AGI – In Italia mancano i medici e quelli che vogliono specializzarsi denunciano di essere maltrattati dalle istituzioni, con farraginose procedure di accesso alla formazione e contratti vecchi di quasi 25 anni.
Per questo gli specializzandi si sono dati appuntamento a Roma, a due passi dal Ministero dell’Università per una manifestazione organizzata dalle tre realtà maggiormente rappresentative dei medici specializzandi ANAAO Giovani, ALS e GMI.
È la prima di una serie di iniziative volte a sensibilizzare il mondo politico, accademico e civile sulle problematiche che un’intera generazione di giovani medici deve affrontare e per proporre soluzioni adeguate. I giovani medici chiedono di aprire una fase riformatrice che “archivi l’attuale inquadramento del medico specializzando, fermo al 1999 e lontano anni luce da tutti i suoi colleghi europei”. Un inquadramento che, denunciano, lo rende più simile a uno studente che a un professionista.
Lo ‘stipendio’ di uno specializzando oggi ammonta a 1.300 mensili al netto di tasse universitarie, Enpam, Ordine dei Medici e assicurazione obbligatoria, ma i giovani medici denunciano anche ritardi sul cronoprogramma stabilito dal bando per il reclutamento che li portano ad avere solo 14 giorni per trasferirsi e trovare casa e ad avere meno scaglioni straordinari per potersi vedere assegnata la scuola a loro più consona.
Sono pronti, annunciano, a organizzare diverse giornate di assenza di tutti gli specializzandi dai reparti, dimostrando che senza di loro migliaia di reparti universitari collasserebbero.
Il tutto, denunciano, è nato dalla posticipazione della presentazione delle scelte di specializzazione. Chi si è laureato entro luglio 2023, ha sostenuto il 14 luglio un concorso nazionale, uguale per tutti. Entro i primi di settembre il Miur avrebbe dovuto pubblicare la lista delle borse statali assegnate per ciascuna specializzazione in ciascun ospedale. Successivamente alla uscita di questo elenco, gli specializzandi avrebbero dovuto mandare, a partire dall’8 settembre, la lista delle loro scelte, in termini di specializzazione e sede. Non essendo pero uscito l’elenco delle borse, a pochi giorni dall’8 settembre (data prevista per la consegna delle scelte) il termine è stato spostato al 26 settembre.
Più è ampio il lasso di tempo tra consegna delle scelte e presa in servizio, più sessioni di scorrimento ci sono, più diventa improbabile lasciare posti vuoti. Questo perché arrivato il primo novembre, cioè il giorno in cui comincia la presa in servizio, qualsiasi borsa venga lasciata, viene ‘bruciata’ e il posto decade.
Quello che gli studenti chiedono è di posticipare la presa in servizio al 1 dicembre, o alternativamente che il posto non decada del tutto se lo si abbandona dopo il primo novembre e che possa rientrare nel pool dei posti da riassegnare anche dopo aver percepito il primo stipendio.
AGI – Una collezione senza peso, luminosa, fatta di tessuti impalpabili rischiarati da luminescenze discrete, da tocchi metallici e iridescenti, oppure intrecciati e ricamati. Emporio Armani esalta la leggerezza, come quella “della brezza” delicata che tutto pervade, nella sua collezione donna primavera-estate 2024, presentata oggi a Milano.
In pedana le giacche fluide si modellano sul busto o lo toccano appena; i crop top e gli shorts rivelano lembi di pelle, coperti a volte da trasparenze pittoriche.
I pantaloni accompagnano la silhouettes le lunghe gonne danzanti sottolineano il passo. Il disegno di stile scattante, immediato, completato dalle scarpe basse, dalle piccole cuffie e dai foulard.
Le borse per contrasto sono capienti, sempre leggere, tono su tono con gli abiti, oppure minime per contenere solo l’indispensabile. Il percorso cromatico per la prossima stagione punta sui beige caldi e dorati compensati dalla profondità del nero per raffreddarsi in toni di argento, gesso e grigi minerali per poi sbocciare in una fioritura intensa di note di rosa.
Lo stile è inconfondibile, con uno scintillante finale da grande soirée, salutato dagli applausi di tutta la platea, tra cui Anne Wintour, la modella e attrice Cara Delevingne e l’attore Nicolas Maupas, tra i volti della nuova campagna Emporio Armani autunno/inverno 2023/24. E ancora Elisabetta Canalis, Caterina De Angelis, Larsen Thompson.
