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(AGI) – Roma, 15 mar. – Le borse europee chiudono negative in attesa che domani il direttivo della Federal Reserve comunichi le sue decisioni di politica monetaria. Sui listini pesano il ritorno in calo del prezzo del petrolio e la decisione della Banca del Giappone di non aumentare ulteriormente gli stimoli monetari.
L’Ftse 100 di Londra cede lo 0,56% a 6.140 punti, il Dax di Francoforte scende dello 0,56% a 9.934 punti, il Cac 40 di Parigi arretra dello 0,75% a 4.473 punti, l’Ftse Mib di Milano segna un ribasso dell’1,14% a 18.765 punti, l’Ibex di Madrid perde l’1,69% a 8.988 punti. (AGI)
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(AGI) – Milano, 15 mar. – Chiusura di seduta in calo per la Borsa, che oggi fa peggio del resto d’Europa, indebolita dall’offerta sui titoli bancari. L’indice Ftse Mib segna un ribasso dell’1,14% a 18.765 punti, All Share sul -1,04%. Per Piazza Affari un passo indietro dopo che lunedi’ era riuscita ad arginare le vendite. I mercati hanno sofferto gia’ dall’avvio per l’andamento cedente dei listini asiatici, dopo i commenti negativi sulla situazione dell’economia da parte della Banca del Giappone. Cattive notizie anche dal mercato del greggio, con i prezzi in calo dopo che l’Opec ha affermato che per il 2016 la domanda sara’ inferiore a quanto precedentemente stimato. (AGI)
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(AGI) – Milano, 15 mar. – Chiusura di seduta in calo per la Borsa, che oggi fa peggio del resto d’Europa, indebolita dall’offerta sui titoli bancari. L’indice Ftse Mib segna un ribasso dell’1,14% a 18.765 punti, All Share sul -1,04%. Per Piazza Affari un passo indietro dopo che lunedi’ era riuscita ad arginare le vendite. I mercati hanno sofferto gia’ dall’avvio per l’andamento cedente dei listini asiatici, dopo i commenti negativi sulla situazione dell’economia da parte della Banca del Giappone. Cattive notizie anche dal mercato del greggio, con i prezzi in calo dopo che l’Opec ha affermato che per il 2016 la domanda sara’ inferiore a quanto precedentemente stimato. (AGI)
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(AGI) – Istanbul, 15 mar – Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha raccolto il sostegno del proprio omologo azero Ilham Aliyev nella lotta al terrorismo, assicurando che la collaborazione tra i 2 Paesi sara’ rafforzata nell’ambito della sicurezza, dell’energia e delle infrastrutture. L’incontro si e’ svolto a Ankara anziche’ a Baku, con il presidente Aliyev che si e’ reso disponibile a volare nella capitale turca dopo l’attacco terroristico che la sera del 13 marzo ha causato la morte di 37 persone e il ferimento di 125. Dopo che Aliyev ha espresso piena solidarieta’ per i fatti di Ankara, definendo “eterna” l’unita’ tra il popolo turco e il popolo azero, Erdogan ha assicurato che “la Turchia non sara’ mai messa in ginocchio dal terrore”, incassando il pieno appoggio del presidente azero.
