultati significativi. Lo ha assicurato il ministro della Difesa russo Shoigu. “Nonostante l’assenza di risultati significativi della cosiddetta controffensiva, i ‘curatori’ occidentali dell’Ucraina si attengono al loro principio disumano delle armi come via verso la pace”, ha detto il ministro nella riunione del consiglio del ministero della Difesa russo. Gli Stati Uniti e i loro alleati continuano ad armare le forze armate ucraine, “spingendo così l’Ucraina verso l’autodistruzione”, ha avvertito.

AGI – La Polonia ha annunciato che introdurrà controlli alle frontiere sui veicoli in arrivo dalla Slovacchia, un altro membro dell’Ue, per combattere una rotta migratoria illegale. La retorica anti-immigrazione è stata per anni un punto fermo dei conservatori al potere in Polonia, mentre il Paese si prepara alle elezioni generali del mese prossimo.

Sia la Polonia che la Slovacchia fanno parte dell’area europea di libera circolazione Schengen. Il ripristino dei controlli alle frontiere nello spazio Schengen è consentito solo in circostanze eccezionali.
“Gli immigrati clandestini transitano lungo la cosiddetta rotta balcanica attraverso l’Ungheria e la Slovacchia, petche’ tra Polonia e Slovacchia non esiste alcun confine, ma solo un confine Schengen”, ha detto il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki durante un evento elettorale.

“Ho incaricato il ministro dell’Interno di introdurre controlli su minibus, furgoni, automobili e autobus dove vi è il sospetto della presenza di immigrati clandestini”, ha aggiunto, citato dall’agenzia di stampa polacca Pap. 

Duda su Zelensky

Il presidente polacco, Andrzej Duda, in un’intervista a Super Express è tornato sulle ultime scintille tra Kiev e Varsavia. “In Polonia molte persone si sono sentite offese. I polacchi, sia le autorità pubbliche che la gente comune, hanno sacrificato molto per aiutare l’Ucraina. Molti hanno rischiato addirittura la vita. Sono andati in Ucraina e hanno portato aiuto. Alcuni addirittura in prima linea. Per non parlare dei milioni di persone che hanno messo a disposizione dei nostri ospiti ucraini le loro case e i loro appartamenti”. Il riferimento è a quanto accaduto all’Assemblea Generale dell’Onu dove il leader ucraino ha usato parole dure contro la Polonia, a causa della disputa sul grano.

AGI – Il vice presidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, che ha delega al Commercio internazionale, è impegnato in una missione di quattro giorni a Pechino dove ha ribadito la ‘preoccupazione delle aziende europee” per il loro futuro a causa delle dure leggi sulla sicurezza e un ambiente imprenditoriale più “politicizzato” a Pechino. Per Dombrovskis, inoltre, il rifiuto della Cina di condannare la Russia per la sua guerra in Ucraina rappresenta un “rischio reputazionale” per la seconda economia mondiale.

Nel suo discorso all’Università di Tsinghua, il vice presidente dell’esecutivo europeo ha ribadito che la trasparenza e l’apertura sono “una strategia vincente a lungo termine”, in un momento in cui le tensioni commerciali tra il blocco europeo e la Cina stanno aumentando. “La Cina sta attraversando una transizione impegnativa da un’economia guidata dagli investimenti a un’economia ad ampia base. Per questo è necessario che rimanga aperto”, ha spiegato.

My statement at the press conference following the EU-China High-Level Economic and Trade Dialogue in Beijinghttps://t.co/4E71dfqQfs https://t.co/fQFG0dgZMy

— Valdis Dombrovskis (@VDombrovskis)
September 25, 2023

Il viaggio di Dombrovskis arriva dopo l’annuncio della presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, di avviare un’indagine contro i sussidi cinesi alle auto elettriche che stanno invadendo il mercato europeo. In un punto stampa congiunto, il vice premier cinese, He Lifeng, ha ribadito la “forte insoddisfazione” di Pechino per l’indagine. “La Cina esprime ancora una volta la sua grande preoccupazione e la sua forte insoddisfazione per il piano dell’Ue di avviare un’indagine anti-sovvenzioni sui veicoli elettrici cinesi”, ha insistito.

“Ci auguriamo che l’Ue affronti la questione con cautela e continui a mantenere un mercato libero e aperto”, ha aggiunto. Dombrovskis si è mostrato tuttavia più ottimista sull’esito dei colloqui finora avuti. Ha posto l’attenzione sull’accordo di “riprendere gli scambi regolari” su questioni economiche. “La performance economica della Cina è fondamentale anche per un’economia globale più ampia“, ha affermato.

“Abbiamo quindi concordato di riprendere gli scambi regolari per discutere le questioni macroeconomiche, riavvivare il dialogo economico e finanziario e il dialogo macroeconomico sarà importante a questo riguardo e attendiamo con impazienza questi colloqui nei prossimi mesi”, ha evidenziato. Il vice premier He ha da parte sua affermato che hanno concordato di “rafforzare la comunicazione e il coordinamento sulle politiche macroeconomiche, lavorare insieme per affrontare le sfide globali come la crisi alimentare ed energetica internazionale e promuovere una crescita stabile dell’economia mondiale”.

AGI – Il comandante della flotta russa del Mar Nero, il vice ammiraglio Viktor Sokolov, sarrebbe stato ucciso in un attaco ucraino a Sebastopoli. Lo riferisce RBC-Ucraina citando fonti delle Forze per le operazioni speciali di Kiev. A seguito dell’attacco sono stati uccisi 34 ufficiali russi, aggiungono le stesse fonti. Secondo l’ufficio stampa delle Forze operative speciali ucraine, “in seguito alla distruzione del quartier generale della flotta russa del Mar Nero, sono morti 34 ufficiali, compreso il comandante della flotta. Altri 105 occupanti sono rimasti feriti. L’edificio del quartier generale” sarebbe stato distrutto.