AGI – Tragedia a Patti, nel messinese, dove un operaio Giuseppe Milici, 56 anni, è morto cadendo da un ponteggio. L’incidente si è verificato ieri pomeriggio mentre l’uomo stava eseguendo dei lavori sulla facciata di un edificio nei pressi delle contrade Agliastri e Mustazzo.
All’improvviso ha perso l’equilibrio cadendo dall’altezza di circa un metro e mezzo. Nella caduta ha urtato un paletto in ferro. Subito sono stati chiamati i soccorsi ma quando il personale di un’ambulanza è giunta sul posto per l’uomo non c’era già nulla da fare.
Sono intervenuti anche i carabinieri della Compagnia di Patti che hanno avviato le indagini per ricostruire la dinamica dell’incidente. Il corpo è stato trasferito nella camera mortuaria in attesa dell’autopsia. Sulla vicenda indaga la procura di Patti.
AGI – Una lunga fila di cittadini attende lungo Corso Rinascimento di poter porgere l’ultimo saluto a Giorgio Napolitano. Persone comuni e le più alte cariche istituzionali sfilano davanti alla bara, coperta dal Tricolore e ai cui piedi è adagiato il cuscino di velluto nero della Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana, l’onorificenza, rappresentata da un collare dorato, che viene consegnata dai presidenti della Repubblica uscenti ai presidenti appena eletti. In tanti vogliono rendere omaggio al presidente emerito, nella camera ardente allestita nella sala Nassiriya di palazzo Madama.
Ad accogliere le autorità il presidente del Senato Ignazio La Russa. Nella camera ardente i familiari di Napolitano: la moglie Clio, sulla sedia a rotelle, i figli Giulio e Giovanni, i nipoti. Il feretro di Napolitano, scomparso venerdì all’età di 98 anni, è giunto al Senato alle 9, scortato dai corazzieri e accolto dal picchetto d’onore.
Alle 10, con l’arrivo del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, viene aperta la camera ardente. Il capo dello Stato, assieme a La Russa, è il primo a dare l’ultimo saluto a Napolitano. Mattarella, accompagnato dalla figlia Laura, si ferma in raccoglimento davanti alla bara, saluta i familiari. Alcuni minuti, poi è la volta del presidente della Camera, Lorenzo Fontana. Poco dopo arriva la premier Giorgia Meloni (che si ferma a parlare con il figlio dell’ex Capo dello Stato, Giulio).
Ma è l’arrivo a sorpresa di Papa Francesco a rendere il senso della ‘portata’ della giornata. Il Santo Padre arriva al Senato poco dopo le 13, annunciato dagli applausi dei cittadini radunati all’esterno del Senato (stessi applausi riservati al Capo dello Stato Mattarella). Il Pontefice, accolto da La Russa, fa il suo ingresso nella sala Nassiriya in carrozzella, poi si alza con l’aiuto del bastone e si dirige dai familiari, rende le condoglianze alla moglie Clio e i figli. Poi, in piedi, si pone di fronte alla bara e rimane in raccoglimento e preghiera a lungo.
Lunghi minuti in cui cala un rispettoso e assoluto silenzio all’interno della camera ardente. Quindi il Papa si risiede sulla carrozzella e prima di andare via rimane ancora a lungo in raccoglimento e preghiera davanti al feretro. È la prima volta che un Papa entra a palazzo Madama. Prima di andare via, a bordo della 500 bianca, Papa Bergoglio tiene a lasciare la sua testimonianza sul libro delle presenze: “Un ricordo e un gesto di gratitudine a un grande uomo servitore della patria”, scrive in un foglio intestato del Senato.
“È la prima volta che un Santo Padre ha varcato la soglia del Senato, lo ha fatto per rendere omaggio al presidente emerito e, come mi ha detto, a tutta l’Italia”, spiega poi La Russa. “Per noi è stato un onore”, aggiunge.