A margine dell’incontro le 2 delegazioni hanno siglato 6 diversi accordi, sottolineando l’importanza dei progetti legati a energia e trasporti. Il presidente turco ha parlato del gasdotto Tanap “che speriamo di completare in anticipo” rispetto alla fine dei lavori prevista per il 2018. Il progetto Tanap (Trans Anatolian Project), permettera’ di aumentare di 6 milioni di metri cubi le annuali importazioni di gas dall’Azerbaigian e di raddoppiare anche il volume di gas importati dall’Iran, dal quale Ankara si assicurerebbe cosi’ un flusso di 20 milioni di metri cubi annui. Una mossa importante per diminuire la dipendenza di Ankara dalle riserve di gas russo. Sul fronte trasporti invece, i 2 presidenti hanno confermato che l’apertura della linea ferroviaria Kars-Tblisi-Baku e’ prevista per il prossimo dicembre. (AGI)
Tuy/Tig

(AGI) – Roma, 15 mar. – L’euro chiude in lieve rialzo a 1,1112 dollari in attesa della conclusione del direttivo della Fed, che comunichera’ domani le sue decisioni di politica monetaria. Lo yen avanza dopo che la Banca del Giappone ha lasciato invariati tassi e stimoli e si attesta a quota 112,88 sul dollaro e a 125,43 sull’euro. (AGI)
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Roma - Non solo l'acquisto da parte di Campari di Gran Marnier, lo shopping italiano di aziende straniere e' molto attivo soprattutto se si tratta di imprese di medie dimensioni. Recentissimi sono i colpi messi a segno da Ima e Lavazza. La prima si e' assicurata ieri, Business Medtech (leader nella progettazione, produzione e commercializzazione di macchine per l'assemblaggio di prodotti medicali per l'automedicazione)e Telerobot (azienda di riferimento nel settore dei macchinari per assemblaggio di materiali plastici nei settori caps and closures), la seconda lo scorso 10 marzo ha acquistato per 700 milioni la francese Carte Noire. Il tutto a dimostrazione del fatto che non sempre l'impresa italiana diventa preda ma anche gli imprenditori italiani sono predatori. Se le aziende italiane di grandi dimensioni sono molto spesso oggetto di attenzione da parte dei colossi stranieri (i casi piu' recenti Telecom e Pirelli), e' vero anche che molto spesso le aziende di medie dimensioni tricolori si lanciano nella conquista di mercati e imprese straniere. A gennaio 2014, Luxottica, ha rilevato dall'americana Wellpoint il sito di e-commerce glasses.com, che detiene anche una tecnologia che da' la possibilita' di provare 'virtualmente' gli occhiali su internet. Nello stesso mese, l'azienda romagnola produttrice di sementi, Suba Seeds, ha rilevato per 6,5 milioni di dollari l'azienda Usa Condor Seed Production. 

Circa due anni fa Chiesi Farmaceutici ha invece completato l'acquisizione della impresa statunitense Cornerstone Therapeutics. Sempre Campari, recentemente, ha acquisito per 185,6 milioni di dollari canadesi Forty Creek Distillery, azienda canadese che produce whisky e altri liquori. C'e' poi da segnalare l'acquisizione della bresciana Aso Siderurgica del gruppo siderurgico romeno Cromsteel Industries. Nel campo degli apparecchi acustici c'e' da segnalare l'acquisizione da parte di Amplifon del 60% dell'israeliana Medtechnica Orthophone e della maggioranza della brasiliana Direito de Ouvir. Da ricordare anche il 'colpaccio' di Gtech che nel luglio 2014 ha comprato per 4,7 miliardi di dollari International Game Technology (Igt), leader nel mondo nel settore dei casino' e del social gaming con sede a Las Vegas. Altro colpo quello di Prysmian che ha completato l'acquisizione di AS Draka Keila Cables, azienda estone specializzata nella produzione di cavi. C'e' poi lo shopping canadese di Fincantieri, che ha acquisito Stx Canada Marine, attiva nel mercato nordamericano del design e dell'ingegneria navale. Infine l'acquisizione, a giugno scorso, per 157 milioni di euro di Ferrero che ha rilevato il colosso britannico della cioccolata Thorntons con i suoi 308 milioni di fatturato, 3.500 dipendenti e, soprattutto, 400 punti vendita in Gran Bretagna. (AGI) 