Il comunicato comunica anche i dettagli dell’attacco alla nave da sbarco Minsk: la nave “sarebbe dovuta entrare in servizio di combattimento il giorno successivo, il personale era a bordo. Le perdite ammontano a 62 occupanti”, aggiunge la nota delle Forze operative speciali ucraine pubblicata dai media di Kiev.

La Russia ammette l’attacco di un drone ucraino a Kursk

La Russia ha ammesso l’impatto di un drone ucraino su un edificio amministrativo nella regione di Kursk, a poco più di cento chilometri dal confine ucraino, che ha causato danni al tetto dell’istituzione e a diverse abitazioni, ha dichiarato. Un drone è esploso presso l’aeroporto di Khalino. Si reitrano vittime e feriti tra i dirigenti del reggimento dell’aviazione nemica, secondo le fonti della Direzione principale dell’intelligence citate da Rbc Ucraina.

“Nel distretto centrale di Kursk, l’attacco dei droni ha danneggiato diversi edifici privati e il tetto di un’istituzione amministrativa, mentre le finestre di un edificio residenziale sono state fatte saltare”, ha dichiarato il governatore locale, Roman Starovoit, sottolineando che i droni sono stati abbattuti dalla difesa antiaerea russa. Fonti dell’intelligence militare ucraina (GUR) hanno affermato che un drone ucraino ha colpito un edificio del ministero degli Interni russo. La difesa aerea russa ha riferito di aver abbattuto un totale di otto droni ucraini: quattro in Crimea e nei pressi della penisola annessa, due nella regione di Bryansk e due a Kursk

Ucraina: nuovo attacco russo su Odessa, “due morti”

La Russia ha sferrato un nuovo attacco all’Ucraina nella regione di Odessa con 19 droni e 14 missili, provocando danni a una infrastruttura portuale. Secondo i servizi di emergenza ucraini due persone che lavoravano in un granaio sono stati uccisi e una donna è rimasta ferita. Lo ha riferito il governatore locale Oleg Kiper su Telegram. Secondo l’esercito ucraino l’attacco è stato condotto con 19 droni Shahed di fabbricazione iraniana, due missili supersonici Onyx e 12 missili Kalibr.

Tutti i droni e i missili sono stati abbattuti dalle difese aeree, ma danni importanti sono stati arrecati alla stazione balneare di Odessa, con un incendio divampato in una struttura alberghiera che è stato rapidamente domato. Due missili Kalibr degli 11 distrutti sono stati intercettati nelle regioni di Mykolaiv e Kirovograd, mentre gli Onyx hanno colpito alcuni granai senza fare vittime. 

Arrivati a Kiev i primi carri Abrams dagli Usa

I primi carri armati Abrams di fabbricazione americana sono stati consegnati all’Ucraina. Lo hanno detto al New York Times due funzionari della Difesa Usa e la notizia è stata confermata dal presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Altri carri armati M1 Abrams saranno inviati nei prossimi mesi, hanno detto i funzionari, sottolineando che quelli spediti in Ucraina sabato sono i primi di quelli che l’amministrazione Biden ha promesso di inviare. I funzionari non hanno voluto dire quanti ne sono stati consegnati finora.

Gli Abrams saranno tra gli altri carri armati dell’arsenale ucraino che l’Ucraina potrebbe utilizzare per spingersi ed eventualmente recuperare il territorio controllato dai russi nelle regioni orientali e meridionali dell’Ucraina, dove i combattimenti si protraggono da mesi senza grandi risultati. Ma Kyrylo Budanov, il capo dell’intelligence militare ucraina, ha avvertito che gli Abrams dovrebbero essere dispiegati “in modo molto mirato, per operazioni molto specifiche e ben congegnate”, o rischierebbero di essere distrutti.

Se vengono semplicemente inviati in prima linea per cercare di perforare le difese russe, ha detto la settimana scorsa il generale Budanov in un’intervista a un blog militare americano, “non vivranno molto a lungo sul campo di battaglia. Devono essere usati in quelle operazioni di sfondamento, ma molto ben preparati”.

Putin a Shoigu, entro ottobre fermare controffensiva

Vladimir Putin, ha dato tempo al suo ministro della Difesa Serghei Shoigu fino a ottobre per fermare la controffensiva delle forze armate dell’Ucraina. Lo riferisce l’Istituto per lo studio della guerra, citando una fonte interna. “Una fonte interna al Cremlino afferma che Putin avrebbe dato al ministro della Difesa russo Sergei Shoigu una scadenza di un mese fino all’inizio di ottobre 2023 per migliorare la situazione al fronte, fermare le controffensive ucraine e restituire l’iniziativa alle truppe russe”, scrive l’Ukrainska Pravda.

Questo potrebbe indicare che il comando militare russo potrebbe ordinare continui contrattacchi nella speranza di portare la controffensiva ucraina al culmine, anche se costa pesanti perdite per le capacità militari russe. Il rapporto analitico dell’ISW menziona che Putin ha riconosciuto per la prima volta l’inizio della controffensiva ucraina il 9 giugno, sottolineando due narrazioni chiave e in corso: che le forze ucraine non otterranno guadagni significativi a causa di difese russe ben preparate e che le forze ucraine subiranno pesanti perdite di personale e attrezzature militari occidentali.

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