Dalle 11 la camera ardente apre al pubblico. È un susseguirsi di omaggi, dagli ex presidenti della Camera, Pier Ferdinando Casini, Gianfranco Fini (tra i primi a giungere al Senato) e Laura Boldrini, agli ex premier Mario Monti (anche lui tra i primi ad arrivare) e Mario Draghi, agli ex presidenti del Senato Piero Grasso e Marcello Pera. Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Poi i leader di Pd e M5s, Elly Schlein e Giuseppe Conte, le prime delegazioni dei partiti (FdI e Forza Italia), l’ex segretario dem ed ex primo cittadino della Capitale Walter Veltroni, l’ex leader della Margherita e sindaco di Roma Francesco Rutelli (assieme alla moglie Barbara Palombelli). È lungo l’elenco di personalità e politici e rappresentanti delle istituzioni che danno il loro ultimo saluto a Napolitano: il commissario europeo per l’economia Paolo Gentiloni e il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, l’ex presidente della Corte costituzionale ed ex premier Giuliano Amato, il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, il giornalista e scrittore Alain Elkann, il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi.
Anche la comunità ebraica rende omaggio al presidente emerito della Repubblica: al Senato arrivano il presidente della comunità di Roma Victor Fadlun e il rabbino capo Riccardo Di Segni (Napolitano è stato molto vicino alle comunità ebraiche, viene ricordato). Si attendono i vicepremier e leader di Forza Italia e Lega Tajani e Salvini e alcuni ministri.
La camera ardente resterà aperta fino alle 19, per poi riaprire domani, lunedì 25 settembre, dalle 10 alle 16. L’indomani, martedì 26, il feretro di Napolitano sarà traslato a Montecitorio, dove alle 11,30 si svolgeranno i funerali di Stato, in forma laica, per la prima volta nell’Aula della Camera.
AGI – È lunga l’agonia del super boss della Mafia, Matteo Messina Denaro, nonostante i medici dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila avessero considerato molto difficile addirittura superare la prima notte dall’accertamento dell’irreversibilità delle sue condizioni di salute. E invece l’ex Padrino di Cosa Nostra resta stabile pur nell’estrema gravità del suo quadro: profondamente sedato, in uno stato di coma irreversibile, senza più alimentazione, così come egli stesso aveva chiesto nel suo testamento biologico.
Intanto oltre la figlia Lorenza da poco riconosciuta e la nipote Lorenza Guttadauro (suo avvocato di fiducia) al capezzale è arrivata anche la madre del boss: l’ultraottantenne, Lorenza Santangelo, moglie di “Don Ciccio” Messina Denaro, capomafia della provincia di Trapani alla fine degli anni 80. Il 62enne, da giorni in carico al team della terapia del dolore, due giorni fa ha fatto registrare un miglioramento dei parametri della pressione e della diuresi.
Ma è chiaro che tutti sono pronti a gestire la sua fine. Affetto da forma tumorale al colon allo stato terminale, Messina Denaro è ricoverato in una stanza del nosocomio, nella blindatissima ala riservata ai detenuti dove sono state adottate ferree misure di sicurezza, tra sorveglianza attraverso le videocamere e la presenza massiccia di agenti dei vari Corpi di polizia.
È entrato in ospedale l’8 agosto, dopo aver sostenuto le cure chemioterapiche nell’ala di massima sicurezza del carcere delle Costarelle, dove il 17 gennaio è stato portato in regime di 41 bis subito dopo l’arresto a Palermo. Ha affrontato i cicli di chemioterapia nella speranza di combattere il cancro che lo affliggeva dal 2020.
In estate i medici hanno dovuto trasferirlo al “San Salvatore”: prima per problemi di natura urologica e poi per un intervento all’intestino, a causa di una occlusione. Per questa ragione ha affrontato una degenza lunga post operatoria nel reparto di Terapia Intensiva e poi è stato trasferito in quello riservato ai detenuti.
La sua salute si è rapidamente deteriorata, costringendo i medici a interrompere la chemioterapia a causa della sua debolezza fisica. Per questa ragione è stato sottoposto a terapia del dolore e poi sedato. In un testamento biologico, il boss ha espresso chiaramente la sua volontà di non subire accanimento terapeutico, chiedendo agli operatori sanitari di idratarlo, ma di non rianimarlo ne’ alimentarlo artificialmente. L’ospedale San Salvatore è stato letteralmente blindato per queste lunghe settimane.