(AGI) – Roma, 15 mar. – Non solo l’acquisto da parte di Campari di Gran Marnier, lo shopping italiano di aziende straniere e’ molto attivo soprattutto se si tratta di imprese di medie dimensioni. Recentissimi sono i colpi messi a segno da Ima e Lavazza. La prima si e’ assicurata ieri, Business Medtech (leader nella progettazione, produzione e commercializzazione di macchine per l’assemblaggio di prodotti medicali per l’automedicazione)e Telerobot (azienda di riferimento nel settore dei macchinari per assemblaggio di materiali plastici nei settori caps and closures), la seconda lo scorso 10 marzo ha acquistato per 700 milioni la francese Carte Noire. Il tutto a dimostrazione del fatto che non sempre l’impresa italiana diventa preda ma anche gli imprenditori italiani sono predatori. Se le aziende italiane di grandi dimensioni sono molto spesso oggetto di attenzione da parte dei colossi stranieri (i casi piu’ recenti Telecom e Pirelli), e’ vero anche che molto spesso le aziende di medie dimensioni tricolori si lanciano nella conquista di mercati e imprese straniere. A gennaio 2014, Luxottica, ha rilevato dall’americana Wellpoint il sito di e-commerce glasses.com, che detiene anche una tecnologia che da’ la possibilita’ di provare ‘virtualmente’ gli occhiali su internet. Nello stesso mese, l’azienda romagnola produttrice di sementi, Suba Seeds, ha rilevato per 6,5 milioni di dollari l’azienda Usa Condor Seed Production. Circa due anni fa Chiesi Farmaceutici ha invece completato l’acquisizione della impresa statunitense Cornerstone Therapeutics. Sempre Campari, recentemente, ha acquisito per 185,6 milioni di dollari canadesi Forty Creek Distillery, azienda canadese che produce whisky e altri liquori. C’e’ poi da segnalare l’acquisizione della bresciana Aso Siderurgica del gruppo siderurgico romeno Cromsteel Industries. Nel campo degli apparecchi acustici c’e’ da segnalare l’acquisizione da parte di Amplifon del 60% dell’israeliana Medtechnica Orthophone e della maggioranza della brasiliana Direito de Ouvir. Da ricordare anche il ‘colpaccio’ di Gtech che nel luglio 2014 ha comprato per 4,7 miliardi di dollari International Game Technology (Igt), leader nel mondo nel settore dei casino’ e del social gaming con sede a Las Vegas. Altro colpo quello di Prysmian che ha completato l’acquisizione di AS Draka Keila Cables, azienda estone specializzata nella produzione di cavi. C’e’ poi lo shopping canadese di Fincantieri, che ha acquisito Stx Canada Marine, attiva nel mercato nordamericano del design e dell’ingegneria navale. Infine l’acquisizione, a giugno scorso, per 157 milioni di euro di Ferrero che ha rilevato il colosso britannico della cioccolata Thorntons con i suoi 308 milioni di fatturato, 3.500 dipendenti e, soprattutto, 400 punti vendita in Gran Bretagna. (AGI)
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(AGI) – Roma, 15 mar. – Gruppo Calvo e Gruppo Consorcio hanno formalizzato oggi il rinnovo, fino al 2020, per l’accordo di distribuzione e commercializzazione dei prodotti a marca Consorcio in esclusiva nel mercato italiano.
Si rafforza cosi’ la collaborazione che entrambe le imprese iniziarono nel 2014. Il Gruppo Consorcio continuera’ ad avvalersi della rete commerciale del Gruppo Calvo in Italia per raggiungere 9.500 punti vendita e tre milioni di consumatori di prodotti premium. In Italia il Gruppo Calvo commercializza i suoi prodotti a marca Nostromo.
“Con la collaborazione della squadra del Gruppo Calvo e la sua capacita’ distributiva il rinnovo dell’accordo -spiega Maria Cristina Croce, Presidente del Gruppo Consorcio- e’ un passo in avanti affinche’ la High Quality Brand Consorcio possa confermare la leadership nel segmento Premium in Italia”.
Frutto del processo di internazionalizzazione dell’impresa, il Gruppo Calvo ha sviluppato un’estesa rete di distribuzione di prodotti alimentari salutari che si estende principalmente in Europa e in America Latina. Attraverso la sua rete commerciale distribuisce i prodotti a marca propria e quelli di altre marche alimentari, e aiuta l’ingresso e lo sviluppo in nuovi mercati o segmenti di mercato mediante accordi di collaborazione come quello siglato con il Gruppo Consorcio in Italia, con Acesur y arroz SOS in Spagna o con Carbonell in Brasile.
Mane’ Calvo, Amministratore delegato del Gruppo Calvo spiega che: “Il rinnovo dell’accordo con Consorcio e’ un esempio di effiecienza, a livello mondiale, della rete commerciale e logistica del Gruppo Calvo, che non e’ solo capace di occuparsi della distribuzione totale dei propri prodotti, ma di offrire anche la sua rete per altre marche”.(AGI)
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(AGI) – Milano, 15 mar. – L’obiettivo indicato dal Governo per il settore alimentare, dopo Expo, di raggiungere “50 miliardi di export entro il 2020, e’ un obiettivo possibile anche grazie all’apertura verso nuovi mercati, dove esportiamo non solo il Made in Italy, ma quello che definiamo Made with Italy, il know how italiano ed il modo efficiente e sostenibile di produrre eccellenze”. Ne e’ convinto il presidente di Federalimentare Luigi Scordamaglia, intervenuto oggi, alla presentazione del libro dell’Universita’ Cattolica di Milano sulle strategie delle industrie alimentari. Mercati ‘nuovi’ come Argentina e Iran hanno “una doppia valenza” spiega Scordamaglia, in quanto le aziende italiane cercano non solo paesi dove distribuire i propri prodotti ma anche “partner per produrre in quei paesi, cioe’ aziende per valorizzare la loro tradizione agricola, per produrre per esempio, grano, carne bovina e latte”. Le premesse dell’industria alimentare italiana ci sono tutte, stando anche all’indagine commissionata da Fiere di Parma a un gruppo di ricercatori della Cattolica, che mostra un settore in crescita, capace di difendere i margini lordi. “C’e’ un percorso di continuita’ – osserva Scordamaglia – che parte dalla ricerca fatta dal presidente della Cattolica, Lorenzo Ornaghi sulle principali imprese italiane dell’industria alimentare, passa attraverso la grande vetrina di Expo 2015 e arriva fino a Cibus 2016. La prossima edizione di Cibus rappresentera’, quindi, l’occasione di consolidare e rilanciare l’eredita’ di Expo”. “Mostreremo al mondo – sottolinea Scordamaglia – come nessuno al pari delle nostre aziende alimentari e’ in grado di coniugare innovazione e tradizione con prodotti d’eccellenza”. dietro il successo di un comparto come l’alimentare, uno dei migliori tra i manifatturieri, con un fatturato di 133 miliardi e 58mila imprese, c’e’ proprio questa capacita’ di “innovazione dei processi produttivi, sviluppo di nuovi prodotti, valorizzazione della tradizione e attenzione ai mercati esteri”. “L’internazionalizzazione – ha spiegato Fabio Antoldi, Direttore del Centro di ricerca per lo Sviluppo imprenditoriale (CERSI) dell’Universita’ Cattolica e autore del libro insieme a Daniele Cerrato e Antonio Campati – denota inequivocabilmente il Dna delle imprese di successo, un processo non recente e che si sta allargando: stanno comparendo nuove direttrici di export che sono prevalentemente Stati Uniti, Canada e mercati asiatici”. (AGI)

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(AGI) – Milano, 15 mar. – Cibus 2016, che apre i battenti a Parma dal 9 al 12 maggio prossimo, “sara’ per dimensioni e contenuti un record”. Antonio Cellie, il Ceo di Fiere di Parma che organizza Cibus fornisce qualche anticipazione sulla prossima edizione di Cibus, a margine della presentazione di una ricerca dell’Universita’ Cattolica sulle strategie delle industrie alimentari italiane. “I numeri sono in crescita – spiega – sia per quanto riguarda gli espositori, che passano da 2.700 a oltre 3 mila, sia per i visitatori, che nell’ultima edizione sono stati 67mila e questa volta supereranno i 70 mila, di cui 15 mila dall’estero. Molti li abbiamo incontrati durante Expo, e altri negli ultimi roadshow di presentazione, a Dubai e Tokio. C’e una crescente sintonia tra i mercati internazionali e i nostri prodotti alimentari”.
E a proposito di Expo, chi ha visitato Cibus all’interno del sito espositivo, ritrovera’ quel padiglione a Parma: “e’ stato gia’ ricostruito – spiega l’ad – ed e’ diventato il nuovo ingresso ovest. A Cibus quest’anno i visitatori troveranno nuovi parcheggi polifunzionali di 130 mila mq, con al centro questo nuovo ingresso ovest che e’ l’ex padiglione Cibus di Expo. I temi portanti della nuova edizione di Cibus, anticipati da Cellie saranno “la leggibilita’ dei percorsi e l’innovazione. Abbiamo numerosissime richieste di presentazione dei prodotti – racconta – saremo inondati di presentazioni di prodotti”. Cibus, sottolinea Cellie, si sta evolvendo “da fiera leader di settore a piattaforma permanente di conoscenza e promozione per supportare l’export agroalimentare italiano. In maggio a Parma 3.000 espositori, tutti rigorosamente espressione del Made in Italy alimentare, daranno al mondo una rappresentazione straordinaria del nostro patrimonio di competenze lungo tutte le filiere, della nostra capacita’ di innovare valorizzando tradizione e territorio, dell’unicita’ antropologica del nostro tessuto imprenditoriale e manifatturiero”. Insomma tutto e’ pronto per l’inaugurazione del prossimo 9 maggio, anche gli inviti sono partiti: al premier Matteo Renzi, al ministro delle politiche agricole Maurizio Martina, al vice ministro allo Sviluppo economico Ivan Scalfarotto e il suo predecessore Carlo Calenda, passato a Bruxelles. (AGI)

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