Le forze dell’ordine, sia in uniforme che in borghese, sono schierate per garantire la sicurezza del boss. La decisione di trasferire il capomafia in un ospedale, anziché mantenerlo in regime di isolamento carcerario 41 bis, è stata supportata e chiesta con forza dalla sua famiglia, rappresentata appunto dalla legale e nipote Lorenza Guttadauro e dalla giovane figlia Lorenza, che si sono trasferite all’Aquila per essere vicine a lui in questo momento critico.
L’irreversibilità del coma di Messina Denaro ha portato i medici a interrompere tutte le procedure che lo tengono in vita, e il suo avvocato, che è anche tutore legale, è stato presente durante questo doloroso processo. Non è possibile prevedere quanto tempo il paziente possa sopravvivere, ma i medici e l’ospedale stanno preparando le fasi successive alla sua morte, compresa la consegna della salma alla famiglia. Non sarà un’operazione agevole, sebbene tutte le fasi post decesso sono già da tempo al vaglio delle istituzioni e delle forze dell’ordine, che hanno messo a punto protocolli rigidissimi.
AGI – È in condizioni gravissime una donna dopo che il marito le ha gettato addosso del liquido infiammabile, dandole fuoco. È successo la notte scorsa a Pantelleria. La 48enne, con ustioni al 70% del corpo, è stata ricoverata al Civico di Palermo.
Lo stesso aggressore, il marito 52enne, è rimasto ferito e rischierebbe di restare cieco. L’uomo è in stato di fermo ed è ricoverato anche lui. Indagano i carabinieri. Secondo una prima ricostruzione durante una lite, nell’abitazione di via Maggiuluvedi, il marito avrebbe gettato della benzina addosso alla moglie, innescando le fiamme. L’intera comunità di Pantelleria è sconvolta, afferma il sindaco Fabrizio D’Ancona
AGI – L’autunno a Napoli entra con una bomba d’acqua che ha mandato in tilt la circolazione e ha creato non pochi danni, alle strade e alle ferrovie. La Circumvesuviana ha subito tanti ritardi, in tutte le tratte a causa degli allagamenti delle linee. Treni fermi anche per 30 minuti con ripercussioni a grappolo, sia sulla linea Napoli-Poggiomarino, sia su quella che porta a Pompei e alla Costiera Sorrentina.
La funivia del Monte Faito è stata chiusa. I maggiori danni nella zona nord della provincia partenopea, da Casoria a Mugnano fino a Giugliano in Campania. I tombini divelti e il fango che ne è fuoriuscito hanno totalmente bloccato l’asse stradale. In molti, anche sotto la pioggia battente, hanno provato a spalare, perché l’ultimo forte acquazzone che risale ai primi di settembre, ha provocato danni e ripercussioni per settimane.
A Napoli allarmi al centro storico per alberi caduti, come in via Cesare Battisti, che per fortuna non hanno provocato danni a persone, ma solo a diverse auto in sosta. Fiumi di acqua alla Riviera di Chiaia e a San Martino. Numerose le chiamate ai vigili del fuoco per calcinacci caduti e almeno tre impalcature per ristrutturazioni di edifici, divelte e pericolanti.
Tra i motori fuoribordo il leader indiscusso e’ Mercury.
Questo motore, dotato di piede brandeggiabile, doppia elica controrotante e 2 marce a innesto automatico
AGI – Il bambino coinvolto nell’incidente di Caselle – costato la vita alla sorellina di 5 anni – questa mattina è stato sottoposto a un intervento chirurgico programmato di innesto di tessuto amniotico da parte dei chirurghi plastici.
Il giovane è in condizioni generali stabili, seguito dalle psicologhe cliniche, e per il momento resta ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale Regina Margherita di Torino per motivi precauzionali e di monitoraggio.
La mamma è, invece, ricoverata al reparto di chirurgia plastica dell’ospedale Cto, dove ogni giorno le vengono medicate le ustioni. Le sue condizioni generali sono stabili e anche lei, come il figlio, è seguita dalle psicologhe cliniche.
AGI – Piogge intense sono cadute la scorsa notte sulla Liguria, con particolare forza su Genova e il Levante. Decine gli interventi dei vigili del fuoco per allagamenti e alberi o rami caduti: la situazione più critica è stata registrata a Struppa, dove una frana ha bloccato una via, isolando gli abitanti.
In Val Graveglia si sono contati quasi 260 mm di pioggia. Le precipitazioni, al momento, sono concentrate a Levante. Permane per tutta la Liguria l’allerta gialla per temporali, prolungata ieri.
Traffico bloccato questa mattina lungo la strada cantonale delle Centovalli. Si tratta dell’arteria internazionale che collega la Valle Vigezzo, in provincia del Verbano Cusio Ossola, a Locarno, nel Canton Ticino. Uno smottamento nei pressi di Verdasio causato della forte pioggia caduta nella nottata e nelle prime ore della mattinata ha causato l’interruzione viaria. Rilevanti conseguenze sulla circolazione sia in territorio italiano che svizzero.
Al Sud tornano gli incendi
La Sicilia è di nuovo devastata dagli incendi. Nel palermitano sono in corso interventi dei vigili del fuoco ad Altofonte, Gratteri, Gibilrossa, Misilmeri, Piana degli Albanesi, Torretta e Prizzi. Sulle località di Gratteri, Gibilrossa e Santa Cristina operano tre Canadair.
Alte temperature e vento di scirocco, intensa notte di lavoro per i #vigilidelfuoco di #Palermo: tutte le squadre del Comando impegnate per #incendi vegetazione, 40 interventi fatti. Operazioni in corso ad Altofonte, Gratteri, Gibilrossa, Misilmeri,Torretta e Prizzi #22settembre pic.twitter.com/5U313U6w3B
— Vigili del Fuoco (@vigilidelfuoco)
September 22, 2023
A Palermo le fiamme fanno di nuovo paura
A Palermo sono arrivate le squadre dei vigili del fuoco da Agrigento e Ragusa per dar manforte ai colleghi impegnati da giovedì sera nello spegnimento di diversi roghi nella provincia.
Le aree maggiormente interessate sono i comuni di Gratteri e Gibilrossa, dove opera un totale di sei squadre di vigili del fuoco coadiuvate da personale del corpo forestale e dalla protezione civile. In queste zone al momento non è possibile l’intervento di Canadair ed elicotteri a causa delle forti raffiche di vento.
Tre squadre sono impegnate nel quartiere palermitano di Brancaccio in via Fichidindia per l’incendio di un capannone. Altri interventi sono in corso lungo l’autostrada A29 all’altezza dello svincolo di Balestrate; e poi a Belmonte Mezzagno e Corleone.
Le operazioni di spegnimento giungono dopo una notte di intenso lavoro dalle 20 di ieri: più di 40 interventi per incendi di vegetazione e sterpaglie che hanno interessato tutto il territorio provinciale. “L’intero dispositivo di soccorso presente al Comando – spiegano i Vigili del fuoco – è stato impegnato per fronteggiare l’emergenza dettata dalle elevate temperature e dai venti di scirocco”.
È stato richiesto anche il supporto di una squadra aggiuntiva proveniente dal distaccamento di Piazza Armerina, nell’Ennese. Nella prima serata di ieri quattro squadre erano state impegnate in via Fichidindia/San Ciro, a Brancaccio, per un incendio di sterpaglie e agrumeto in prossimità delle abitazioni e ci sono volute diverse ore prima di riportare la situazione alla normalità.
Roghi nel Messinese
A Milazzo, nel Messinese, le fiamme hanno lambito diverse attività commerciali, in particolare un hotel, un distributore di carburanti, alcune rimesse di barche e un vecchio deposito.
L’incendio era scoppiato nella notte in via Ciantro interessando un vasto canneto. Le fiamme, alimentate dal vento, si sono poi propagate mettendo in allarme i residenti che sono usciti per strada. I vigili del fuoco del Comando di Messina sono intervenuti con squadre provenienti dal distaccamento di Milazzo, distaccamento Nord e, poi, quello di Letojanni assieme alla seconda partenza della sede centrale, con l’intervento di diverse autobotti. I vigili del fuoco sono stati inoltre assistiti da mezzi e personale del servizio antincendio della raffineria di Milazzo.
Nella serata di ieri e durante la notte i vigili del fuoco erano intervenuti anche per altri incendi scoppiati nella fascia tirrenica della provincia in particolare a Barcellona PG, Fondachelli Fantina, Sant’Agata Militello, Militello Rosmarino, Patti, Sinagra, Mistretta e Tusa. Tutti gli incendi sono stati spenti definitivamente, intorno alle 5 di questa mattina.